Cicatrici è il terzo lavoro discografico degli Abetito Galeotta, band ascolana formatasi nel 2007 e composta da Manlio Agostini, Marco Pietrzela, Alessandro Corradetti, Andrea Carlini e Simone Biancucci. L’album è uscito pochi giorni fa per Ars Spoletium e Blog della Musica ha intervistato la band…
Diamo il benvenuto a Manlio Agostini degli Abetito Galeotta su Blog della Musica. In poche righe puoi presentare il tuo gruppo ai nostri lettori?
Ringrazio la vostra redazione e saluto tutti i vostri lettori. Siamo una band di stampo cantautorale composta da Marco Pietrzela al flauto traverso, Alessandro Corradetti alle tastiere e al pianoforte, Andrea Carlini al basso, Simone Biancucci alla batteria e, infine, da me alla chitarra e alla voce. Abbiamo all’attivo due dischi di inediti: Bagaglio a mano autoprodotto e uscito nel 2010, e Cambi di stagione del 2013 edito dalla Music Force. Il terzo disco, Cicatrici, è uscito nei giorni scorsi, edito dall’etichetta discografica Ars Spoletium e mixato e masterizzato da Paolo Chiari nel Mixtreme Studio di Terni.
Abetito Galeotta… cosa significa esattamente e come ha avuto origine la scelta di questo nome per la band?
Abetito è un piccolo paesino di montagna in provincia di Ascoli Piceno dove la band si ritirò nel settembre del 2007 per mettere su i primi brani. Come il libro di Paolo e Francesca fu galeotto nell’Inferno della Divina Commedia, così Abetito lo è stato per noi.
Quali sono gli artisti che influenzano le vostre scelte musicali?
Ognuno dei 5 componenti della band ha delle proprie influenze, dalle più disparate tra loro. Per quello che mi riguarda le mie sono legate al cantautorato italiano degli anni ’70 e ’80, in particolar modo ad artisti quali Lucio Dalla, Fabrizio De André e al primo Vecchioni.
Cicatrici è il vostro nuovo album, che tipo di disco è questo nuovo lavoro?
Cicatrici è il nostro terzo disco di inediti, un album dal cambiamento musicale piuttosto marcato rispetto ai precedenti. Sono 12 brani arrangiati da Alessandro Corradetti, con testi scritti da me e musiche mie e di Marco Pietrzela. E’ un disco intenso, con un forte connotato sia sociale che personale, poiché riguarda tutte quelle esperienze e sofferenze che nel corso della vita, e della storia, hanno solcato un segno sulla nostra pelle. Una cicatrice che rimarrà sempre lì a ricordarci ciò che abbiamo vissuto; una ferita che ci ha fatto male, ma che ci ha reso ciò che siamo ora, come persone e come Paese.
Parlaci dei testi dei brani di Cicatrici a chi si rivolgono? Che cosa ci raccontano?
La canzone Cicatrici, che dà il nome al disco, prende spunto dal dramma di Genova per riflettere sulla fragilità dell’uomo, ma anche sulla sua capacità di rinascere e sulla voglia di cambiare veramente le cose.
3 ottobre 1943 è invece una canzone legata al territorio piceno, che racconta la battaglia partigiana avvenuta a Colle san Marco nell’ottobre del ’43, scritta dopo un toccante incontro con Ivo Castelli, partigiano ascolano che visse in prima persona quelle giornate.
Nel disco vengono poi affrontati temi come le stragi mafiose del ‘92 (in L’elemento sorpresa) e la drammatica malattia in età pediatrica (Benedetta nuova vita, cantata insieme alla cantautrice toscana Eleonora Tirrito).
Vi sono poi canzoni più intimistiche come Teoria dell’involuzione e La piramide dei bisogni, alternate a brani di stampo più leggero e dal ritmo incalzante come Spettacolo.
Il tema “mare” viene affrontato con due canzoni consecutive diametralmente opposte: Albe Adriatiche dal ritmo gioioso e vivace che descrive gli amori estivi e le serate con gli amici, a cui segue Una notte d’inverno dove si agita un vortice di sentimenti e riflessioni interiori su ciò che la spuma del mare invernale lascia sulla fredda sabbia e dentro ciascuno di noi.
Chiudono il disco due canzoni scritte nel lontano 2010 che accompagnano gli Abetito nei live, Pagliaccio nella notte e L’inseguitrice di sogni, registrate per questo disco nella stessa versione in cui vengono suonate in giro e precedute da un intro strumentale pianistico (Navigando l’universo).
Avete scritto che questo è “il disco del cambiamento musicale”, in cosa si differenza dai vostri lavori precedenti?
Si tratta di un disco contraddistinto da un suono sempre legato alla tradizione del cantautorato italiano, ma con tendenze più pop, dove le esperienze e le personalità dei 5 componenti della band vengono fuori, compattandosi in un sound nuovo. Le percussioni vengono sostituite dalla batteria, il contrabbasso dal basso elettrico, per non parlare poi delle tastiere con l’utilizzo di synth e del piano elettrico. Di fondo in questo disco c’è un’identità di gruppo più definita, portando in studio ciò che avremmo suonato dal vivo.
Se potessi ascoltare un unico brano del vostro nuovo disco, quale dovrei ascoltare? Perché?
Sono affezionato un po’ a tutte le canzoni, ma se dovessi sceglierne una forse ti direi Teoria dell’involuzione, almeno così di istinto. Ci sono molto legato perché scritta in un periodo particolare della mia vita. E’ una canzone all’apparenza pregna di decadenza, tanto da chiudere coi versi “Imbottito di ragione / l’uomo involve senza freno / la speranza è l’estinzione”. I ragazzi della band volevano che cambiassi l’ultima parola, ma per fortuna (o purtroppo) ho avuto la meglio io.
Essere emergenti ora. Essere una band ora. Che Italia discografica vi trovate davanti?
E’ difficile per me rispondere a questa domanda, perché dovrei esprimere un giudizio soggettivo e rischierei di non essere molto diplomatico. Credo tuttavia che si stia perdendo quella sensibilità musicale che ogni orecchio dovrebbe coltivare. Rimane il fatto che se il detto “è bello ciò che piace” vale per qualsiasi cosa, allora la musica non può fare eccezioni. Temo però che, un po’ come i sentimenti, stiamo andando sempre più verso una musica “usa e getta”. Non c’è più l’entusiasmo di scartare un disco e odorarne il profumo del libricino appena aperto, di divorarne i testi per entrare nella testa di chi li ha scritti. Tutto è messo nei calderoni delle chiavette usb, dove regna lo zapping isterico.
Prima di chiudere vorrei chiedervi quali sono i vostri prossimi progetti musicali…
Veniamo da un’estate piuttosto movimentata e piena di concerti, che si è conclusa con il mini tour “Ma(r)che Grande Spettacolo” insieme a Giobbe Covatta. Ora ci stiamo dedicando al lancio di CICATRICI. Il 24 novembre abbiamo presentato il disco in anteprima assoluta nella nostra città, al Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno. In quell’occasione abbiamo presentato anche il videoclip ufficiale di Spettacolo. Lo stesso giorno è uscito su tutte le piattaforme digitali. Inoltre L’elemento sorpresa sta partecipando al contest nazionale “Musica Contro le Mafie” e speriamo di poter far conoscere a quante più persone possibile il brano, per richiamare l’attenzione su un periodo storico molto controverso e pieno di punti interrogativi ancora aperti.
Grazie agli Abetito Galeotta di averci dedicato un po’ di tempo.
Grazie a voi. E’ stato un vero piacere.
Info: https://www.facebook.com/abetito.galeotta/