Ritratto dell’ultimo umanista Claudio Abbado: un maestro in lotta contro la globalizzazione delle coscienze, questo profilo di Abbado traccia la parabola di una vita spesa nell’edificare orchestre, teatri, progetti e utopie. Lungo una vicenda che riassume in sé l’intera Europa musicale del Dopoguerra — dagli orizzonti ansiogeni della Guerra Fredda alle lotte sessantottine per l’uguaglianza sociale, fino all’attuale alienazione urbana dell’homo faber — il cammino interiore del direttore diventa il paradigma di una progressiva scissione tra presente e memoria: tra il “principio di piacere” e il senso profondo delle cose.
Le vocazioni sofferte, sono conferme della vocazione. Se la musica è una lotta della volontà contro il tempo, non è strano che il tempo voglia contrastarla. Ogni vocazione, ha un testimone: qualcuno che la nota, e ne rende destino la diversità. Il testimone di Claudio, fu Claude Debussy. Antonio Guarnieri ne diresse i Tre notturni alla Scala. Claudio, venne abbacinato da ‘‘Fetes’’. Aveva sette anni: per i Pitagorici, il numero del logos. ‘‘Sentivo di poter entrare in quella musica’’.
Abbado attraversa questo collasso progressivo dell’Eufonia tra culture, lingue e destini sognata dalla musica dei suoi anni giovanili con una non rassegnata visionarietà: una purezza illuminata dal rifiuto di ogni limite; qualsiasi coercizione del tempo sulla volontà umana. Al centro del libro, le partiture continuamente ripensate, riproposte, dal maestro: una mappa di ciò che eravamo; un ideale di ciò che potremmo tornare a essere, qualora riscoprissimo la magica alchimia che legava, un tempo, mente e natura, microcosmo e macrocosmo. Ponendo la musica al centro delle arti e delle scienze, Claudio Abbado qui ci insegna l’unica risorsa che ci lasci sperare in una redenzione futura: quella curiosità intellettuale senza la quale l’arte è mera esecuzione del segno.
Alessandro Zignani
CLAUDIO ABBADO. Le opere e i giorni
pp. VI+266 – formato cm. 15×21
ISBN 978-88-6540-123-1
€ 25,00
Info: www.zecchini.com
Sto leggendo questo libro, interessante e pieno di spunti. Per varie ragioni, che sarebbe lungo spiegare, ho (ri)scoperto da alcuni mesi la figura di Claudio Abbado: insigne direttore d’orchestra, persona di profonda cultura, grande uomo. Per me è divenuto una figura di riferimento(senza per questo volerlo mettere su un piedistallo -ne avrebbe riso!-), anche se purtroppo non ho fatto in tempo a conoscerlo di persona. Mi emoziono molto quando leggo di lui o, grazie alla potenza dell’informatica, rivivo le sue interpretazioni. E non ne dimentico l’umiltà di fronte alla Musica, la commossa consapevolezza che non l’avrebbe mai potuta possedere del tutto: ecco perché studiava ed approfondiva sempre! Il suo grande coraggio nell’affrontare la sofferenza di una grave malattia che ce lo ha portato rapito quando ancora, pur ottantenne, avrebbe potuto dare ancora molto. Grazie davvero, Alessandro Zignani!