Canzoni per una Psichedelia Nera è il disco colonna sonora del film lungometraggio dell’Associazione Fujakkà per la realizzazione del quale è stata avviata una campagna di crowdfunding
Canzoni per una Psichedelia Nera è la colonna sonora del film Una psichedelia nera che sarà realizzato dopo la conclusione della campagna di crowdfunding lanciata su Produzioni dal Basso dall’Associazione Fujakkà. L’album disponibile su Spotify e su Bandcamp ha quindi lo scopo di contribuire al finanziamento del lungometraggio.
Canzoni per una psichedelica nera è un lavoro fruibile autonomamente rispetto al film, un’opera musicale con una sua precisa identità, che risente delle influenze della musica anni Settanta, del folk, del rock e di sonorità psichedeliche.
Fujakkà nasce in Spagna nel 2013 per mano di alcuni filmmaker di diversi Paesi, che concepiscono l’idea di un collettivo che si occupi di portare il cinema nelle periferie, geografiche e sociali, condividendo saperi e strumenti del cinema.
Nel 2014 Stefano Virgilio Cipressi e Giacomo Rossetti portano il progetto in Italia, attivando in oltre dieci quartieri di Roma il laboratorio sociale di cinema Fujakkà. Il prossimo obiettivo di Fujakkà è la realizzazione di un lungometraggio intitolato Una psichedelia nera.
«Non saprei dire quali immagini pensate per il film abbiano influenzato l’album e viceversa. Il film e il disco sono cresciuti insie-me, si incontrano in alcuni punti e in altri prendono strade parallele» racconta Stefano V. Cipressi.
L’album è un insieme di canzoni nate sulla chitarra acustica nel chiuso di un appartamento e sviluppate ognuna seguendo una suggestione diversa, peculiare: ad esempio The Glassy Stone è una canzone intima e spoglia, di voce e pianoforte, Nutopia (take a chance) è una canzone rock, un’esortazione alla pace dedicata a Lennon, piena di chitarre che si sovrappongono.
C’è Where to go, un canto quasi disperato tipicamente folk, di chitarra acustica e armonica e The summer of Love che si accende a poco a poco tra synth, corni francesi e sassofono.
In Canzoni per una psichedelica nera, la voce di Lavinia Patera e le sovraincisioni di Samuele Cima contribuiscono a far muovere il disco da una quiete armoniosa a un campo di suoni nervosi, profondi. Mi pare suoni omaggiando, nel suo piccolo, gli ascolti di un decennio, dai Beatles a Dylan alla psichedelica.
«I testi – prosegue Stefano V. Cipressi – raccontano la traiettoria del film: sono scritti sullo sgomento dato dallo stato di cose, sulla paura e lo smarrimento. I personaggi raccontati nelle canzoni attraversano deserti, città allucinate, stanze d’albergo, hanno visioni di tempi migliori e utopie realizzate. Scolpendo il blocco di marmo del loro caos, ridefiniscono la propria identità, il loro sogno. È un disco nero che va però verso il bianco, un concept album il cui tema non è il nichilismo o la sconfitta, ma l’opportunità data dal viaggio, la forza che si ritrova in un momento, il raccoglimento che prepara la partenza».
Ascolta il disco su Spotify
Info: https://www.facebook.com/fujakkacinema/