INTERVISTA | Ananse: Rifarei lo stesso

Ananse è un giovane cantautore romano, innamorato della sua città, che debutta discograficamente con Street Label Records con il singolo Rifarei lo stesso un brano dal profondo valore sociale. Blog della Musica l’ha intervistato…

Da poco tempo è uscito il tuo singolo Rifarei lo stesso. Prima di addentrarmi sul brano, vorrei chiederti qualcosa sull’arte di strada. Come è iniziato tutto? Perché scegliere la strada?

Ho cominciato ad andare a suonare in strada nell’ottobre del 2017, principalmente lungo i Fori Imperiali a Roma. E’ iniziato come gioco e passatempo poi ho realizzato che, se fatto in modo regolare, riesce ad essere agevolmente un lavoro rispettabile, sullo stesso piano della maggior parte delle attività che intraprendono i ragazzi della mia età. Essendo molti anni che suono e coltivo la mia passione per la musica finalmente vedevo dei piccoli ritorni economici e per la prima volta mi vedevo più vicino a quello che è il sogno di qualsiasi musicista, quello di vivere di musica.

Quando e come è iniziata la tua passione per la musica?
Ho cominciato ad ascoltarmi un po’ di classici rock ai tempi delle medie insieme ad alcuni compagni di classe. Vedevo che rispetto alle altre classi della scuola eravamo un po fuori dal coro e questo mi piaceva. Con questi miei amici decidemmo di mettere su una band dove io sarei dovuto essere bassista e ci vedevamo nella cantina di uno di questi miei amici. Suonavamo pezzi dei Nirvana, dei Ramones e Pink Floyd ed eravamo veramente fighi con quei baffetti di primo pelo e le magliette dei gruppi famosi.

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Ma quindi tu ora ancora suoni in strada?
Attualmente suono ancora in strada, spesso vado ai Fori imperiali con una cassa a batteria, la chitarra ed il microfono. Suono principalmente un repertorio di classici della musica, dai successi internazionali fino ad arrivare ai più tipici stornelli romaneschi. Mi capita inoltre di andare a suonare lungo la metro o anche andare qualche giorno fuori Roma nei paesi più visitati, ma questo accade più che altro in estate.

E come sei arrivato a ottenere un contratto discografico?
E’ successo che un giorno mi sono deciso a far sentire in giro quei pezzi che da tempo tenevo a prendere polvere nel cassetto, ci ho lavorato a lungo scrivendoli dalle basi con la chitarra fino a comporre gli arrangiamenti sul computer. Dopo tutto il tempo impiegatovi avevo voglia di dargli giustizia e trovare un modo per farli sentire a più gente possibile. Ho deciso dunque di scrivere a qualche realtà che avrebbe potuto dare una mano in questo senso, è stato cosi che ho incontrato i ragazzi di Street Label Records che si sono appassionati al mio modo di fare musica e hanno deciso di aiutarmi e collaborare con la loro equipe.

Che valore aggiunto apporta al tuo stile o al tuo contenuto l’idea di esibirti per strada?
Sono solito a non suonare ancora le mie canzoni mentre mi esibisco in strada, ancora sono molto legato al mio repertorio di cover, forse perché ancora mi danno più sicurezza davanti alle persone. Comunque nonostante questo esibirsi costantemente davanti a persone apporta sicuramente un crescita a livello interpretativo, inoltre nell’ultimo anno sono riuscito a migliorare il controllo vocale e l’approccio all’esecuzione che è nettamente più rilassato.

Che idea hanno le persone che ti guardano dall’altra parte? Hai mai avuto brutte esperienze?
Ho sempre un buon feedback da parte delle persone che spesso si fermano a farmi dei complimenti o a volte anche a propormi di esibirmi in eventi organizzati. Addirittura un giorno incontrai ai Fori Imperiali il famoso cantante chitarrista australiano John Butler che mi regalò i biglietti del suo concerto del giorno dopo all’Atlantico di Roma. Non ho da riportare brutte esperienze in particolare, le uniche persone che mi hanno “rimproverato” sono state le guardie della municipale quando a volte tenevo il volume della cassa troppo alto.

Scusami se entro nella tua vita privata. Ho letto che lavori per Aigam, Associazione italiana Gordon per l’apprendimento musicale. Esattamente di cosa vi occupate?
Ci occupiamo di educazione musicale in età infantile, che si intende la fascia di età che va dai 0 ai 6 anni. Mi sono laureato nel 2017 alla Sapienza di Roma in Scienze dell’educazione con una tesi proprio su quella che si chiama Music Learning Theory di un pedagogo americano chiamato Edwin Gordon. In poche parole si basa sullo sviluppo della musica come linguaggio, Gordon si rese conto che l’apprendimento della musica comincia sin da piccoli e si sviluppa con le stesse modalità con il quale i bambini apprendono il linguaggio parlato. L’associazione porta avanti dei corsi negli asili dove gli insegnanti vanno settimanalmente a proporre questo percorso educativo fondamentale per lo sviluppo dell’attitudine musicale dei più piccoli.

Rifarei lo stesso che tipo di malessere esprime?
Rifarei lo stesso
esprime un malessere che si può esprimere più correttamente in una sorta di incoscienza dovuta alle scelte prese nella vita fino ad ora. Parlo di incoscienza perché fino ad ora sento di aver preso strade guidate esclusivamente da interessi personali, quindi senza tener troppo conto a quello che potrebbe succedere in futuro. Rifarei lo stesso è in altre parole quello che direi in un futuro prossimo se la mia situazione non dovesse essere stabile e sotto controllo per il pensar comune.

Guarda il video di Rifarei lo stesso

Di solito laurearsi in materie “artistiche” e cercare di intraprendere questo tipo di vita è rischioso. La tua famiglia come ha reagito a questo tuo percorso?
Sono in un buon rapporto con la mia famiglia e fortunatamente dal punto di vista artistico ho sempre avuto un grande appoggio. La loro normale preoccupazione è stata quando quella che era sempre stata una passione si è trasformata pian piano in un lavoro a tempo pieno. Credo che quello del musicista sia da un certo punto di vista il lavoro più bello del mondo ma tuttavia un azzardo per chi come me ha sempre affrontato il percorso musicale in maniera autodidatta.

Mi dici qualcosa del video invece?
Mi sono divertito molto a realizzare il video con Virginia Pavoncello di Second Life, soprattutto perché abbiamo fatto comparire nel video diversi ragazzi che si sono divertiti e si sono prestati volentieri. Alcuni erano miei amici e la mia ragazza, altri dei ragazzi e ragazze più piccoli di me di qualche anno che mi hanno proiettato per qualche ora ai tempi e le discussioni del liceo, facevano i tag sul muro e parlavano di musica. Il video mi piace perché si vede trastevere, si vedono le strade e i posti dove passiamo da anni la sera con gli amici quasi tutte le settimane, come Ponte Sisto e Piazza San Cosimato, citata anche nella canzone.

Quanto è importante per te Roma?
Roma la amo, la mia vita è qui, la mia storia è qui, la mia cultura è qui. La cosa che mi stupisce spesso è che nonostante ho girato Roma in lungo e in largo da sempre, ogni volta passo per una via o un quartiere dove non ero mai passato prima, mi stupisce ogni volta. Un giorno mi farò un giro per ogni quartiere di Roma e mi scriverò tutte le cose che ricordo di aver vissuto in ogni posto.

Il pezzo è parte di un disco ho visto. Quando uscirà? Ci puoi anticipare qualcosa dando anche qualche anticipazione?
Il disco uscirà probabilmente ad ottobre e quasi sicuramente sarà un Ep di 6 tracce che saranno tutte autobiografiche. Le canzoni che presenteremo riprenderanno delle sonorità ispirate all’america latina, proposte in chiave cantautorale indie ovviamente, ma le progressioni di accordi e le melodie sono ispirate a generi come la cumbia e la bossa brasiliana. Saranno prodotte sempre dal mio socio Luca Scarfidi che fa parte di un gruppo di musica elettronica chiamato Meds.

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Se chiudi gli occhi fra dieci anni come ti vedi?
Veramente ci provo ogni tanto a cercare di rispondere dentro me a questa domanda ma non ci riesco mai. L’unica cosa di cui sono sicuro è che le mie giornate saranno sempre scandite dalla musica, che starò in fissa per qualche traccia o genere del momento. Sicuramente avrò qualche progetto musicale perché è la cosa di cui in assoluto non posso fare a meno. Non so dove, non so come mi guadagnerò da vivere, spero lo farò sempre con la musica.

Info: https://www.facebook.com/Ananse-398859616884831/

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