Il viaggio di Chinook è il nuovo disco pubblicato da Music Force di Amedeo Giuliani, cantautore pescarese fortemente ispirato dalla musica e dai testi di Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Leonard Cohen e Bob Dylan. Ecco la nostra intervista
Ciao Amedeo Giuliani e benvenuto su Blog della Musica. In poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?
Salve a tutti e grazie per l’ospitalità, sono un cantautore ho 45 anni e vivo a Pescara. Faccio questo lavoro da oltre vent’anni e ho prodotto Tre dischi: “Il fantasma del buio”, “Monadi”, “Il viaggio di Chinook”.
Come ti sei avvicinato alla musica e quando hai capito che sarebbe stata la parte principale della tua vita?
Da bambino, prima con il pianoforte e a seguire la chitarra… Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Branduardi, Leonard Cohen, Bob Dylan hanno fatto il resto…
Contaminazioni e ispirazioni. Amedeo Giuliani ascolta molto la musica di…?
I grandi cantautori italiani e stranieri.
Tra le tue tante esperienze spicca quella alla Hope Music School, ci vuoi raccontare qualcosa a proposito di questo?
Vinsi una borsa di studio a un concorso musicale chiamato Hope Music Festival e partecipai ai corsi di studio della scuola dove ebbi la possibilità di conoscere grandi autori e interpreti come Sergio Bardotti, Oscar Prudente, Antonella Ruggiero e altri…
Il viaggio di Chinook che disco è questo nuovo lavoro di Amedeo Giuliani?
E’ il mio terzo disco, uscito sia fisicamente che digitalmente il 25 giugno 2021 per Music Force. Rappresenta un po’ la parafrasi della mia vita, il protagonista e amico di ogni uno di noi, il viaggio controcorrente di Chinook, la storia di un singolare pesce, comunemente denominato salmone il quale, con la sua forza, coraggio e resistenza del vivere ci riporta alle aspirazioni e desideri e travagli nell’affrontare le vicissitudini le esperienze e disavventure dell’esistenza umana.
Parlaci ora dei testi dei brani di Il viaggio di Chinook a chi si rivolgono? Che cosa ci raccontano?
Come ti ho già detto, racconta le aspirazioni, desideri e travagli nell’affrontare le vicissitudini le esperienze e disavventure dell’esistenza umana.
E le sonorità musicali invece? Che strumentazione utilizzi? C’è un suono particolare che ricerchi e che vuoi trasmettere?
Le sonorità delle nostre tradizioni, i suoni mediterranei, senza tralasciare i mondi musicali del rock, del jazz, ma anche accenni alla musica classica che mi appassiona molto.
Fare un disco oggi… secondo Amedeo Giuliani ha ancora un senso vista la grande crisi?
Se si produce un disco con l’aspirazione di diventare ricchi sfondati no, A meno che non ci si pieghi ai dictat che il mercato impone. Se invece si utilizza il disco come promulgazione culturale ha certamente senso. Nel nostro modesto borgo lavoriamo per questo.
Secondo te è cambiato in meglio il panorama musicale italiano negli ultimi decenni?
Certamente in peggio. Probabilmente sarebbe potuto cambiare in meglio considerando il sottobosco di bravissimi artisti che con grossi sforzi cercano di emergere dalla nicchia in cui sono stati forzatamente messi. Una politica musicale deprimente e totalmente sbagliata, ma il discorso sarebbe troppo lungo…
Pensi che il cantautore, in particolar modo in Italia, abbia ancora un futuro?
Stanno facendo di tutto per ucciderlo ma noi resistiamo… i partigiani della canzone d’autore.
Di quale messaggio vuoi essere portatore con la tua musica?
Non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno, tantomeno sono capace di dare consigli. È solo il mio punto di vista su quello che mi gira intorno…
Se potessi collaborare con un musicista, del presente o del passato, chi sceglieresti?
Con tutti quelli che si avvicinano al mio mondo.
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