INTERVISTA | Antonio Porcheddu e il suo sogno musicale

Antonio Porcheddu è un musicista e produttore musicale che vive a Nashville, la patria della christian music internazionale. Ha lavorato a fianco di numerosi artisti in tournèe, concerti e produzioni musicali tra cui Natalie Grant, Francesca Battistelli e Mercy Me. In questa intervista per il Blog della Musica ci racconta di alcune sue esperienze a fianco di questi artisti e di com’è nato il suo sogno musicale

Ciao Antonio. Com’è iniziato il tuo ‘sogno musicale’?
Il mio sogno per la musica è iniziato molto presto. Entrambi i miei genitori sono musicisti, non lo fanno come mestiere ma entrambi suonano vari strumenti e cantano. Quando ero piccolo mio padre mi faceva sedere davanti al giradischi e metteva dei dischi per me facendomi ascoltare i Beatles, i Beach Boys, Elton John, Fleetwood Mac, i Wings e Bob Dylan. Ricordo di essere rimasto affascinato dai suoni e dai ritmi quando ero ancora un bambino. C’era un pianoforte in casa e mio padre suonava la chitarra e il banjo. Mio padre e mia madre cantavano sempre insieme, erano i worship leader nella nostra chiesa locale, quindi ero sempre vicino alla musica e agli strumenti. Ho iniziato a suonare il pianoforte e a cantare quando frequentavo le elementari, poi ho continuato con altri strumenti più avanti negli anni. Ho sempre pensato che sarebbe stato sorprendente diventare un musicista per guadagnarmi da vivere, producendo anche musica; ho realizzato questa idea in maniera più concreta dopo il liceo quando un mio caro amico si trasferì a Boston per frequentare il Berklee College of Music, e telefonandomi mi parlava sempre di tutte le possibilità nel lavorare come musicista. L’anno dopo ero a Boston anch’io per frequentare il Berklee College e da lì si aprì davanti a me un mondo nuovo.

Come hai scoperto la christian music, quando e come hai iniziato a lavorare con questa?
Ho scoperto la musica cristiana dopo il college. Sono cresciuto in chiesa ma la musica cristiana non mi aveva realmente coinvolto e interessato fino all’età più adulta. Prima di trasferirmi a Nashville ho dedicato la mia vita a Cristo ed è stato a quel punto che ho iniziato ad ascoltare di più la christian music. La città di Dallas, dove sono cresciuto, ha una grande radio cristiana che ho iniziato ad ascoltare ogni giorno per approfondire la conoscenza di questo tipo di musica. Mi ricordo di aver sentito una canzone dal titolo Entertaining Angels dei Newsboys e ho pensato che fosse davvero bella, di qualità migliore rispetto a tutti gli altri artisti non cristiani che ascoltavo. Ho iniziato a pensare a come avrei potuto lavorare con alcuni di questi gruppi e artisti cristiani e mentre stavo guardando i crediti degli album vidi che tutto era registrato e prodotto a Nashville. Dunque, da allora ho cominciato a pregare per trasferirmi a Nashville. È stato davvero divertente! Ho raggiunto il mio primo traguardo nella christian music lavorando a fianco di Phil Joel, che è stato il bassista e uno dei cantautori dei Newsboys per 14 anni, quello che ha scritto la prima canzone cristiana che avevo ascoltato a Dallas e che mi aveva colpito tanto.

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Antonio Porcheddu durante un concerto di christian music

Con quali artisti della christian music hai collaborato? Raccontaci qualche esperienza significativa…
Alcuni degli artisti con cui ho lavorato sono: Jeremy Camp, Francesca Battistelli, All Sons and Daughters, Natalie Grant, Phil Joel, Seventh Time Down, Chris August, About A Mile, Veridia, Kutlass, Jo Dee Messina, Jaime Jamgochian. Uno dei più bei ricordi  è quello di aver lavorato per l’album di Francesca Battistelli, If We’re Honest. È stato un momento decisivo per la mia carriera artistica! Le canzoni, i musicisti, tutto era ad un così alto livello! Francesca è una delle migliori cantanti con cui io abbia mai lavorato. La christian music per le radio è il settore principale per cui ho lavorato negli Stati Uniti. L’adorazione nell’accezione della worship music è un mondo completamente diverso rispetto alla musica commerciale che passa nelle radio. Ultimamente sta seguendo uno sviluppo che credo la porterà a diventare più popolare del christian pop tanto seguito in America o della musica che passa nelle radio.

Cosa pensi della christian music italiana?
Penso che la musica cristiana in Italia stia davvero per esplodere. Quando vengo in Italia vedo ciò che Dio sta facendo nei cuori e nelle menti dei più giovani. Penso che sia solo questione di tempo prima che le cose realmente comincino ad accadere ad un ritmo più veloce. Le canzoni vengono da un luogo personale di intimità con lo Spirito Santo e vedo i cristiani affamati di conoscere di più Gesù per sperimentare di più la sua potenza e il suo amore. Com’è sempre accaduto, sempre più persone si muovono in questa intimità con Dio, più le canzoni e la lode rifletteranno questo stato umano. L’unica cosa negativa che ho notato in Italia è un “gap” diciamo, nella qualità della produzione musicale facendo un paragone con gli Stati Uniti. Penso che anche per questo sia solo una questione di tempo prima che le cose aumentino di livello. Ho conosciuto tanti artisti di talento, worship leader, cantautori, pastori, e sono davvero entusiasta di quello che accadrà con la musica cristiana qui in Italia, mi piacerebbe tanto esserne parte!

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Quando torno in America inizierò un nuovo tour con Jeremy Camp e Hawk Nelson e poi con Natalie Grant e Mercy Me. In ambito di produzione sto lavorando insieme al mio partner di produzione con un nuovo gruppo di worship music, gli Inspiration Worship. Sono davvero entusiasta! Spero di sviluppare più rapporti in Italia per iniziare a produrre anche qui. Con gli Almon[d]ream, ad esempio, ho tenuto una Masterclass per la nuova accademia di formazione sulla musica cristiana con sede a Torino e Palermo. Questa è la mia preghiera, Dio sta cominciando ad aprire nuove porte e io sono felice di questo!

Intervista a cura di Lilia Ricca

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