INTERVISTA | Benedetta Orsi con “La voix de l’Amour” candidata ai Global Music Awards

Benedetta Orsi, mezzosoprano di fama mondiale, ha pubblicato per Limenmusic il disco La Voix de l’Amour, un lavoro che mette in risalto la sua voce dai colori delicati e caldi e dalla timbrica densa e corposa. Ecco la nostra intervista

Benedetta Orsi benvenuta su Blog della Musica e grazie per essere con noi. Benedetta studi in Italia ma ti perfezioni in America a New York, perché hai deciso di volare oltreoceano?
Il destino mi ha aperto la porta degli States nel 2008 quando, durante una vacanza in Puglia, conobbi un manager Americano. Mostrò subito interesse nella mia voce e fu lui a propormi un master a New York con Fred Carama, famoso vocal coach e spalla destra della meravigliosa signora Marilyn Horne. E come tutte le grandi opportunità, non ho voluto farmela scappare e grazie anche al continuo supporto dei miei genitori ho potuto cogliere questa occasione e vivere il sogno americano! Da quel momento tante porte hanno continuato ad aprirsi, diversi concorsi vinti e la possibilità di trasferirmi a vivere a New York grazie alla Alexander & Buono Foundation, mio ufficiale sponsor per i primi tre anni.

Nonostante la giovane età hai già ricoperto ruoli importati come Giovanna in Anna Bolena; Maddalena in Rigoletto, Isabella in l‘Italiana in Algeri, Teresa in La Sonnanbula, ecc..  più volte protagonista sul palcoscenico della Carnegie Hall, sicuramente il lavoro è stato tanto ma la tua ascesa è avvenuta in tempi brevi, come hai vissuto questo periodo?
E’ stato decisamente travolgente… a partire dai primissimi successi in Inghilterra con Anna Bolena, Roberto Devereux e Maria Stuarda, tre ruoli che ogni mezzosoprano sogna di poter cantare, all’ufficiale trasferimento in America con consecutive apparizioni alla Carnegie Hall e in diversi teatri degli States. Ogni tanto ripenso a tutto il percorso e sorrido ricordando quella ragazzina così legata alle sue origini, alla sua patria ed alla sua famiglia che armata di un sogno non ha pensato due volte a impacchettare tutte le sue paure e speranze in una valigia e partire alla ricerca di quello che più la rendeva felice e realizzata.

Ci sono stati incontri importanti nella tua carriera? Ce ne parli?
Senza il mio adorato maestro, Sergio Bertocchi, oggi non sarei qui. Lo incontrai a 18 anni e da quel momento mi ha sempre seguito… tuttora, nello studio di un nuovo ruolo o nella preparazione di un nuovo brano, se incontro uno scoglio so che con una semplice telefonata oltreoceano lui può risolvere tutto. E’ una persona straordinaria, dal cuore generoso ed immenso e gli sarò sempre riconoscente per tutto ciò che ha saputo insegnarmi!

Secondo te nell’architettura dell’opera quale è la figura più importante?
Non credo ci sia solamente una figura importante: insieme al compositore, il librettista crea la magia dell’opera e della musica nelle sue minime sfaccettature, unita alla poesia ed alla parola. Questa è la ragione per cui l’opera è considerata una delle più elevate forme dell’arte.

Come scegli i personaggi che ti vengono proposti?
Non si tratta solamente di una scelta musicale (se il ruolo si adatti più o meno al mio registro vocale) ma la relazione con il carattere in un aspetto personale, emotivo e spirituale, cercando e ricercando piccoli spunti che mi possano accomunare alla vita reale.

C’è un personaggio a cui se particolarmente legata?
Uno dei ruoli realmente ardui che ho avuto la possibilità di debuttare qui negli USA è stato Adalgisa in Norma nel Marzo 2019. Dopo molti anni dedicati a personaggi più drammatici, ho avuto finalmente l’onore ed il piacere di tornare a debuttare una tra le più maestose opere del belcanto Italiano. E’ stata una grande sfida per me, affrontata con grande umiltà e coraggio, perché ho dovuto estendere la mia voce, imparare nuovamente ad affrontare difficili passaggi con una leggerezza ed agilità vocale completamente diversa da quella usata per ruoli come Carmen, Rigoletto, Trovatore, etc… Fortunatamente, la produzione è stata un enorme successo e tutte le critiche hanno riconosciuto il mio duro lavoro vocale e caratteriale.

Abbiamo avuto il piacere di ascoltarti nella tua precedente produzione che risale al 2015 ed ora ti ascoltiamo in La Voix de l’Amour, sono passati 5 anni e la tua voce è molto cambiata. Leggiamo critiche entusiaste sulla pasta della tua voce, sui colori delicati e caldi, una timbrica densa, corposa, sensuale. Cosa ne pensi?
Mi rende molto felice di leggere queste critiche positive sull’evoluzione della mia voce e riguardo il mio attuale lavoro. Credo che la ragione di questa miglioramento vocale ed artistico sia dovuta all’aver potuto affrontare differenti difficili ruoli all’interno di opera e recital in differenti teatri degli Stati Uniti in cosi poco tempo.

Penso che il duro lavoro nel mantenere una costante qualità e diligenza nello studio, abbiano reso possibile riscontrare questa differenza tra il mio primo lavoro e quest’ultimo. Sono molto riconoscente per aver avuto la possibilità di evolvere e migliorarmi passo dopo passo e giorno dopo giorno.

Nel 2015 sei stata tra i finalisti del “The American Prize in Voice”. Sempre nel 2015 hai vinto la medaglia d’argento ai “Global Music Award” di Los Angeles come miglior voce femminile e miglior album con Christmas Around The World. Ce ne parli?
E’ stato un anno molto intenso, pieno di successi e grandi cambiamenti. Christmas Around the World era un sogno nel cassetto e una promessa fatta alla mia dolce Beatrice, figlia di mia cugina Patrizia, alla quale sono legata come una sorella. Purtroppo a soli 18 mesi Beatrice contrasse un brutto virus che cambiò completamente la sua vita e quella della sua famiglia, lasciandola con difficoltà motorie e di apprendimento. La sua dolcezza, la sua forza, la sua passione per tutto ciò che di bello esiste sono sempre stata fonte di ispirazione per me e il trascorrere pomeriggi cantando insieme a lei sono tra i momenti che più amo e ricordo. Da lì la mia idea di incidere un primo CD con canti natalizi in diversi stili e generi, dedicato a lei ed alla fondazione medica “Bolognese FANEP Onlus”, che la ha aiutata ed assistita fin dai primi giorni. Vincere queste due medaglie d’argento con questo CD rappresenta uno dei migliori riconoscimenti della mia carriera.

Ora nel 2020 sei tra le nomination sempre ai Global Music Awards di Los Angeles con la tua nuova produzione La voix de l’Amour e questa volta in 3 categorie: miglior voce femminile, miglior album e miglior nuova uscita. Cosa ne pensi? Quando verranno proclamati i vincitori?
E’ un’emozione immensa e ti sono sincera: credo moltissimo in questo album perché rappresenta una evoluzione professionale e personale molto significativa. Spero questa volta di portare a casa almeno una medaglia d’oro! I vincitori verranno annunciati alla fine di Marzo e spero di contattarti con belle nuove!

Il tuo primo album mi par di capire fosse auto-prodotto, come mai questa volta ti sei affidata ad un’etichetta italiana e non ti sei rivolta a realtà americane?
Ho avuto il privilegio di collaborare con una tra le più professionali e rinomate case discografiche Italiane come Limenmusic. Anche se vivo negli USA e sto percorrendo la maggior parte della mia carriera musicale qui, non possiamo dimenticare che il nostro paese è il paese per eccellenza dell’opera e della musica vocale. Proprio per questa ragione, tornerò sempre alla mia Patria per essere inspirata dalle nostre tradizioni, che abbiamo la fortuna ed il privilegio di rappresentare nel mondo.

Una produzione dedicata ad autori francesi. Perché?
Tutto nasce grazie ad una splendida produzione di Carmen di Bizet a St. Louis nel Marzo 2017. In quella occasione ho avuto modo di incontrare l’uomo che da quel momento ha cambiato la mia maniera di vedere me stessa e la musica: Darwin Aquino, compositore e direttore d’orchestra Dominicano che ora ho la fortuna di chiamare mio marito e il futuro padre del mio bambino. La frase che ci ha accompagnato durante tutta la produzione di Carmen, e che si trova anche all’interno del CD, (Pourquoi faut-il que le destin l’ait mise là sur mon chemin?” – “Perché il destino la ha posta sul mio cammino?”) rappresenta il cambiamento che il destino ha avuto per me nella mia vita personale. Da qui, la decisione del titolo dell’album (La voce dell’amore in Italiano) e una dedica tutta francese al nostro amore infinito.

Benedetta Orsi grazie per essere stata con noi e in bocca al lupo per tutto.

Aggiornamento al 22 Aprile 2020:

La produzione di LIMEN “La Voix de l’Amour” con Benedetta Orsi
si aggiudica la medaglia d’oro ai Global Music Awards 2020 come miglior disco.

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