Inevitabile tornare con gli ANEURISMA a quella fine degli anni ’90 quando ereditavamo da Seattle il suono ruvido di un grunge che ha fatto storia. E che poi la storia ha contaminato di pop internazionale e di soluzioni sempre più morbide di quelle che ci saremmo dovuti aspettare. Eccovi la nostra intervista
La rabbia e la grinta si mescolano a retrogusti di romanticismo anche in questo esordio assoluto degli ANEURISMA, formazione abruzzese che pubblica un primo singolo dal titolo Never Say: nessuna resilienza ma solo ferma resistenza contro tutto. Suono analogico, suonato, quella vena punk nel modo di gestire le melodie vocali, ma anche quell’ingenua libertà di essere in un modo che la nostra tradizione non ha conosciuto e chissà mai se farà sua in qualche modo. Di seguito anche il video ufficiale come ogni giovedì.
Spesso ci piace partire dai nomi e dalla faccia delle cose. ANEURISMA: un moniker assai forte. Da dove nasce e cosa rappresenta?
Si tratta di un omaggio ai Nirvana, sarebbe stupido nasconderlo. Volevamo un nome di impatto ed aggressivo che rispecchiasse il nostro sound e le nostre radici, senza le quali, probabilmente, gli Aneurisma non sarebbero mai esistiti.
“Never Say” si aggrappa anche dentro pagine del rock internazionale di quello dalla faccia più “pop” e main stream… ispirazioni e radici?
Il rock anni ’90 ha avuto una forte influenza su di noi: la fonte primaria di ispirazione è il Seattle Sound, ma non ci siamo mai limitati ad un solo genere o stile, ascoltiamo molti artisti anche al di fuori dal nostro background musicale.
Un brano che nasce, come recita la vostra cartella stampa, da un periodo cattivo. In particolare cosa ha spinto davvero la scrittura della canzone?
Nasce da un’esperienza che la maggior parte di noi ha vissuto sulla propria pelle. A chi non è mai capitato di uscire da una brutta storia con le ossa rotte, per poi rinascere ed essere più vivi e felici di prima? Ecco, questa è ”Never Say”! E’ un sentimento di rabbia che si trasforma in energia positiva. E’ stato già scritto tutto dalla vita, noi siamo solo i cronisti e cerchiamo di narrarla e descriverla attraverso la nostra musica.
Non siete fatalisti dunque… ognuno di noi costruisce il proprio destino. Dunque non siete neanche per la fortuna e per il caso favorevole?
Crediamo che il destino non sia scritto ma venga costruito giorno dopo giorno. La fortuna è sicuramente una variabile molto importante. Ad esempio la voglia di fondare un gruppo, suonare insieme, non è stata una fatalità perché abbiamo scelto di farlo, lo volevamo. Ma sappiamo anche che per arrivare davanti ad un pubblico di migliaia di persone occorre anche il tocco della “Dea” Fortuna oltre al talento e ai sacrifici.
Dietro le quinte di questo primo brano esiste anche un disco in arrivo immagino… che faccia avrà?
Avrà la faccia di un disco dal sound duro e cupo con qualche influenza psichedelica e del noise Rock…ci abbiamo messo davvero l’anima … e speriamo di non deludere le aspettative dei nostri fan.
E per chiudere: avete mai pensato di scrivere in italiano?
La lingua Italiana è molto musicale ma abbiamo preferito la lingua inglese poiché, secondo noi, si adatta meglio al nostro genere e attraverso la quale riusciamo ad esprimere meglio la nostra musica. Comunque, nel nostro repertorio, è ancora nascosto qualche piccolo esperimento in italiano. Quindi non escludiamo che in un futuro prossimo gli Aneurisma produrranno un album con qualche sorpresa.
Guarda il video di Never Say degli Aneurisma
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