INTERVISTA | Baldo & i Giovani: swing e tradizione nella loro musica

I Baldo & i Giovani sono un gruppo di musicisti friulani molto particolari che presentano allegri swing degli anni che furono in una veste leggera e ritmata. La loro è una musica d’ascolto ma anche da canticchiare senza stress. Li abbiamo intervistati in occasione dell’uscita del loro nuovo album L’ora d’Aria. Ecco cosa ci hanno raccontato

Ciao e un caldo benvenuto a Baldo & i Giovani su Blog della Musica. Potete brevemente raccontarci chi siete e come vi siete conosciuti?

Ciao, noi componenti del gruppo ci conosciamo da tanti anni e avevamo già collaborato in tanti progetti originali e non. I Baldo & i Giovani nascono dalla volontà di improvvisare e sperimentare partendo dal gioco che la musica americana swing degli anni ’20 ’30 ci concede e proietta a fare.

Sono brani molto stimolanti e seppur semplici portano con sè la tradizione orale del Dixieland e la “modernità” delle prime produzioni per le grandi masse.

Una band che coniuga swing e musica tradizionale italiana diciamo che è a dir poco particolare. Volete parlarci di questa vostra peculiarità?

E’ nato un po’ per coincidenza ed essendo il nostro un gruppo di sperimentazione ha raccolto tutte le cose che ci sembravano starci bene (o male) assieme e poter comunicare e non prendersi troppo sul serio… come in un quadro surrealista dove l’associazione di elementi eterogenei e provenienti da diversi contesti crea nuovi segni e significanti.

Presumo che l’amore per questa musica nasca da molto lontano. Quali sono i vostri artisti di riferimento?

Ce ne sono molti che amiamo per la loro libertà e follia in un era pionieristica sia della registrazione sonora che del mercato discografico: Mills Brothers, Spike Jones, Slim Galliard, Cab Callaway, e molti altri…

Mi sembra di aver capito che fate anche molto lavoro di ricerca di brani sconosciuti. Come si svolge questo lavoro? Come lo organizzate?

Non c’è nessuna organizzazione si fa spontaneamente se serve qualcuno trascrive le parti per poterle suonare oppure c’è un ascolto personale di ciascuno che poi viene portato nella prova o in concerto direttamente…

Parliamo ora del nuovo disco dei Baldo e i Giovani: L’ora d’Aria. Ci raccontate la genesi di questo album?

La volontà di fotografare un passaggio, un momento del gruppo e fermarlo per dare un primo passo della nostra esistenza nell’etere discografico! 

In questo album troviamo tutti brani originali. In fase di lavorazione del disco, quali differenze ci sono state tra registrare brani di altri autori e registrare brani vostri…

Poche differenze se non che (Alan) ho scritto tutte le parti dell’arrangiamento e i brani stessi quindi c’è molta più scrittura a monte e un poco meno improvvisazione, ma essendo registrato in presa diretta il tempo (che è spesso poco) deve essere molto ben strutturato ed è abbastanza normale fare così…speriamo che il fatto di essere in presa diretta aiuti l’ascoltatore a seguire e respirare l’aria di un nostro concerto live.

Porterete in tour il disco L’ora d’Aria? Com’è la situazione live nella vostra zona?

Stiamo si organizzando con l’etichetta TOKS record una serie di concerti mirati, ma i tempi non sono appunto facili, forse ci si è abituati a rischiare poco dal punto di vista delle occasioni concerto (parlo di situazioni meno istituzionali e meno servite dai soldi pubblici) e anche il pubblico tende a partecipare meno non so se per pigrizia o disponibilità economica… allora si cerca l’evento già noto e si perde un po’ di curiosità per cose da scoprire che magari potrebbero essere a costo zero pe un fruitore ma bisogna però “Partecipare” non essere pigri diciamo… c’è una sorta di lobotomia culturale che la massificazione e i social rendono sempre più diffusa. Speriamo si ritorni ad avere maggiori occasioni nell’era l’era dei “BANDI” che menomale esistono ma sono specchio di questa fase. (Tra l’altro il disco gode del contributo “Progetto Nuove Produzioni Discografiche 2022-2023 – Bando Nuovo IMAIE”)

Secondo voi come è cambiato il panorama musicale italiano negli ultimi decenni? Pensate sia necessario riscoprire la musica del passato per fare buona musica nel futuro?

Si può fare ciò che si desidera secondo me… però credo che ciò che emerga nel mercato sia sempre frutto del guadagno di pochi che continuano, diversificando (un tempo vendendo grandi numeri in dischi ora vendendo prodotti già famosi e masticati-digeriti) a guadagnare con diritti d’autore e dove altro si può… inculcando, con disponibilità mediatica, i loro prodotti belli o brutti che siano.

Ciò rende difficile come dicavo prima essere “Scoperti” e ascoltati… ci proviamo comunque!

Per rispondere alla domanda ogni tipo di ricerca se fatta onestamente ha ragione d’essere e può essere interessante.

Chiudiamo questa intervista con una domanda leggera: se i Baldo e i Giovani potessero collaborare con un musicista, del presente o del passato, chi scegliereste?

Groucho Marx. Ciao.

Social e Contatti

  • Website Etichetta: https://www.musicforce.it/catalogo-produzioni/3199-baldo-i-giovani
  • Facebook: https://www.facebook.com/baldoeigiovani
  • Faebook: https://www.facebook.com/toksbeapartofit

Tagged with: