Caro Maestro. D’Annunzio e i Musicisti è il nuovo volume scritto da Adriano Bassi, pianista, musicologo e direttore d’orchestra, edito per De Ferrari Editore che raccoglie le lettere di Gian Francesco Malipiero, Giacomo Puccini e Alfredo Casella indirizzate a Gabriele D’Annunzio…
Caro Maestro (De Ferrari Editore, pagg. 190) è il nuovo volume di Adriano Bassi, una raccolta che comprende il corpus, presumibilmente integrale, delle lettere che, nell’arco di venticinque anni, Gian Francesco Malipiero, Giacomo Puccini e Alfredo Casella indirizzarono a D’Annunzio. Le risposte di D’Annunzio (quando furono scritte) mancano, salvo pochi casi: pertanto la silloge qui proposta è intitolata D’Annunzio e i musicisti con qualche ambiguità. Di fatto il Lettore vi reperirà la testimonianza epistolare di Malipiero, di Puccini e di Casella: è già molto, ove si consideri che si tratta di una testimonianza inedita e si rammenti che la tematica in discussione è quasi inesplorata.
Questo libro è un prezioso spaccato della vita non solo musicale, ma politica e sociale dell’Italia nel periodo decisivo del primo Novecento.
Lettera autografa di G. D’Annunzio
Gardone Riviera, Santa Barbara 4 dic. 1932
Mio caro Alfredo,
è lontano il tempo quando ci adunavamo nella Camerata di Gasparo ansiosi nel soffioo delle «Nuove musiche» e tu sembravi reggere le nostre aspirazioni, verso la novità rivelata eppur vivente, con spirito di legislatore ricordandoti «come ogni legislatore primitivo sapesse di musica». Sempre
mi ricordo. E tu ti ricordi. Io credevo allora essere al limitare della terza giovinezza capace di tener fede in pensieri e in atti a quella Carta del Carnaro ove la musica è considerata come il fermento della più vasta e più profonda vita.
Fui deluso. Fummo delusi. Ma la nostra tristezza non si mostra inerme.
Da quel tempo tu non hai cessato di rinnovellar le tue forme, le tue invenzioni, i tuoi accenti, e di esplorare quel «mare sinfonico» che è forse il più difficile di tutti i mari; al quale mi piace di attribuire un raro epiteto dei Latini: compositum mare.
Anch’io da quel tempo non ho cessato di studiare l’arte mia e di patire senza tregua il tormento della perfezione. Oggi io sono un vero maestro; e invecchio iniquamente, e mi preparo al trapasso. Un vero maestro sei oggi anche tu; e il tuo giovane vigore sale di opera in opera. Tu hai il tuo premio.
Il secondo nome del mio spirito, il secondo nome del tuo spirito, è il coraggio.
Nella nostra affinità si fonda la nostra fedeltà. Ecco che tu mi torni, ecco che tu mi porti un novello dono. Dietro le mie dure porte il mio cuore batte così che io credo la musica e l’amicizia gli segnino l’attesa dell’ultimo destino.
Ben venuto, Alfredo Casella. Ben venuti i buoni compagni, i miei compagni.
L’aspettazione è una specie d’inaudito preludio: tivum melos.
Gabriele D’Annunzio
Adriano Bassi, nato a Milano, concertista di pianoforte, direttore d’orchestra e musicologo, è autore di numerosi libri di argomento musicale e storico, tra cui la Guida alle compositrici dal Rinascimento ai giorni nostri e La Musica e il gesto. La storia dell’orchestra e la figura del direttore con prefazione di Carlo Maria Giulini.
Iscritto all’Ordine dei Giornalisti, ha ricoperto la carica di Probiviro nell’Associazione Lombarda dei Giornalisti.
Scrive su numerose riviste, fra le quali Nuova Antologia fondata da Benedetto Croce, e tiene regolarmente conferenze di argomento musicologico, storico e filosofico. Ha inciso in qualità di direttore numerosi LP e CD tra i quali il Requiem di W. A. Mozart. Dirige varie orchestre tra le quali la
“Ludwig van Beethoven”, ed ha tenuto numerosi concerti in Italia e all’estero. Già collaboratore del Teatro alla Scala, è Consigliere della società “Dante Alighieri” di Milano e collabora in veste di musicologo con la RAI e con la Radio Vaticana.
Info: https://www.facebook.com/adrianobassimusic/