Disco di rock italiano, opera prima per Bruno Caruso che sforna un lavoro dal titolo intransigente: ASSSolutamente è figlio dell’amore, spesso inseguito, spesso cercato, spesso ritrovato in se stessi…
E Bruno Caruso lo fa con la semplicità che troviamo dentro liriche quotidiane, dentro forme di pop e sfumature sgargianti di quella vena roots che lo vede sempre entrare ed uscire di scena come fosse a cavallo della sua moto. Brucia la pelle ogni dettaglio di questo lavoro fatto di ruggine e di dolcissimo calore romantico. Graffiante sempre… come nelle dinamiche tutte romane di “Qualcosa da dire”, uno dei singoli usciti di cui troviamo – manco a dirlo – un bel video in rete. Lo stesso che corre sulle nostre pagine…
Attendiamo il video della title track ma intanto parlaci di questi video in cui incontriamo Roma, incontriamo un luogo quasi fiabesco e grandi out che sembrano americane. I luoghi sono molto importanti per te vero?
Ovviamente lo sono, ma come per tutti credo, le emozioni nascono di certo dal cuore ma per me i sensi ne fanno da cornice e di conseguenza amo gustare e mostrare i luoghi dove mi sento a casa.
Parlaci di questo titolo con tre S… perché?
Il titolo volutamente cosi perché intanto è una parola che uso spesso quando intendo rafforzare un concetto, e nella mia pronuncia molti mi fanno notare che la S io la triplichi, da qui l’idea a volere trasmettere ed esternare il mio messaggio cosi come lo direi a voce.
Pop rock. Da Springsteen a chi altro? Ispirazioni?
Sinceramente nessuno mai prima d’ora aveva trovato nel mio stile tratti di grandi nomi come Springsteen, sono cresciuto a pane e musica fin da bambino e m’innamorai facilmente della loro musica quando mi fecero ascoltare “The Police”, ma non credo di avvicinarmi a nessuno di loro onestamente, scrivo e compongo certamente con l’influenza di tutta la musica che ho metabolizzato che include i grandi internazionali ma anche i grandissimi autori italiani.
Un primo disco che arriva soltanto ora nella tua vita. In genere agli esordi associamo sempre ragazzini della prima ora… ed invece?
Ed invece succede che avrei potuto tranquillamente lasciare i miei scritti riposti nel cassetto e continuare a fare cover e cantare le emozioni degli altri, ma ad un certo punto ( anche se può sembrare tardi …ma che non è mai davvero tardi) è emerso il “BISOGNO” di esprimere le mie emozioni e accendere un lumino benché piccolo, piuttosto che continuare a illuminarmi della luce altrui.
Un disco che poi esce oggi… in un momento importante della nostra vita. Di sicuro poco utile alla diffusione della musica. Perché questa scelta?
È vero il momento è particolare e delicato, ma come abbiamo detto prima non sono per le regole standard, ( in barba al mercato) e poi ho altro ancora da dire e questo progetto ormai era pronto da un po e non volevo attendere oltre.
A chiudere: che faccia ha questo tuo primo lavoro? Somiglia alla tua o a quella che vorresti avere?
Questo mio lavoro ha “aSSSolutamente” la mia faccia di un dato momento storico, che non è detto sia la stessa tra un anno o due, racconta delle mie esperienze in un momento preciso e quindi per stile e testi è cosi che doveva essere, come e dove sarò tra un anno ve lo saprò dire solo allora.
Guarda il video di Bruno Caruso
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