E’ uscito a ottobre 2021 un attimo, il nuovo singolo di caspio (tutto rigorosamente minuscolo) fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe Digital. caspio torna con un singolo più intimo, più ricercato, quasi chill, che ricorda le sonorità soft dei Portishead. Il brano è stato prodotto in collaborazione con Cristiano Norbedo il quale, oltre ad aver co-prodotto i precedenti singoli mai e bilico, ne ha curato il mix. Il master è stato affidato a Ricky “Lo Zio” Carioti del One Eyed Jack Studio. Abbiamo parlato con lui…
Come nasce un brano di Caspio e, oltre a te, chi fa parte di “caspio” durante la creazione di un pezzo?
Mi trovo spesso con mezza canzone già pronta nella testa. In questo periodo abbozzo qualcosa alla chitarra e solo dopo mi metto dietro al computer. Scrivo esclusivamente da solo, forse questo è un limite, ma per il momento ho bisogno che all’inizio le cose siano come le voglio io altrimenti perdo la bussola e finisco in un vicolo cieco. Ovviamente per le produzioni mi faccio aiutare da Cristiano Norbedo che capisce sempre quale strada voglio intraprendere.
Che cosa hanno in comune i tuoi ultimi tre singoli e cosa ci possono raccontare del tuo prossimo disco in arrivo?
Sono tutte sfaccettature del concetto di tempo: c’è un tempo che appartiene ad una generazione (mai), un tempo che scandisce il ritmo sonno-veglia (un attimo), un tempo per le decisioni (bilico). I brani del mio prossimo lavoro saranno eterogenei, confonderanno generi, sonorità e stile.
E’ mai cambiato qualcosa nel tuo approccio compositivo?
Direi proprio di sì e credo sia un bene. Ogni periodo della vita ha ritmi diversi e di conseguenza approcci differenti. In questi ultimi mesi ho traslocato e non ho avuto la possibilità di avere un tavolo con una sedia e un computer. Ho dovuto scrivere solo con la testa, uno strumento e il registratore del telefono: tutto è diventato molto più organico.
Quanto, della scena indie attuale e le nuove uscite, ti influenzano?
Devo dire poco ma perché sinceramente mi sento sempre fuori contesto, viaggio su un binario tutto mio da quando ho memoria. Detto ciò, qualcosa lì fuori c’è, bisogna solamente avere la pazienza di cercare nel rumore.
Chi è la coppia che descrivi in “bilico” e quanto si tratta di un brano che riguarda qualcosa che hai vissuto davvero?
“bilico” non è la mia storia però può essere la storia di chiunque. Racconta di una coppia che non riesce ad uscire da un gorgo di dinamiche che la stanno avvelenando perché un affetto malato e la paura della solitudine ritardano la scelta inevitabile di lasciarsi.
Come sei entrato a far parte de Le Siepi Dischi?
Per assoluto caso. Un giorno giravo su Instagram e mi sono imbattuto nel profilo di Giovanni Carnazza, label manager di Le Siepi Dischi. Ho messo un paio di mi piace ad alcune sue foto. Lui mi ha scritto subito perché pensava fossi un bot e invece ero una persona sinceramente interessata ai suoi contenuti. Poi da lì si è creato un rapporto professionale ma soprattutto di amicizia.
Come hai preso il periodo precedente del Covid?
A me ha cambiato la vita in positivo perché mi ha permesso di fermarmi e di riprendere in mano la mia vita. Ora però vorrei che andassimo avanti verso una nuova e costruttiva normalità.
Cosa accadrà adesso?
Uscirà un EP, (SPOILER ALERT!) magari suonerò da qualche parte in giro per l’Italia e scriverò materiale nuovo. Come avrete capito non riesco a fermarmi.
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