Antonio Burlini, monaco olivetano, nato a Rovigo nel 1577, organista e compositore, ha scritto diverse opere di musica sacra alcune delle quali inserite in antologie insieme a composizioni di Banchieri, Viadana, Marenzio e Monteverdi…

L’interno della chiesa di S. Bartolomeo in Rovigo dove prestò servizio don Antonio Burlini. Da notare la doppia cantoria in stile veneziano
Angelo (Antonio) Burlini nasce a Rovigo il 28 dicembre del 1577 da una famiglia di artigiani: Pasqua e Giulio Burlini soprannominato “Balestraro”.
Il 4 ottobre del 1592 Angelo entra a far parte dell’ordine olivetano presso il Monastero di S. Bartolomeo in Rovigo abbandonando il nome di battesimo, come imponevano le regole dei monaci, e assumendo il nome di Antonio. Il primo gennaio del 1594 Antonio Burlini pronuncia il voto solenne e rimane nel monastero rodigino fino al 1603.
Da quest’anno inizia la sua attività di religioso ed organista in diversi monasteri dell’ordine (S. Michele nelle Alpi), S. Michele in Bosco a Bologna, S. Elena a Venezia, Monteoliveto Maggiore presso Siena, S. Giorgio a Ferrara, N.S. del Pilastrello a Lendinara).
Nel 1617 si stabilisce definitivamente nel monastero rodigino di S. Bartolomeo in qualità di organista e cellerario.
Morirà nel 1623, come si desume dal Necrologium Olivetanum conservato nel monastero di Monteoliveto Maggiore ove è ricordato come “excellens musicus”.
La sua produzione musicale esclusivamente di genere sacro, è stata tutta stampata a Venezia. Alcune composizioni di Burlini verranno inserite negli anni successivi alla sua morte in sillogi nelle quali è contenuto il meglio della musica cinque-seicentesca accanto a Viadana, Monteverdi, Agazzari, Banchieri, Marenzio ed altri autori di area tedesca, a testimonianza di quanto fosse conosciuto e stimato dai suoi contemporanei il musicista rodigino.
Le opere di Antonio Burlini
Le opere di don Antonio Burlini, come abbiamo già detto sono tutte di musica sacra. La sua prima stampa musicale, mentre si trova a Monte Oliveto (Siena), porta la data del 1612 e si tratta dei Fiori di concerti spirituali a una, due, tre e quattro voci col basso continuo per l’organo e altro simile strumento (Venezia, G. Vincenti, 1612). Nello stesso anno Burlini pubblica anche la Riviera fiorita di concerti musicali a una, due, tre e quattro voci con una Messa nel fine e dal frontespizio dell’opera si legge che è organista di Sant’Elena in Venezia.
L’anno successivo, il 1613, Antonio che si trova a Rovigo, o comunque in terra polesana, pubblica i Salmi intieri che si cantano al Vespro […]. Seguono poi le Lamentazioni per la settimana santa a quattro voci. Con un Benedictus a cinque e due Miserere a due cori (Venezia, 1614). Nel 1615 Antonio Burlini dà alle stampe la Messa, salmi et mottetti concertati a otto voci in due cori col basso continuo e nel 1617 i Concerti spirituali a due, tre e quattro Voci.
Lo sapevi?
In molte delle sue opere don Antonio Burlini mette delle indicazioni relative alle integrazioni strumentali. Mentre nel 1613 nei Salmi intieri che si cantano al Vespro scriveva:
Aggiungetevi ancora le parti per due Istrumenti Grave, et Acuto per chi ha tal comodità…
negli anni successivi queste indicazioni si fanno sempre più precise e Burlini nel 1615 nella Messa, salmi et mottetti scrive:
Per concertare bene il tutto bisognerà fare una o più copie del Basso continuo, che serviranno per uno, o più Istrumenti cioè Violino, Chitarrone, ovvero Lauto, che a questo fine gli è fatta la parte per il Violino. Se bene riusciranno ancora con le voci semplici. Avvertendo che solo li Quattro Mottetti si possono cantare col Choro di Concerto. Vivente contenti.
Da dove iniziare
Innanzitutto vi consiglio un libro di Francesco Passadore edito dalla Minelliana di Rovigo nel 1987 intitolato Musica e Musicisti a Rovigo tra Rinascimento e Barocco, molto bello ed interessante.
Ma… da dove iniziare ad ascoltare qualche brano di Antonio Burlini? Bella domanda. Il Festival Rovigo Musica Antica nel 2014 ha dedicato un appuntamento particolare per questo musicista, ma ad oggi, che io sappia, non vi sono registrazioni ufficiali di sue opere (se ne conoscete ditemelo magari commentando l’articolo qui sotto). Cercando su internet però sono riuscita a trovare un’esecuzione live di Fabrizio Longo e il Coro Odhecaton che esegue il Vespero in Festo Beatæ Mariæ Virginis.
E citando Antonio Burlini... Graditelo adunque, e vivete felici.
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Fonti: Musica e Musicisti a Rovigo tra Rinascimento e Barocco, Francesco Passadore, Minelliana, 1987.