I Blue Cash un quartetto acustico che con la loro musica si ispira al grande Johnny Cash, hanno pubblicato il disco When she will come. Ce ne parlano nell’intervista al Blog della Musica
Oggi Blog della Musica ospita i BLUE CASH. Ciao e benvenuti vi presentate in poche righe ai nostri lettori?
Ciao a tutti! BLUE CASH è un quartetto composto da Andrea Faidutti, chitarra e voce, Alan Malusà Magno, chitarra e voce, Marzio Tomada, contrabbasso e voce, Alessandro Mansutti, batteria. Con la TOKS Records abbiamo appena pubblicato il nostro secondo disco di brani originali, intitolato When She Will Come.
Blue CASH, un omaggio al grande musicista?
Certo, Johnny Cash per noi è un riferimento assoluto, per lo stile musicale ma soprattutto per il suo modo ironico e tagliente di guardare il mondo e raccontare le storie dei suoi personaggi, degli antieroi dalle vite sgangherate che parlano alle nostre debolezze, spesso specchio delle nostre più grandi virtù.
Perché un quartetto acustico? Motivi esclusivamente musicali o anche per facilitare le uscite live in questo periodo di estrema difficoltà per i musicisti?
Come musicisti ognuno di noi ha avuto un suo percorso, ognuno diverso, e siamo “arrivati” all’acustico forse anche per questi motivi. Ma per noi BLUE CASH questa scelta non è diventato un limite, soprattutto a livello sonoro. Ormai il nostro sound acustico spinto, a volte anche punk, pieno comunque di effetti e distorsioni è un vero e proprio marchio di fabbrica, non un ripiego.
I Blue Cash che musica ascoltano? A chi si ispirano quando compongono?
Certamente Johnny Cash è un buon metro di giudizio per valutare le nostre canzoni. Ma tutti e quattro suoniamo e ascoltiamo tanta musica, generi e autori di posti del mondo ed epoche diverse, e tutto questo confluisce nella musica che scriviamo e suoniamo insieme. Quindi nei nostri brani potete (o possiamo) sentire echi di Elvis, Bob Dylan e Beatles, ma anche di Nirvana, Blur o NOFX. Diciamo che non ci diamo un limite in questo senso, ma l’anima del Man in Black riassume e giustifica tutto.
Ci parlate di When she will come il vostro nuovo album?
When she will come appunto contiene tutti questi elementi. È un disco che essenzialmente parla della morte, quella morte però che è parte della vita e rende magnifiche e preziose le nostre esistenze, la mietitrice tanto odiata e nascosta dal nostro mondo consumista e artificiale. Ma questa tematica viene affrontata appunto con l’ironia e la gioia di vivere che ci contraddistingue, raccontando storie di gente come noi, invitando chi ascolta a non rinunciare ai propri sogni e a credere in se stessi. Brani punk si danno il cambio con canzoni dall’anima country e atmosfere tarantiniane che scivolano nella psichedelia, tutti suonati con energia, passione e faccia tosta.
Se potessi ascoltare un unico brano di When she will come, quale dovrei ascoltare e perché?
Ce n’è uno diverso per ogni giorno, ma oggi forse ti direi di ascoltare Do It For Nothing, per imparare a fischiettare la melodia di strofa e ritornello. Vi giuro che è un bel modo di passare il tempo.
Parlateci ora dei testi dei brani di When she will come che cosa ci raccontano?
Come dicevo prima, l’argomento sembra piuttosto serioso, ma in fondo tutti i brani ironizzano sul tema della morte dei sogni e della fantasia. The End racconta la paura di lasciarsi andare all’amore, Junkie Man è uno spettacolare aneddoto della vita del nostro contrabbassista, in cui la morale è che spesso siamo noi stessi il nostro più grande nemico, il nostro limite. Do It For Nothing è la storia di un musicista non riuscito, che rinuncia a tutto per fare il lavavetri e potrebbe anche essere lo stesso personaggio che in Stay With Me fa di tutto per non farsi scaricare dalla sua ragazza. King Of Nothing è un dialogo con le proprie paure e insicurezze, mentre in Message To a Friend e in The Gift ritorna il musicista strampalato dei brani precedenti con le sue disavventure. Jenny Doin’ The Rock è una storiella allegorica, che diventa quasi un rito di passaggio per esporre infine il nostro concetto di morte che da la vita nel brano When she will come, un riassunto di tutte queste storie. Maledetti Cash è un epilogo infuocato, una folle danza tribale che traghetta la nostra musica verso nuove terre immaginarie.
Mentre per le sonorità musicali che strumentazione utilizzate? C’è un suono particolare che ricercate e che volete trasmettere?
La base del gruppo è acustica, country, quindi con chitarre acustiche e contrabbasso. Sulle chitarre però usiamo molti effetti, echi e distorsioni, e l’animo infuocato e trasgressivo della nostra sezione ritmica dà al nostro quartetto acustico un spinta degna del rock più puro, consentendoci di virare appena possibile verso una psichedelia rumoristica che di certo non ci si aspetta da una formazione come la nostra. Ci piace intrattenere, ma anche sorprendere e trascinare chi ci ascolta nel nostro immaginario musicale. Ovviamente una fetta fondamentale del nostro suono sono anche le voci, infatti il nostro obbiettivo è sempre quello di suonare delle canzoni e raccontare delle storie che possano interessare e coinvolgere l’ascoltatore.
Che differenze ci sono tra il vostro primo album BLUE CASH e When she will come?
Sicuramente in When she will come ci sono sonorità più dure, più rock, ma queste sono atmosfere che non mancano anche in Blue Cash. Ovviamente il nostro secondo disco, anche per un semplice fatto di cronologia, assomiglia di più al gruppo che siamo oggi, ma gli elementi di scrittura sono molto simili. La differenza più grande direi è che ci sono due batteristi diversi, il primo disco lo abbiamo registrato con Andrea Fontana, e il suo contributo è stato senz’altro fondamentale per far risplendere quelle canzoni. Ora con noi invece c’è Alessandro Mansutti, che ci ha sicuramente aiutati a rendere il nostro sound ancora più selvaggio e maleducato.
E per chiudere questa nostra chiacchierata diteci dove possiamo seguirvi e quali sono i vostri prossimi progetti musicali.
Nel nord-est siamo sempre attivi, comunque tutte le nostre date e i nostri concerti li potete trovare sulla pagina facebook BLUE CASH. Ora vorremmo girare un po’ l’Italia e il mondo per portare a spasso le canzoni di When She Will Come e del nostro primo disco, ma stiamo già lavorando sul materiale per il nostro prossimo lavoro discografico, qualcuno dice in italiano, qualcuno no, staremo a vedere!
Grazie ai Blue Cash di aver dedicato un po’ del loro tempo al Blog della Musica. Buona musica!
Info: https://www.facebook.com/BLUE-CASH-231030763760569