Bogazzi/Gasparotti: Extrema Ratio

Extrema Ratio il disco di Nicola Bogazzi e Gabriele Gasparotti: un disco che unisce il rock all’elettronica e alla musica da camera. Uscito il 13 luglio 2018 l’album è stato interamente autoprodotto. Ecco la recensione di Blog della Musica

Bogazzi-Gasparotti - Extrema Ratio - copertina

Bogazzi-Gasparotti, Extrema Ratio

Il duo Bogazzi/Gasparotti hanno pubblicato il disco Extrema RatioNicola Bogazzi e Gabriele Gasparotti sono un duo elettronico surrealista, che unisce elementi di psichedelia strutturale (allungamento di pattern fino all’alienazione) e timbrica, con una ricerca approfondita sul suono.

L’album Extrema Ratio contiene 9 tracce, in cui emerge un gusto gotico e per le atmosfere cupe del cinema horror estremo, quello più marcio ma anche quello classico. Il disco viene avviato da un pezzo dal significativo titolo Tema di Maldoror, caratterizzato da un synth lead su scala minore. “I canti di Maldoror” era un poema del 1869 del Conte di Lautreàmont, anticipatore del surrealismo, sul quale si tentò di girare un film che non fu mai realizzato. L’elettronica del duo contiene nelle proprie influenze stilistiche ancora qualcosa dei pionieri Kraftwerk: Disturbi specifici dell’apprendimento e Zelda sembrano due ripassi di stile, con le beat drum basiche e il synth bass costante.

Il primo vero viaggio psichedelico si ha con L’uomo, la donna, la bestia: in nove minuti e mezzo accadono tante cose imprevedibili nell’ordine in cui compaiono. Dopo un intro di goccioline sintetiche, basso minaccioso e campane, una voce estratta da un documentario afferma: “Il valore di quest’esperienza è dunque incommensurabile”. Arriva un coro misto a cantare, un po’ come quello in Atom heart mother dei Pink Floyd. La traccia termina con una versione 8bit di In the hall of the mountain king dal Peer Gynt di Grieg, ed è il primo confronto con la musica classica.

Accanto ad un loop di suoni a onda quadra, in Pammukale si affianca una voce lontana che intona un canto di una lontana etnia. In Trabajo de absorciòn invece, il noise bianco ritmato e i suoni da 16bit sembrano voler simulare letteralmente i suoni di un videogioco, tant’è che si sentono anche il rumore di cannucce, di sorseggio di bibite e di cani che abbaiano, rendendo il pezzo una descrizione estiva.

Jane Avril è aperta e chiusa da vasti pad che evocano Vangelis, poi la parte centrale è square. Colpo di sorpresa con Le salamandre, un post rock cupo e nichilista, con tanto di batteria acustica; e, secondo confronto con la classica, il brano si sublima nel finale in un trio d’archi! Chiude l’album la titletrack Extrema ratio, un lento procedere funereo e drammatico. Se siete sensibili, fermatevi prima che finisca la traccia, perché se state molto attenti, prima di sfumare tra effetti di reverse vari, si sente un accostamento di suoni che nell’insieme fanno intuire un pensiero raccapricciante, come la peggior scena di A serbian film.

Il duo, specialmente Gasparotti, si interessa molto di cinema, è anche sceneggiatore e co-regista di cortometraggi amatoriali come “Sampled”.

Il titolo Extrema ratio quindi, oltre che a stimoli musicali, è anche figlio di suggestioni della settima arte, nella sua branca più estrema. Dal vivo, possiamo vedere il duo circondato da diverse tastiere e sintetizzatori, molti poggiati a terra, e una parte visual dello spettacolo. E il disco fa venire la curiosità di scoprire come sarebbe un loro concerto.

A cura di Gilberto Ongaro

Info: https://www.facebook.com/gasparottibogazzi/

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