Al Chiaro di Luna di Beethoven: le Sonate per pianoforte di Beethoven vanno bene per un neofita della musica? Ecco una breve guida all’ascolto della musica per pianoforte di Beethoven
Abbiamo visto nella prima parte di Musica Classica per Neofiti quali brani consigliare agli amici che vogliono avvicinarsi al mondo della musica “colta”. Abbiamo iniziato dalle prime Sinfonie di un Mozart ancora bambino e abbiamo proseguito con i Fuochi d’artificio di Handel.
Adesso che il nostro, per così dire, “allievo” si sta facendo l’orecchio, possiamo osare con qualcosa di più impegnativo. Siamo finalmente pronti per affrontare una composizione del mio autore preferito: Ludwig Van Beethoven, compositore e pianista tedesco nato a Bonn il 17 dicembre 1770 e morto a Vienna il 26 marzo 1827.
Al Chiaro di Luna di Beethoven: storia della Sonata per Pianoforte n.14
Di Beethoven c’è solo l’imbarazzo della scelta. Sono molte le sue composizioni che possiamo far ascoltare ad un neofita dalle più classiche alle più, passatemi il temine, moderne… sì forse non tutti lo sanno ma Beethoven ha scritto brani talmente arditi che in qualche occasione possiamo quasi parlare di musica contemporanea più che classica.
Ma non facciamoci prendere la mano adesso, e concentriamoci sul nostro amico.
Inizierei da un brano per pianoforte, molto conosciuto perchè si sente spesso in sottofondi pubblicitari o colonne sonore di film: la Sonata n. 14 in Do# minore “Quasi una fantasia” del 1801 dove troviamo il celebre Chiaro di luna che tutti i pianisti alle prime armi imparano precocemente per impressionare gli amici quando dicono “Dai suona qualcosa!”
Sonata Al Chiaro di Luna di Beethoven, guida all’ascolto
Il primo movimento della Sonata n.14 in Do# minore, l’Adagio Al chiaro di luna probabilmente è alla portata di molti pianisti in quanto a tecnica, ma sull’interpretazione, e il difficile sta proprio lì, bisognerebbe scriverci su un libro. Per essere in grado di suonare il secondo movimento Allegretto e il terzo Presto bisogna essere invece dei pianisti vissuti.
Come forma, la Sonata n. 14 è un po’ atipica, invece di essere in 4 movimenti come tutte le Sonate, questa è in tre e invece che iniziare con un movimento allegro, questa inizia con un adagio… ve l’ho detto Beethoven non sempre rispetta i “classici” canoni!
Ascoltare questa composizione per intero, non richiederà un grosso impegno al “nostro”, infatti dura solo una quindicina di minuti, ma gli farà capire che oltre al famoso adagio che tutti conoscono, c’è molto di più e gli permetterà di apprezzare meglio quella piccola parte di questa composizione che lui già conosce.
Sicuramente si appassionerà a questa sonata di Beethoven, e visto che ce ne sono 32 possiamo tranquillamente fargliene conoscere un’altra. Stavolta una un pochino più impegnativa la N.8, in Do minore, la “Patetica” composta un paio d’anni prima di Al chiaro di luna di cui potete leggere la storia cliccando qui.
Come primo ascolto vi allego il video di Al chiaro di Luna di Beethoven con l’esecuzione dal vivo del maestro Daniel Barenboim, pianista e direttore d’orchestra di origini israeliane che ha registrato tutte le 32 sonate per pianoforte di Beethoven, insieme a tantissime altre sue composizioni.
Nel prossimo articolo guideremo il nostro allievo all’ascolto delle sinfonie. Inizieremo sempre con qualcosa di famoso per fare un po’ i ruffiani, ma qui i tempi si dilatano e le composizioni diventano un po’ più complicate… speriamo di non perderlo!
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