La Convalescenza ha pubblicato il nuovo lavoro Ce lo avevano detto. La band alt-rock di Modena ci regala un nuovo capitolo musicale dal caratteristico sound energico e oscuro, un pezzo dedicato a tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti in bilico tra il desiderio di costruire e quello di distruggere. Ne abbiamo parlato con la band…
Ciao La Convalescenza e benvenuti! È da poco uscito il vostro singolo Ce lo avevano detto, un pezzo che parla di quanto siano fragili tutte le certezze che ci siamo creiamo. Passiamo anni a costruire qualcosa, ma basterebbe una parola a distruggere tutto, e a volte c’è anche la curiosità di sapere cosa ci sarebbe dopo. C’è stato un evento in particolare che ha scatenato questa riflessione?
Magari! Almeno sarebbe un evento circoscritto, identificabile e arginabile. Temiamo invece che questa sia la nostra natura, una condizione che al momento non riusciamo a scrollarci di dosso.
Avete debuttato nel 2016 con l’album L’Eco della Clessidra. Quante cose sono cambiate da allora?
Un cambio di stile, di sonorità e anche di formazione, non esattamente poco ahahahah!. Le nostre vite personali poi sono cambiate più dei nostri suoni, tutto sommato non ci possiamo lamentare ecco.
Il vostro secondo album Palafitte di Creta arriva invece sul finire del 2019, a pochi mesi di distanza dalla pandemia che ha cambiato le vite di molti. La Convalescenza come ha affrontato questo evento e in che modo ha influito?
Bhe, la pandemia ci ha stroncati in pieno in un momento in cui stavano uscendo delle date interessanti per portare in giro “Palafitte di Creta” per il nord Italia, quindi ci ha fatto male non poco.
Abbiamo affrontato quel periodo un po’ sprecando il tempo come la maggior parte delle persone e un po’ dedicandoci alla scrittura dei nostri 4 ultimi singoli usciti.
Che direzione sta prendendo la vostra band? Avete intenzione di pubblicare un altro disco in futuro?
Onestamente non ne abbiamo idea, ma al momento no. E ci è piaciuto davvero tanto pubblicare gli ultimi 4 brani come singoli, separati l’uno dall’altro, quasi come fossero 4 mondi diversi, ma facenti parte dello stesso universo. Quasi quasi potremmo continuare così ;-)
Secondo La Convalescenza, com’è percepita la musica alt-rock nella scena di Modena?
Modena ha una scena underground interessante che spazia davvero su un sacco di generi differenti. Servirebbero solo un paio di locali in più…
Avete qualche live in programma nei prossimi mesi?
L’ultimo è stato giusto il 10 settembre all’Alchemica di Bologna, ma presto ne arriveranno altri!
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