INTERVISTA | Aspettativa: un mood, una band

Aspettativa è più un mood che un nome per la band che intreccia sonorità indie-pop e indie-punk per raccontare la quotidianità attraverso le loro canzoni. Li abbiamo intervistati per saperne di più…

La band Aspettativa nasce nel 2014 da tre fratelli: Elia Ester e Gab, successivamente affiancati al Catta dal loro produttore Marco Carnesecchi. Nel 2020, in pieno lockdown esce il loro primo singolo Tempesta. Dopo un anno di  ricerca musicale escono i singoli Saracinesche (giugno 2021) ed Elastico (luglio 2021) che riscuote un notevole successo dopo essere stato inserito nella playlist editoriale di Spotify Sangue Giovane. Un Qualcosa è il loro nuovo singolo prodotto da Marco Carnesecchi per l’etichetta Under Roof, mixato e masterizzato da DDR Studio.

Raccontateci la storia della formazione degli Aspettativa: come si passa dall’essere fratelli all’essere una band?

Aspettativa è un progetto che nasce ufficialmente nel 2014, ma in casa dei tre fratelli Elia Ester e Gabriele era nato da molto prima… quando siete tre fratelli e ognuno suona uno strumento diverso, e tutti e tre dormono nella stessa camera cosa vuoi che succeda? Suonavamo praticamente tutti i giorni, per puro divertimento, cambiavamo le canzoni inventando testi o musicavamo pagine di libri che trovavamo in casa, tutto il giorno tutti i giorni. Essere fratelli e colleghi allo stesso tempo non è facile perché si sa, se si è fratelli non si può non litigare, anche pesantemente, ma è vero che questa cosa ci da forza perché ci permette di poter contare l’uno sull’altro, potendosi fidare ciecamente…poi dal 2014 è entrato a far parte della band il Catta che è stato scelto appositamente dal nostro produttore Marco Carnesecchi e possiamo dire che anche lui si è ambientato benissimo in questo clima di Band-Family.

Che cosa fate nella vita oltre a suonare? Quali sono i vostri interessi e come passate le vostre giornate?

Siamo tutti e 4 studenti, chi alle prime armi con l’università e chi al liceo, generalmente siamo tutti molto dentro all’ambiente musicale tra accademie, produzioni e insegnamento, però ci piacciono tanto le serie tv, l’arte e il cinema. Le nostre giornate sono scandite dalla musica, quando non suoniamo, disegniamo le nostre copertine, giriamo i nostri video e produciamo nuove canzoni…insomma la musica è comunque sempre al centro.

Un Qualcosa è il vostro ultimo singolo. Di cosa parla e come si caratterizza musicalmente?

Un Qualcosa è tutto ciò che, anche per un singolo istante, ti cambia la vita, sbaraglia l’ordine che si era creato lasciando un macello dentro. Con sonorità indie pop e indie punk vogliamo cercare di ricreare quello che è Un Qualcosa, ossia la stessa sensazione di quando ti innamori di una nuova persona o stai in fissa con un nuovo gruppo musicale, o l’estate che hai vissuto che ti porterai dentro per il resto della tua vita… è quindi un’improvvisa novità indelebile, forte, ma anche piacevole come l’attacco del ritornello.

Come è nata la collaborazione col vostro produttore Marco Carnesecchi?

La nostra collaborazione con Marco nasce nel 2014 dopo essere stati affiancati a lezione di musica d’insieme a scuola. Inizialmente ci trovavamo per fare cover, ma poi dopo un annetto di sale prova e ricerca musicale, abbiamo iniziato scrivere le nostre prime canzoni, creando un vero e proprio progetto, gli Aspettativa.

Avete voglia di raccontarci qualcosa sulle esperienze live degli Aspettativa?

Ultimamente stiamo suonando molto, siamo stati ospiti al Sekoia Summer Festival e dopo due anni tornare su un palco è stato bellissimo, da brividi. Ultimamente abbiamo suonato anche come apertura a Nervi e siamo stati anche ospiti della Supersugodischi Night…che dire, iniziamo finalmente a respirare di nuovo aria di normalità potendo esibirci con costanza e potendo di nuovo interagire con il pubblico. Per noi i live sono fondamentali, sono un momento di crescita artistica ed emotiva che ci permette, a differenza di una release, di vedere in faccia chi ascolta la nostra musica e scoprire che sensazioni prova. La musica live non morirà mai perché è in grado di lasciare delle vibes indescrivibili, come solo la musica ad un concerto può fare.

Come sperate di continuare la vostra esperienza musicale?

Adesso abbiamo ancora qualche singolo da lanciare e vedendo come sta andando, speriamo continui così, se non meglio, ovviamente. Noi cerchiamo sempre di fare meglio, superando noi stessi ogni volta di più, ma alla fine è la musica che parla, e gli ascoltatori che fanno la differenza, noi speriamo bene, ma come possiamo dirlo? Vogliamo solamente fare ciò che piace e ci fa stare bene.

Un messaggio per i lettori dagli Aspettativa?

Ascoltate la musica emergente, andate ai live e non vi accontentate della playlist top 50 su Spotify, cercate il mood che più vi si addice 😉

Ascolta gli Aspettativa su Spotify

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