Carla Magnoni nel suo nuovo singolo e video Digli che è finita, dà voce alle donne che non hanno voce. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne di Mercoledì 25 novembre, la cantautrice lancia il suo appello in musica
Fuori il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il video di Carla Magoni dal titolo Digli che è finita.
«La violenza sulle donne parte da dettagli, spesso si nasconde in piccoli gesti, in atteggiamenti quotidiani dall’apparenza innocua, in un apprezzamento fuori luogo, dietro ad un sorriso giudicante o in un commento inopportuno fino ad arrivare alla sopraffazione, a gesti di pura follia. È dai dettagli che deve iniziare il cambiamento, sono infatti le piccole cose a costruire e rendere possibili le grandi trasformazioni. E noi donne per prime non dobbiamo mai dimenticare di mantenere un profondo rispetto per noi stesse per non cadere nel tranello di confondere ciò che è giusto con ciò che è sbagliato».
Sono le parole con cui Carla Magnoni presenta Digli che è finita, una delle canzoni più importanti del suo nuovo album Cento passi avanti, che acquista un nuovo significato in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. È la storia di Anna, una donna, come sottolinea Carla Magnoni, «fiduciosa, che ha solo sottovalutato i piccoli segnali ed è stata travolta da eventi sempre più gravi»; una donna che «non ha voce, subisce la sua vita senza avere il coraggio di cambiarla perché ci hanno insegnato che per una donna è giusto abituarsi a tutto, anche alle cose profondamente sbagliate».
Digli che è finita esce proprio in occasione di questa importante ricorrenza che fu istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, per ricordare l’assassinio nel 25 novembre 1960 delle sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, impegnate contro il feroce regime del dittatore dominicano Rafael Leónidas Trujillo. Il brano racconta una storia che «vuole dare il diritto e la forza alle donne di dire “è finita” senza la paura di poter subire terribili conseguenze, perché non manchi mai la possibilità di una nuova vita».
Digli che è finita è uno dei pezzi di Cento passi avanti, il sentito e appassionato lavoro d’esordio di Carla Magnoni, con il quale esplora il mondo dei sentimenti nella contemporaneità, le relazioni, l’amicizia e l’amore.
Le nove canzoni attraversano spazi privati e pubblici, racchiudono il mondo espressivo della musicista toscana, il suo universo di valori, con il filo conduttore dell’amore «visto nelle sue varie forme, dall’amore di coppia all’amore e il rispetto per se stessi, all’amore malato, all’empatia, l’amore che nasce con la sua folle incoscienza e quello che matura negli anni, l’amore che non sa vivere e quello che invece resiste per sempre.
L’importante, nell’amore come nella vita, è non rimanere fermi, è fare sempre “cento passi avanti”». Cantautrice, pianista, autrice, arrangiatore, Carla scrive per sé e per gli altri. Il disco d’esordio si avvale della produzione artistica di Valter Sacripanti e della partecipazione di musicisti prestigiosi come Giuseppe Barbera, Giuseppe Tortora, Mario Gentili, Riccardo Ciaramellari, David Pieralisi.
Testo Digli che è finita – Carla Magnoni
Vai e digli che è finita.
Anna ti alzi di gran lena, poi saluti in tutta fretta,
che è ormai ora di cena, tuo marito è lì che aspetta.
Perché quando tu fai tardi, lui si incazza ed urla forte,
ed ogni volta che è violento, strizza l’occhio un po’ alla sorte.
Tu non credere a quei giorni, in cui sorride e parla piano
che a guardarlo in quei momenti, non ha pugni nella mano.
E tutto cambia in un istante, e a te pulsa nella mente
la paura quella vera, di chi prega e tanto spera.
Tu vai e digli che è finita
corri fuori e digli che è finita.
Lascia a lui i rimpianti di una vita,
tu vai e digli che è finita
Ma lo sai che la tua vita, stringe in mano una matita,
così che puoi disegnare, tutto quello che ti pare.
Per uscire da una storia, basta un poco di baldoria,
una riga su e sei fuori e puoi vivere a colori.
Anna io ti ho vista uscire, con le scarpe strette in mano
con lo sguardo fisso a terra di chi non vede più lontano.
Tu vai e digli che è finita
corri fuori e digli che è finita.
Lascia a lui i rimpianti di una vita,
tu vai e digli che è finita
Anna io te lo dicevo, di finire questa storia,
ora che tra le mie dita, la tua storia è già memoria.
È per quelle come noi, che spesso van di fretta,
accendo in chiesa una candela, un’altra vita c’è,
ci aspetta.
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