Da Vinci Classics ha pubblicato il nuovo album di Axel Trolese, un’immersione nel repertorio pianistico spagnolo del primo Novecento. Abbiamo rivolto al pianista italiano alcune domande per approfondirne la conoscenza…
Axel Trolese, Artista in residenza a Waterloo, presso la Queen Elisabeth Music Chapel, e docente di pianoforte a Rimini. Come si sdoppia?
Credo che questa sia una domanda che riguarda una grande parte dei docenti di musica in Italia e nel mondo: come conciliare al meglio attività concertistica e attività didattica?
Personalmente, il periodo di pandemia ha purtroppo coinciso con una difficoltà a recarmi in Belgio presso la Queen Elisabeth Music Chapel ormai dal 2020. Spero il prima possibile che ci sarà modo di tornare in questo polo artistico e musicale senza pari. In ogni caso, con una buona organizzazione e un’agenda sempre a portata di mano si può fare tutto!
Come è arrivato all’ingresso all’etichetta Da Vinci?
Avevo in mente un progetto discografico da realizzare ma non avevo un editore che potesse stamparlo. Da Vinci Publishing, nella persona di Edmondo Filippini, si è dimostrato entusiasta, generoso ed estremamente disponibile nel portarlo a termine.
Fantasìa Baetica è una cascata di colori. Quanto tempo ci vuole per preparare un simile colosso musicale?
Ho cominciato a studiare e a suonare in pubblico la Fantasía Bætica di De Falla nel 2017, ma come con tutte le grandi opere musicali è necessario molto tempo per poterne gestire al meglio i diversi momenti. È stato elettrizzante vedere come la mia interpretazione di questo capolavoro sia evoluta nel tempo, grazie alla volontà di scoprirne tutti i più minuscoli particolari.
Con la grande musica bisogna avere la pazienza di attendere un pochino, come con un buon vino che necessita di tempo prima di essere gustato a pieno.
Come è nato il rapporto con la musica spagnola di primo Novecento, e in particolare con Isaac Albéniz?
Mi sono innamorato della musica spagnola grazie ad Iberia di Isaac Albéniz, che ascoltavo intensivamente quando avevo 13-14 anni, con la volontà di poter un giorno suonare i brani che la compongono. Con il tempo ho allargato il campo visivo, accogliendo anche altri compositori spagnoli nel mio cuore; sono molto fiero di aver finalmente registrato questo CD dedicandolo interamente alla musica che più amo.
Nel suo repertorio, accanto ai classici di Beethoven e Debussy, spunta anche un importante nome del secondo Novecento: Karlheinz Stockhausen. In quale direzione si muove la musica contemporanea? E quale direzione si può prevedere (considerando anche l’allargamento delle latitudini di riferimento); un ritorno per così dire neoclassico, o neoromantico, o un nuovo tipo di avanguardia?
La musica contemporanea di oggi è la massima espressione della pluralità della cultura, per cui è impossibile delineare una direzione specifica su cui un gruppo (anche piccolo) di compositori converge.
Per quanto mi riguarda, ho imparato con interesse e gioia alcune composizioni di Karlheinz Stockhausen e con altrettanta curiosità mi appresto a lavorare su una nuova composizione di Maurizio Azzan, compositore torinese contemporaneo che ha scritto per me lo studio Time changes the memory of things.
Axel Trolese ha mai composto o è interessato a comporre musica sua?
Non ho una formazione di base in composizione e quindi non ho mai provato a comporre della musica mia. Tuttavia, credo che interpretare una composizione di un autore (contemporaneo o “storico”) nasconda in parte un atto creativo dell’interprete, che è chiamato a dare un suono ai segni altrimenti muti della partitura. Questo atto ha dei caratteri sia oggettivi (le note, il metro della battuta…) che soggettivi (la proporzione dei suoni, la direzione della frase…) e questi ultimi sono quelli che smuovono la mia fantasia.
Il suo ultimo concerto quand’è stato? Ci sono novità per il futuro, vista la situazione attuale?
L’ultima volta che ho suonato è stato nel gennaio 2021 in diretta streaming dal Teatro Palladium di Roma, un’iniziativa dell’Associazione Roma Tre Orchestra.
Nell’estate del 2021 sono lieto della presenza di parecchie nuove date, fra cui un recital il 15 Giugno a Belluno (al Circolo Culturale Bellunese) e un progetto di musica da camera dedicato a Dante Alighieri al Lacmus Festival di Como l’8 Luglio, dove insieme al pianista Luigi Carroccia suoneremo la trascrizione per due pianoforti della Sinfonia-Dante di Franz Liszt. Inoltre, un altro concerto a cui tengo molto si svolgerà il 16 settembre al “FFF Fortissimissimo Festival” di Firenze, dove eseguirò in prima mondiale il già citato brano di Maurizio Azzan.
Un consiglio per le nuove generazioni: perché dovrebbero fare musica?
Perché la musica è il linguaggio per tutto ciò che non si può esprimere altrimenti, e soprattutto perché la musica classica può trasmettere tutte le emozioni di cui disponiamo, dalla più gioiosa alla più sconsolata, dalla più terrificante alla più serena. Nessun’altra cosa al mondo, né il tempo, potranno mai cambiare il valore umanistico ed universale della Musica. Grazie per il suo tempo. A presto
Ascolta il disco di Axel Trolese
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