Un noto paroliere che per anni ha consegnato grandi canzoni a grandi artisti italiani… lui che ad un certo punto della sua vita decide di prendere per mano le sue nuove scritture e affidarle a se stesso, la sua voce, la sua interpretazione. Un romanzo di bellezza a firma di Alberto “Caramella” Foà e di questo suo “primo” disco come cantautore dal titolo Basta unire i puntini.
Disco, quello di Alberto “Caramella” Foà, antico nella forma, artigianale, prezioso nelle rifiniture classiche di una canzone d’autore importante, dal peso poetico e lirico che non prende distanze dal quotidiano ma anzi il quotidiano di noi tutti sa come celebrarlo in forma canzone… e quante belle collaborazione in questo lavoro che si fa beffa delle abitudini orrende del mercato di finire per dovere di cronaca dentro i contenitori del “sempre gratis” e diviene oggetto solo ed esclusivamente fisico. Chi vuol sentire questo disco deve per forza comprarlo. Ed è una rivoluzione? Paradossale chiamarla così visto che la musica è un mestiere e visto che il mestiere, da che mondo e mondo, va pagato. Unendo i puntini si va… basta essere sinceri…
Domanda a bruciapelo: cosa è venuto fuori “unendo i puntini”?
Il regalo di rivivere e provare a trasmettere vita, amori, passioni, gioie, sfighe, emozioni. Tutta la bellezza: dalle donne, ai cavalli, all’arte, alle parole stesse, la musica, sorrisi, lacrime. Un groviglio di intensità tenere e violente. E, mi si passi l’immodestia, un gran bel disco…
Col senno di poi, ripensando alle tue passate scritture, ora ti è venuta la voglia di ricantare qualcosa del passato?
No. Al massimo di scriverne altre, di canzoni per me… Ma non credo lo farò. Saranno loro a dirmelo, le stesse canzoni che scrivo. Comandano loro, le storie, i puntini che vivo…
Parliamo di questo singolo: cos’è “L’anima” per te?
Lo dice il testo della canzone: la parte sempre viva e sincera di ognuno di noi, una donna molto umorale, una compagna che a volte proviamo a tenere nascosta o più probabilmente è lei che a tratti accetta di farsi da parte. E’ un gran casino: è spirito, lampo, timore, luce e tramonto, madre, sorella e puttana, notte e scompiglio…
E penso che un disco così alto dal punto di vista di produzione, così ancorato ai valori veri, sia un ponte verso concetti di verità più ampi. Come a dire: torniamo a fare le cose come si deve… pensi che il futuro tecnologico stia lavorando per allontanarci da questo?
Non credo sia il futuro e ancor meno la tecnologia ad allontanarci dalla musica, dalle canzoni e dalle produzioni. Nemmeno ad abbassarne più o meno scientificamente il livello. Siamo noi, i cosiddetti geni della discografia (ma la stessa cosa avviene per altri campi, a cominciare dalla socialità e dalle relazioni umane) a castrarci da soli… E’ quasi sempre l’uomo a non sapere cavalcare le sue scoperte o invenzioni nel modo giusto: l’atomo per la bomba atomica, le password per l’informatica etc, etc. Nel mio piccolo ho voluto provare a realizzare un disco scevro da ogni cazzata e luogo comune del momento, lontano dai vari “adesso si fa così”, “ai giovani piace questo”, dai like e dalle visualizzazioni, dalla dittatura del politicamente corretto e dall’omologazione dei bit pescati su Internet.
Di tutto questo suono quanto hai lasciato all’improvvisazione e quanto alla scrittura decisa a tavolino?
Non c’è una vera risposta a questa domanda, perché ogni puntino è insieme entrambe le cose, cazzeggio, gioco, divertimento ma anche profondità e appunto intensità. Quello che posso dire con certezza è che abbiamo scelto di realizzare un disco interamente suonato per trasportarci dentro, appunto, l’anima. Degli strumenti e ovviamente delle persone che li suonano. Le macchine, i computer, poi, tolgono la bellezza delle imperfezioni. Che sono sempre la cosa più perfetta e vera, caratteristica, unica di chi racconta, in musica, a modo proprio, una storia o un’emozione…
Guarda il video del singolo L’Anima di Alberto “Caramella” Foà
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