Andrea Grossi in bilico tra Concreto/Astratto

Uscirà il prossimo 16 Ottobre il nuovo disco di Andrea Grossi dal titolo “Concreto/Astratto”, un album – come ci dirà lo stesso Grossi – di un passaggio che unisce a sé l’astrazione sentimentale di un esordio dedito all’amore dal titolo “Rossi intimi ascolti” a questo nuovo fronte più sociale e, appunto, concreto. Un ascolto in anteprima di questo disco per accorgersi di quanto preziosa e raffinata sia la maturità di questo artista che chiude, in intime soluzioni a cavallo tra jazz e brevi sapori di swing, bella canzone d’autore, riposata, fresca…aria nuova. Un singolo di traino per ora in pasto alla critica nazionale che dal titolo la dice subito lunga su quanto siano schierati i sentimenti di Andrea Grossi: “A.A.A. Animalista”. Due chiacchiere per gli amici di Blog Della Musica.

Swing, jazz e canzone d’autore. Cosa troveremo in equilibrio in questo nuovo disco?
L’equilibrio mi fa pensare ad una fune, ma questo nuovo disco lo immagino più come una casa dalle diverse stanze, non sospeso in aria. Non unicamente “astratto”, ma anche con una faccia più solida, “concreta”. In questa casa si può trovare un primo piano riservato allo swing, mentre il secondo offre atmosfere diverse, a seconda della porta che si apre.
La canzone d’autore è la scala, il corridoio che collega le diverse stanze. Mi piace pensarlo come un filo rosso, il comune denominatore da cui partire e a cui ritornare.

Cinque anni prima di incidere un nuovo disco. Cos’è accaduto nel frattempo?
Sinceramente è passato più tempo di quanto avessi voluto. Il fatto è che come indipendente e unico produttore della mia musica (la collaborazione con Brutture Moderne è arrivata in seguito) le risorse e le energie devono essere gestite al meglio. Ci sono tempi che devono essere rispettati. Paradossalmente scrivere una canzone è la parte più facile, per quanto sia la più “sensibile” dell’intero processo di produzione. Il disco sarebbe potuto uscire due anni fa. Nel frattempo ho portato in giro per l’Italia il disco d’esordio, mi sono laureato, ho registrato il nuovo disco, realizzato il video del singolo e preparato al meglio l’uscita. Inoltre ho preferito attendere l’inverno, lo preferisco artisticamente all’estate.

Il pop swingato del singolo che lanci in radio e in video “A.A.A. Animalista” a tratti esce dal tema sonoro del resto del disco: non trovi?
A dire il vero non mi piace molto l’etichetta pop. Non me la sento addosso, senza passare per “spopchioso”. Se devo definire la mia musica, mi viene in mente “canzone d’autore”. Credo rifletta meglio le intenzioni, le azioni e il processo creativo e artistico che cerco di seguire. Ho scritto anche canzoni pop, non me ne vergogno di certo, ma non le ho ancora pubblicate. Un giorno spero di riuscire a realizzare anche quel progetto. Tornando alla domanda. Nelle mie intenzioni non c’è ancora stata quella di dare un taglio generale al disco. Penso alle canzoni come a brani singoli e cerco di approfondire le diverse sonorità che mi suggeriscono. Posso permettermi di farlo soprattutto grazie agli ottimi musicisti con cui ho l’onore di collaborare.

A differenza del tuo esordio ora non è l’amore ad ispirare la penna ma la società. Troveremo autobiografie tue personali o quelle personali di tutti?
La totale astrazione del primo disco “Rossi intimi ascolti”, era macchiata dalla presenza di un brano “Ciro l’abusivo”, che portava con sé il seme di questo secondo lavoro. Uno “sguardo sociale” attraverso le lenti dell’ironia. “CONCRETO/ASTRATTO” è un album a metà, di passaggio. Ci sono canzoni che usano l’ironia per affrontare argomenti più concreti. Mi è piaciuto scrivere di argomenti che evidenziano il rapporto tra l’uomo e la società e soprattutto gli spunti paradossali che offre. Nel disco però non mancano le canzoni d’amore al suo interno. È il punto di vista ad essere cambiato e credo fosse inevitabile. Parlare d’amore nello stesso modo non mi sarebbe sembrato credibile. Non lo sentivo, sarebbe stato manieristico.

Andrea Grossi cantautore oggi. Che mondo discografico c’è?
C’è la nicchia della musica indipendente, fuori dagli schermi televisivi. Dei dischi venduti alla fine dei concerti, nel locale di qualche volenteroso gestore che va controcorrente e cerca di organizzare una rassegna di musica originale. Quello è il mio mondo discografico e non mi interesso molto della sua espansione. Pensare alla propria arte in termini di commercio lo trovo strano. Se capita il successo ne sarei felicissimo, ma senza ricercarlo ad ogni costo. Faccio l’insegnante e scrivo canzoni. Mi piace fare entrambe le cose e mi ritengo molto fortunato nel poterle fare entrambe.
Mi interessa l’idea di emozionare, far pensare, far immaginare, far sorridere con la mia musica.

In una bella foto ti si vede impegnato su un prestigioso palco del Tenco 2015. A proposito di questo, Andrea Grossi che dice?
La manifestazione “Pazze Idee” è stata organizzata dal Club Tenco per omaggiare l’erotismo all’interno della canzone d’amore.
Il mio primo disco “Rossi intimi ascolti” era rimasto in mente al direttore artistico e mi ha invitato a suonare. Arrivare su quel palco era uno di quei sogni nel cassetto, che non sai mai se potrai mai realizzare. E invece, all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, è successo ed è stato meraviglioso. Pensare che canzoni scritte dentro una stanza, abbiano fatto così tanta strada e mi abbiano portato così lontano è davvero straordinario. È un’esperienza che mi porterò dentro per tutta la vita e avrà sempre la forma di un sorriso.

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