Quali sono gli Inni di Natale più cantati? In questo articolo vediamo la storia di due Canzoni di Natale molto antiche: Veni, veni Emmanuel e God rest ye merry, gentlemen…
L’avvento è iniziato e con esso ritornano le canzoni di Natale e si risveglia in noi la voglia di ascoltare canzoncine dolci, ricche di campanellini, che parlano di pace e di amore: e subito ci sentiamo tutti un po’ più buoni. Il perché poi non si capisce dato che si è perso quasi completamente il senso religioso di questa festa che è stata ormai relegata solo a Babbo Natale e folletti vari.
Ma non perdiamoci in disquisizioni. In questo blog di parla di musica e quindi da adesso a Natale vorrei parlarvi di alcuni canti Natalizi, della loro tradizione, dei testi e della musica. Iniziamo subito con due inni di Natale del XV secolo. Credete siano datati? Vi sbagliate di grosso. Entrambi sono stati fatti, rifatti e coverizzati da una miriade di artisti in tantissimi modi diversi.
Antichi Inni di Natale: Veni, veni Emmanuel
Il primo canto di cui voglio parlarvi si intitola Veni veni Emmanuel, pubblicato per la prima volta a Colonia, nel 1710. Un canto, questo, di cui non si conosce l’autore della melodia, la quale proviene probabilmente da un inno processionale di monache francesi del XV secolo.
Il testo in latino è un inno proprio per il periodo di Avvento, in particolare per la IV Domenica, e sembra risalga addirittura all’VIII secolo, ispirato alle antifone “O” che si intonano nei vespri durante il periodo che precede il Natale. Il titolo di questo canto invece deriva dalle parole del profeta Isaia (7:14) “Ecco, una vergine concepirà e partorirà un figlio, e il suo nome sarà Emmanele”.
Emmanuel in ebraico significa “Dio con noi”.
Nelle sette strofe che lo compongono si invoca l’arrivo del figlio di Dio per la liberazione del popolo di Israele dall’esilio e il ritornello dice: Rallegrati, Rallegrati! L’Emmanuele nascerà per te, o Israele.
Un canto questo la cui melodia era monodica, ma nel tempo è stato adattato anche alla polifonia (famosa è una armonizzazione a 4 voci di Kodaly) e, specie all’estero, eseguito in chiave moderna da moltissimi artisti.
Veni veni Emmanuel infatti è un canto di Natale molto usato soprattutto nei paesi anglosassoni, forse più che in Italia, dove è stato tradotto in O come o come Emmanuel nel 1800 dall’inglese John Mason Neale, uno dei fondatori dell’organizzazione religiosa “Anglican and Eastern Churches Association” che pubblicò nel 1865 il libro “Hymns of the Eastern Church”, una raccolta di Inni sacri tradotti in lingua inglese.
Ascoltiamo dunque questo bellissimo canto in due versioni: nella prima è cantato in latino da L’Accorche-Choeur, Ensemble vocal Fribourg nell’armonizzazione polifonica di Kodaly:
e in quest’altro video cantato da Whitiney Houston ovviamente in inglese.
God rest ye merry, gentlemen, una tra le antiche canzoni di Natale ancora attuale
Sempre nel XV-XVI secolo troviamo un altro canto di Natale molto famoso dal titolo God Rest Ye merry, Gentlemen di origini inglesi. Anche questo un inno antico ma ancora oggi eseguitissimo in ogni parte del mondo.
God Rest Ye merry, Gentlemen è stato pubblicato per la prima volta nel 1833 a Londra, quando è apparso nel volume Christmas Carols Ancient and Modern, una raccolta di canti natalizi curata da William Sandys, un avvocato londinese membro della Percy Society.
Questo canto lo troviamo presente anche nel secondo movimento della Carol Symphony di Victor Hely-Hutchinson del 1927 oltre che citato nel famosissimo libro Il Canto di Natale di Charles Dickens.
Il testo di God Rest Ye merry, Gentlemen evidenzia quanto bene conoscesse la Sacra Scrittura l’anonimo autore di queste parole. In poche righe ci fa capire il vero significato del Natale: Nulla ti spaventi, ricordati Cristo, nostro Salvatore, è nato nel Giorno di Natale. Un invito quindi a tutte le genti a lasciarsi trasportare dalla gioia per la nascita di Gesù.
God rest ye merry, gentlemen
Let nothing you dismay
Remember, Christ, our Saviour
Was born on Christmas day
To save us all from Satan’s power
When we were gone astray
O tidings of comfort and joy,
Comfort and joy
O tidings of comfort and joy
Famose le rivisitazioni di questo canto natalizio di Bing Crosby, Mariah Carey e Annie Lennox, fra tutti quelli (e sono davvero molti) che l’hanno reinterpretata.
A me ad esempio piace molto la versione della nostra Antonella Ruggiero che vi pubblico. Lei la melodia la vocalizza e basta, sostenuta dal quartetto d’archi Arké. Buon ascolto, e buon Avvento.
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