Tango all’Opera è il disco di Roberto Molinelli con Anna Serova e Tango Sonos per l’etichetta Recantus Classics. Abbiamo conversato con Roberto e Anna ed ecco cosa ci hanno raccontato sul loro nuovo progetto artistico…
Il compositore e direttore d’orchestra Roberto Molinelli e la violista Anna Serova sono gli ideatori di Tango all’Opera: otto tracce di un viaggio musicale che vede alcune celebri melodie d’opera trasformate in un suadente tango e che esce per Recantus Classics la nuova etichetta discografica che hanno fondato. Otto brani che spaziano appunto tra le più belle e famose arie classiche e vengono rilette in chiave tanguera.
Maestro Roberto Molinelli, benvenuto su Blog della Musica. Come è nata questa idea?
Nasce dalla passione mia e di Anna Serova per il Tango, che considero uno dei ritmi musicali più importanti e coinvolgenti, travalicando ampiamente la mera estrazione popolare d’origine. Così come anticamente si inseriva un “Minuetto” come danza popolare all’interno delle Sinfonie, il Tango è oggi entrato a far pianta stabile nel patrimonio creativo dei compositori moderni e nel repertorio delle orchestre sinfoniche.
Come si fonde la tradizione dell’opera italiana con i ritmi del tango e del folclore argentino?
L’Opera lirica e il Tango non sono universi musicali poi così distanti, poiché quest’ultimo è stato in gran parte influenzato dal nostro melodramma per mezzo dell’immigrazione italiana in Argentina, tanto che i più grandi compositori di questo genere portano cognomi evidentemente italiani (Piazzolla, Pugliese, Troilo, D’Arienzo, De Caro…).
Inoltre, anche la canzone napoletana, con le sue melodie appassionate e i testi trascinanti e a volte malinconici, ha contribuito, attraverso la sempre crescente comunità italo-argentina, allo sviluppo della tradizione tanguera nella regione del Rio de la Plata, tra l’Argentina e l’Uruguay.
Il viaggio musicale si apre con “El Tanguero de Sevilla” dal tema de Il Barbiere di Siviglia di Rossini per poi passare a Donizetti, Puccini, Verdi. Come sono stati scelti i brani da reinterpretare?
Tutto è cominciato in occasione dell’anniversario dei 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini, quando, in cooperazione con il Comune di Pesaro, abbiamo prodotto “El tanguero de Sevilla”, un video che celebra il grande compositore pesarese. Per la prima volta il tango argentino ha incontrato la musica di Rossini, trasportando i temi della sinfonia de “Il Barbiere di Siviglia” nella sognante atmosfera del Tango argentino classico degli anni ’40. Il video è stato girato al Teatro Rossini di Pesaro e alla casa natale di Gioachino Rossini, palazzo nel centro storico, adibito a museo, dal 1904 dichiarato monumento nazionale. Nelle riprese, appare la spinetta da viaggio, strumento musicale ottocentesco, appartenuta a Rossini. Dopo il successo di questa prima rielaborazione, che ha suscitato unanimi consensi e l’interessamento di Sky Classica, che ha inserito il video de “El Tanguero De Sevilla” nei suoi palinsesti, abbiamo deciso di dare forma a un progetto interamente dedicato all’opera italiana: “Tango all’Opera”.
Di tutti i brani ce n’è uno soltanto, l’ultimo, “Milonga y Chacarera” che è inedito: si tratta di un test per un futuro lavoro completamente inedito o “Tango all’Opera” potrebbe avere un secondo volume in futuro?
“Milonga y Chacarera” è una mia composizione, su temi originali, dove una sognante Milonga lenta e lirica fa da introduzione alla impetuosa e virtuosistica Chacarera, danza tipica contadina che si caratterizza dalla continua alternanza e sovrapposizione tra ritmi binari e ternari.
Tutto il progetto, del resto, si compone di brani inediti, scritti appositamente per Anna Serova e Tango Sonos, dove le celebri melodie d’opera e la mia passione per il Tango sono state per me l’ispirazione per creare una nuova e insolita simbiosi.
Il mondo dell’opera è così affascinante, vasto e pieno di spunti d’ispirazione che posso già annunciare che il secondo volume di “Tango all’Opera” è già in lavorazione.
Quale obiettivo si è posto con questo progetto?
Questa, per noi, è anche la produzione di lancio della nostra nuova etichetta discografica Recantus Classics. Con lo slogan “The World Resounds!”, cercheremo di dar voce a progetti innovativi di ogni genere musicale. Recantus Classics, insieme alle produzioni discografiche tradizionali, si occuperà anche di registrazioni e regie audio/video, streaming di alta qualità, con la possibilità di seguire i progetti musicali in ogni fase creativa, dall’arrangiamento alla distribuzione e promozione.
Anna Serova è una musicista ecclettica, oltre all’indubbio talento con la viola è una ballerina di Tango argentino. Com’è nato il connubio col maestro Molinelli?
Ci siamo conosciuti durante un concerto a Bari, quando mi sono trovata ad essere diretta da Roberto in tour con l’Orchestra Sinfonica Metropolitana di Bari. Da allora è cominciata una collaborazione stabile tra noi, e Roberto mi ha dedicato alcune sue composizioni. Tra quelle che amo di più c’è sicuramente “Lady Walton’s Garden”, Concerto per Viola, Orchestra e Tanguero, che ho eseguito in prima assoluta a Wellington, con la New Zealand Symphony Orchestra. La particolarità di questo brano è quella di sfruttare le mie abilità di ballerina di Tango: nel finale in partitura è previsto che io smetta di suonare, appoggi la viola e mi unisca a un ballerino per un vorticoso giro di Tango conclusivo, sulle note dell’orchestra. Il connubio con Roberto è stato sicuramente sempre colorato dalla comune passione per il Tango.
C’è un brano tra quelli che compongono il disco “Tango all’Opera” a cui è più legata e perché?
Adoro tutti i brani e ci siamo divertiti molto durante le prove musicali e la registrazione a Cremona. Sono molto affezionata a “Milonga y Chacarera”, la prima composizione che Roberto Molinelli mi ha dedicato, cinque anni fa. Roberto, essendo a sua volta violista, conosce molto bene le peculiarità del nostro strumento e ha saputo efficacemente coniugare passione, cantabilità, ritmi folcloristici e virtuosismo in questo trascinante brano.
Com’è stato rivestire queste arie classiche delle sonorità tanguere?
Ho sempre amato il Tango argentino e sono anche ballerina di Tango, lo suono da tanti anni ma la vera svolta è avvenuta quando ho incontrato i Tango Sonos, alias Antonio Ippolito, bandoneon, Nicola Ippolito, pianoforte, Gerardo Scaglione, contrabbasso. E’ uno dei gruppi di riferimento nel panorama internazionale del Tango argentino e, grazie a loro, ho potuto approfondire ogni dettaglio stilistico fondamentale per donare ad ogni esecuzione il vero “sound” tanguero.
Ogni brano di questo album è stato per me una riscoperta, come il ritrovare un vecchio e caro amico con un “vestito nuovo”.
Com’è essere musicisti all’epoca del Covid-19? Avete in programma un tour?
Sì, stiamo lavorando alla realizzazione di una serie di concerti con questo programma, dove non mancheranno anche omaggi ai Tanghi tradizionali e al genio di Astor Piazzolla, nel centenario della nascita 1921-2021.
Stiamo solo attendendo la riapertura dei Teatri e delle Sale da concerto, per fortuna le restrizioni non ci impediscono di lavorare sui nostri progetti discografici.
C’è un’opera che non avete preso in considerazione ma che le sarebbe piaciuto riproporre in questa chiave?
Ce ne sono tantissime, una più bella dell’altra, sulle quali stiamo lavorando per il volume due di “Tango all’Opera”. Siamo in arrivo con delle novità, stay tuned!
Il disco di Roberto Molinelli e Anna Serova è ascoltabile (streaming & download) e acquistabile in formato CD fisico e in VINILE (in edizione limitata) sul sito www.recantus.com.
Ascolta l’album Tango all’Opera di Roberto Molinelli con Anna Serova e Tango Sonos su Spotify
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