Caravaggio è l’alter ego di Andrea Gregori, cantante polistrumentista che era già stato tra le pagine del Blog della Musica lo scorso novembre in occasione dell’uscita del singolo Le cose che abbiamo amato davvero. L’artista torna per raccontarci del suo ultimo brano Il cielo su Mulholland Drive distribuito dal primo di febbraio su tutte le piattaforme digitali.
Aiuta i nostri lettori a conoscerti meglio: chi è Caravaggio? Com’è nato questo pseudonimo che richiama uno dei più noti pittori italiani?
Come racconto spesso, qualche anno fa ero in un periodo particolare del mio percorso umano e artistico. A quel tempo avevo smesso di produrre musica inedita. Una notte mi è apparso in sogno il grande Michelangelo Merisi, il quale mi ha invitato con voce tonante a riprendere la scrittura di canzoni, a patto che avessero come prerogative sincerità ed innovazione tecnologica. Mi ha chiesto di farlo usando il suo nome ed eccomi qui!
Tu non sei un musicista di primo pelo: vanti una militanza decennale nella rock band dei Godiva e poi dopo un periodo di pausa rinasci come una fenice dalle tue ceneri come Caravaggio. Raccontaci cosa è successo nel mezzo?
In quel periodo di passaggio della mia vita sono stato colpito da un disturbo che si chiama “distonia spasmodica” che, nel mio caso, ha colpito i muscoli della laringe. Non riuscivo più a cantare e parlavo a stento. Sono stati anni duri, solo dopo molto tempo ho capito che avrei dovuto risolvere la cosa da solo. Grazie ad un percorso olistico di auto guarigione alla fine ce l’ho fatta.
Come è stato tornare ad essere padrone della tua voce?
Lo chiamo “il capolavoro” della mia vita, il mio più grande successo. La malattia e il suo superamento sono state le esperienze più importanti che abbia mai fatto.
Il titolo del tuo ultimo singolo rimanda subito alla memoria il film “Mulholland Drive” di David Lynch, che tra l’altro richiami nel ritornello. Da dove è nata l’ispirazione per questa canzone?
Il cielo su Mulholland Drive nasce da lunghe chiacchierate estive con un’amica. Gli argomenti toccati frequentemente erano la passione comune per il buon cinema e la nostalgia per le storie d’amore passionali e tormentate, quelle che ci fanno soffrire e sentire così vivi.
Ascoltando il brano sembra il seguito del discorso aperto con il singolo di novembre Le cose che abbiamo amato davvero. Musicalmente permane quel sound synth pop che cresce fino all’apertura della canzone nell’inciso. In che direzione sta andando la tua musica?
Sono molto felice della strada intrapresa insieme al mio arrangiatore, Pino Saracini. C’è un’ottima sintonia tra noi, ci piace sperimentare senza porci troppi limiti. Non vogliamo incastrarci in un genere, cerchiamo di creare ogni volta qualcosa che ci emozioni.
Quali sono i riferimenti musicali di Caravaggio?
Amo la libertà totale di artisti come Björk e Thom Yorke. Adoro certe atmosfere sognanti della Motown. Osservo con curiosità il rap e il cantautorato indie. Amo la musica ambient che uso per meditare. Le mie radici affondano nel rock e cerco di combinare tutti questi ingredienti per cucinare una buona torta.
Dopo tanti anni in gruppo, ora cammini da solo. Che differenze ci sono tra il pensare come frontman e pensare come cantautore?
La differenza è sostanziale. In una band ci sono molte teste che ragionano e che spesso si scontrano. Probabilmente la forza di un gruppo sta proprio in questa continua tensione creativa, se non viene gestita bene porta allo scioglimento. Da singoli si fa un po’ più fatica, si è da soli ma si vive più serenamente la propria arte. Non tornerei indietro.
Dal tuo ritorno sulla scena musicale nel 2018 hai pubblicato 6 singoli, hai in programma la pubblicazione di un disco?
Pubblicherò ancora un singolo per l’estate e molto probabilmente a fine 2021 uscirò con un disco.
Qual è la cosa che ti manca di più da quando è iniziata la pandemia e cosa farai per prima cosa quando usciremo da questa situazione?
Mi manca moltissimo la dimensione live e spero di tornarci il prima possibile. Credo che sia un desiderio comune fra tutti i miei colleghi artisti, grandi e piccoli.
Dove possono trovarti i nostri lettori per rimanere in contatto sulla tua musica?
Mi potete trovare sia su Instagram che su Facebook, semplicemente cercando “caravaggioofficial”. Troverete tutti i miei videoclip sul canale YouTube “Caravaggio nel tubo” mentre il mio sito web caravaggiomusic.net è sempre super aggiornato. Vi aspetto e grazie mille per questa intervista.
Guarda il video Il cielo su Mulholland Drive di Caravaggio
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