INTERVISTA | Il bellissimo esordio di Charlie: a due passi dalla grande mela!

Il video che vi abbiamo mostrato Ruins of Memories ci ha letteralmente portato a spasso nel tempo. Ed oggi dunque diamo spazio a CHARLIE che sta guidando questa macchina a suon di dulcimer, banjo, chitarre acustiche e suoni folk…

CHARLIE fa il suo esordio con questo meraviglioso disco che prende il nome dal singolo di lancio Ruind of Memories, ed ogni istante presente in queste 11 tracce inedite non lascia pensare a qualcosa che appartenga anche lontanamente alle nostre tradizioni ed abitudini. Eppure, il mistero e la magia della musica, per quanto “antico” nelle intenzioni, l’esordio di Charlie ha un carattere attuale e coerente al tempo che corre. E la chiusa di tutto è affidata al brano “The Road” ispirato al celebre romanzo di Cormac McCarthy, sa appena di ferro e di industria, di visioni poco lineari… un bellissimo ascolto…

Cosa spinge una cantautrice di oggi a fare musica del passato?
Più che di musica del passato si può dire che prenda ispirazione dalla musica del passato ma che in realtà rientri in un panorama indie/folk internazionale abbastanza attuale in un fusione tra rock e folk.

E poi perché proprio la musica Appalachiana? Perchè proprio quel contesto storico e geografico?
Potrebbe sembrare riduttivo ma sono affascinata da sempre dalle sonorità americane ed anglosassoni in genere, ho avuto occasione di visitare diversi stati americani e di condividere alcune esperienze con grandi musicisti folk (che stimo per grande umiltà a differenza delle più commerciali pop star) tra questi oltre ai Red Wine, citerei gli Steep Canyon Rangers i quali stanno riscontrando grande successo grazie anche al loro legame con l’attore americano Steve Martin che suona il banjo nella band. che in genere stimo per grande umiltà a differenza delle più commerciali pop star.

Nel disco ci sono anche altre numerose influenze. Come leggo dalle note di stampa trovo Dylan, i Radiohead e a tratti anche i Beatles… ma le tue vere radici, i nomi che ti hanno davvero ispirato… chi sono?
Ma direi moltissimi gli artisti che hanno creato un bagaglio musicale personale. Potrei passare ore ad elencarli tutti. In verità la mia musica nasce spontaneamente ed è la traduzione di tutti gli ascolti fatti in 39 anni di vita.

Meraviglioso anche il video della title track del disco: ce ne vuoi parlare?
Il video di Ruins of Memories nasce dal progetto di Charlie ed il regista Emanuele Cova. L’intenzione è quella di ricreare, grazie anche alle scenografie di Mario Torre, uno scenario da “casa abbandonata” da tempo in cui la protagonista bambina Kandy gioca e si muove spensierata finchè non si ritrova adulta (ad rappresentarla l’attrice di Alice Arcuri) alla ricerca delle memorie del passato.

Per chiudere, un esordio così fuori dal tempo e dalle mode che corrono soprattuto oggi in Italia. Come pensi venga recepito e soprattutto ascoltato?
Certamente mi auguro che il disco venga apprezzato per la sua sobrietà ed onestà. Ad ogni modo credo ad esempio, che i riferimenti personali musicali contemporanei che seguo con avidità siano la prova che esista uno spazio tempo per tutti, indipendentemente dalle mode del momento.

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