Andrea Pizzo ha pubblicato il suo secondo ep intitolato Road to Universe. A questo lavoro hanno partecipato anche i Purple Mice, ovvero la moglie Raffaella Turbino, la piccola Maria Elena e Riccardo Morello e Roberto Tiranti che danno alle canzoni una vita profonda e vibrante. Abbiamo intervistato Andrea e interpellato anche i Purple Mice, ecco cosa ne è uscito…
Ciao Andrea e Benvenuto. Per chi ancora non ti conosce, raccontaci qualcosa di te.
Ciao! Mi chiamo Andrea Pizzo, ho 43 anni e lavoro come consulente software, ho una grande passione per la musica e soprattutto per il canto. Sono sposato con Raffaella ed abbiamo una meravigliosa bambina di otto anni, che si chiama Maria Elena.
Andrea Pizzo, quindi, come si è avvicinato alla musica?
Canto da quando avevo 19 anni e ho continuato a farlo per passione, anche se nella vita faccio altre cose. Ho la fortuna di avere amici fantastici che sono anche musicisti straordinari come Roberto Tiranti e Riccardo Morello, con i quali ho lavorato ai brani e sto lavorando al disco, incoraggiato da mia moglie Raffaella che ha scritto gran parte dei testi.
Quali sono gli ascolti musicali che ti hanno fatto crescere e che possono aver influito musicalmente su di te?
Ho cominciato a cantare per aver sentito da ragazzo i Queen, Freddie Mercury in particolare è il mio cantante preferito. Mi piacciono molto anche Jeff Buckley, Chris Cornell e Robert Plant. I miei gruppi preferiti sono i già citati Queen, i Pink Floyd, i King Crimson, gli Audioslave e tanti altri. Amo il rock, ma mi piace moltissimo anche il folk, il jazz, il funk e l’heavy metal, adoro anche la musica classica, la lirica e la contemporanea.
Road to Universe EP è la tua nuova uscita discografica, puoi raccontarci qualcosa?
Andrea: I due brani si riferiscono a due momenti distinti della storia umana. Road to Universe, riprendendo un meraviglioso libro di divulgazione scientifica del premio Nobel Roger Penrose (La strada che porta alla realtà), ci parla di un futuro in cui l’uomo potrà fare viaggi interstellari; Song Of Nothing descrive l’amore di una coppia ai giorni nostri, il loro rapporto con la vita, la morte, il ricordo. Il primo è un brano rock e la seconda è una ballata.
Raffaella: Song Of Nothing è la canzone che sento più mia; è il primo testo che ho scritto, quello che ha dato il via a tutto il progetto e penso che abbia qualcosa di magico, perché è insieme forte e delicata. Il messaggio viene da dentro l’anima, esprime la consapevolezza di quanto piccoli siamo e la tristezza per l’inesorabile passare del tempo, ma anche la speranza che qualcosa rimanga, dopo di noi, sopravvivendo all’oblio. Credo che questi sentimenti appartengano nel profondo a tutti gli esseri umani. Si tratta di temi che mi hanno sempre toccata, per cui posso dire che quando Andrea mi ha chiesto di provare a scrivere qualcosa per lui da cantare, il testo è uscito dalla mia penna creandosi quasi da solo. Poi lo hanno provato con Riccardo, la musica gli ha dato vita, e da qui è partito tutto. Road to Universe, come le altre canzoni in preparazione, parla del viaggio alla ricerca del senso dell’esistenza e delle risposte alle domande fondamentali. Il viaggio qui si apre al macrocosmo dell’universo, dove l’astronauta, moderno Ulisse, si avventura oltre le porte dell’infinito, aperto a ogni possibilità e assetato di conoscenza, qualunque essa sia, perché, anche se alla fine non troveremo le risposte, sarà comunque valsa la pena cercarle.
Parlateci ora delle sonorità di Road to Universe EP, c’è un suono particolare che avete ricercato in questo EP?
Andrea: Abbiamo voluto dare un assaggio di quello che sarà il disco, che spazierà dall’hard rock al folk passando persino per il funky. Del resto noi tutti amiamo svariati generi musicali e gruppi come i Queen o i Led Zeppelin che nella loro carriera si sono divertiti a suonare tanti generi musicali. Ma sul suono Roberto potrà raccontarti molto di più…
Roberto: Il testo di Road to Universe mi ha ispirato un arrangiamento prog molto minimal in cui riff di chitarra e sezione ritmica molto settantiani sfociano nella parte centrale e poi finale, decisamente eterea e a tratti fusion, quasi sospesa, come a voler simboleggiare questa strada verso l’universo grazie a sinth archi e pianoforte. Song Of Nothing è un brano delicato, a cui ho voluto dare un sapore “Scorpions” con un tocco di tastiere anni ‘80.
Insieme a te so che c’è una squadra di lavoro molto interessante da tua moglie, a tua figlia e ad alcuni amici che hanno suonato e registrato. Parlaci di chi ha fatto cosa e in che modo…
L’idea iniziale di scrivere canzoni è maturata con mia moglie Raffaella, che ha voluto unire la sua passione per la poesia al mio amore per il canto. Musa ispiratrice di creatività e dispensatrice di aiuto e consigli è mia figlia, la piccola Maria Elena, che partecipa con entusiasmo alla creazione di ogni nuovo pezzo.
Fondamentali sono però la guida e il supporto di due maestri e amici: Riccardo Morello, che compone con me, e Roberto Tiranti, che ha curato in maniera epica l’arrangiamento dei pezzi, suonando tutti gli strumenti. Al gruppo si aggiungono poi saltuariamente i consigli e le voci di altri amici esperti in campo musicale, che arricchiscono di sfumature e profondità le sonorità dei brani.
Hai altri brani pronti o ai quali stai lavorando?
Abbiamo quasi completato il nostro primo disco, che si chiamerà Potatoes On Mars, un titolo scherzoso che richiama alla colonizzazione di Marte, uno step molto importante nell’evoluzione umana: la conquista di un altro pianeta. Il disco è un concept album, ci troviamo molto bene a lavorare su questa dimensione, sembra quasi di lavorare ad un romanzo in cui le canzoni sono i capitoli della storia. A luglio faremo uscire un nuovo singolo con due nuovi brani e in autunno il disco. Poi abbiamo intenzione di proseguire a raccontare altre storie, perché ci stiamo divertendo moltissimo tutti quanti e siamo anche molto felici che i brani stiano avendo un buon successo su Spotify ed altre piattaforme.
In questo tempo di Covid-19, di lockdown, di distanze… come avete vissuto i rapporti con le persone, e come è stato comporre e fare musica?
Raffaella: Paradossalmente è stata proprio la lunga pausa del lockdown a dare impulso a un progetto che procedeva lentamente da tempo. Abbiamo vissuto la “clausura” forzata come un’opportunità che ci ha spinti a trovare dentro di noi nuovi modi per esprimersi, comunicare, riflettere. In questo modo abbiamo trasformato quei mesi in un grande esperimento creativo, in cui la nostra casa si è trasformata in un laboratorio disordinatissimo e vivace, aperto a mille attività che gli impegni della normale vita quotidiana non ci avrebbero permesso.
Insomma è stato un po’ come ritrovarsi, rivalutare ciò che è essenziale e che diamo spesso per scontato, come il tempo che si trascorre insieme.
Non abbiamo comunque perso il contatto con i nostri amici, tenendoci uniti a distanza, grazie alla tecnologia; in alcuni casi ci siamo anche sentiti più spesso, perché c’è stato più tempo per curare le relazioni. Andrea e Riccardo hanno continuato a sentirsi per fare musica, anche via Skype. Roberto ha approfittato di questo periodo di pausa dai concerti per darci una mano in modo fenomenale.
Per nostra fortuna non abbiamo avuto problemi lavorativi, in quanto sia io che Andrea abbiamo potuto continuare i nostri rispettivi lavori da casa, quindi abbiamo vissuto quest’esperienza come se il tempo fosse rimasto sospeso, permettendoci di dedicarci a costruire alcuni dei nostri sogni come altrimenti non saremmo mai riusciti a fare.
Quali sono I vostri prossimi progetti?
Raffaella: Vorremmo far uscire prossimamente altri pezzi su cui stiamo lavorando, questa volta più sul tema dell’evoluzione umana. L’idea è quella di raccoglierli poi in un album tematico, un altro concept.
Andrea: Nel prossimo disco ci soffermeremo di più su figure storiche che hanno segnato il progresso umano in ambito tecnico, e in alcuni casi sono state quasi dimenticate, Ada Lovelace Byron o Alan Turing per fare alcuni nomi. E’ un’occasione per ricordarli e per parlare di tematiche universali come amore, passione, la scoperta, la dedizione al proprio lavoro. Ci piace vederci come i cantastorie di una volta.
Raffaella: Per dopo, sia io che Andrea abbiamo diverse idee, non sempre coincidenti, ma sono sicura che troveremo un compromesso per dare voce a entrambe le nostre anime.
Guarda il video di Road to Universe di Andrea Pizzo con i Purple Mice
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