INTERVISTA | Anime da Frutto, primo album per Rastroni

Anime da Frutto è il primo disco di Rastroni, al secolo Antonio Rafaschieri, musicista e matematico pugliese che dopo un passato con il gruppo Wide ha deciso di intraprendere la carriera solista in questo progetto

Ciao Rastroni. Partiamo dal titolo come mai hai deciso di chiamare questo lavoro Anime da frutto?

Mi piace da sempre immaginare gli alberi e le piante in generale come dei comunicatori, come degli amici con più esperienza da cui attingere saggezza e serenità. Da qui il gioco di parole “alberi/anime da frutto” che mi convinse sin dal primo istante in cui mi venne in mente. Aveva tutto: la natura, l’anima e il fatto che in qualche modo si discuta di “personaggi” nel disco.

Rastroni definisce musicalmente il suo primo progetto come “rock psichedelico” ed è ascoltando traccia dopo traccia che alla memoria torna il rock progressive italiano degli anni ’70 delle Orme, i New Trolls, la Pfm. Quali sono i tuoi riferimenti musicali?

Gli artisti che mi hanno fatto avvicinare alla musica e alla scrittura sono stati quelli dell’onda britpop anni ’90 come gli Oasis, i Verve e i Blur. Crescendo ho scoperto i Pink Floyd, e mi hanno stregato, assieme ad altri artisti sperimentali quali i Porcupine Tree e i Radiohead. Mi sento inoltre molto affezionato alla musica d’autore italiana e non potrei escludere, oltre agli artisti che hai citato, riferimenti come Battisti, Battiato e De Andrè.

Qual è il filo conduttore di “Anime da frutto”?

È la storia di un’evoluzione emotiva turbolenta. Alternandosi fra due pianeti, Terra e Anima, il protagonista incontra immagini del passato e del futuro, profezie, sentimenti e antagonisti.
Ha modo di parlare a se stesso, di scoprirsi, rassegnarsi prima e sorprendersi poi, fino al “processo” finale in cui il Caso lo riconduce inesorabilmente alla realtà.

Che legame c’è tra musica e matematica?

Che il ritmo e l’armonia siano codificabili in “matematichese” è noto e deriva semplicemente dal fatto che la matematica descrive, fra le altre cose, gli oggetti connessi al nostro basico intuito aritmetico. Un bimbo balla se c’è musica, senza sapere che riconosce del ritmo perché i colpi si susseguono a distanze di tempo uguali o comunque schematiche. Se i colpi di batteria non seguissero degli schemi “rigidi”, non balleremmo. Al di là del dato tecnico, tuttavia, va detto che la matematica, come le arti e quindi come la Musica, richiede estrema creatività. Purtroppo a chi non la pratica è noto solo ciò che si vede a scuola, cioè un’accozzaglia di simboli e procedure senza particolare senso e passione “a monte”. In realtà la matematica è stata e sarà il più alto momento della fantasia umana. Senza fantasia non si astrae. Senza astrazione non c’è Matematica.

Un Lp corposo non soltanto per quanto riguarda i contenuti, ma anche per quanto riguarda i musicisti che vi hanno collaborato: oltre 20, fra cui Gianni Pollex, Leonardo Lamacchia, Glanko e Giorgio Distante. Quanto conta per te il lavoro in studio?

La parte in studio è fondamentale per quanto riguarda la sperimentazione e l’esplorazione degli universi della sintesi sonora e dell’armonia. Molte idee e molte miscele probabilmente non sarebbero mai venute fuori solo tramite l’improvvisazione, anche perché i software per la produzione musicale offrono possibilità e libertà diverse. Non possono sostituire l’umano o una band di musicisti che, strumenti alla mano, lavora sulla ricerca di soluzioni interessanti, ma è anche vero che non possono ormai più essere sostituite, specialmente se si vogliono evocare certi scenari sonori.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Probabilmente la produzione virerà verso la musica strumentale e ambient ma continuerò con la promozione di questo disco perché la fruibilità per niente immediata che lo caratterizza sono convinto possa paradossalmente dare ancora qualche chance di condividerlo con un numero maggiore di ascoltatori e appassionati, oltre che ai concerti.
Come se dovesse pian piano essere scoperto/riscoperto. È un augurio, un piccolo sogno.

Quest’anno uscirà anche il disco di Gestalt Finale, progetto che ho in duo con Enrico Ghedi dei Timoria

Delle 13 canzoni quali sono i 3 brani imprescindibili che i nostri lettori dovrebbero ascoltare per avvicinarsi al mondo di Rastroni?

Alcune illusioni, Corri, Dalla seconda lettera del Telecomandante.

Ascolta il disco Anime da Frutto di Rastroni

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