Che cos’è la musica indie oggi? Gilberto Ongaro ci fa un breve excursus sulla musica indie tentando di rispondere a questa domanda che ultimamente ci sentiamo fare spesso qui al Blog della Musica
Che cos’è la musica indie oggi? Provo a rispondere scrivendo queste righe per chi, ancora nel 2019, è ancora convinto che esista una scena indie in Italia. Ormai lo sanno anche i sassi che “indie” derivava da indipendente, e non era un termine legato ad un genere musicale, quanto alla produzione indipendente dalle major, e quindi dagli obblighi artistici commerciali, i cliché per essere vendibili secondo la volontà delle etichette. Ma che cos’è l’indie oggi? Vediamolo insieme…
Cos’è la musica indie oggi? I’m going back to 505…
Negli anni però, anche l’indie rock, lontano da Blur, Smiths e Strokes, si è definito con dei propri stilemi, sintetizzabili tutti nello stile degli Arctic Monkeys, seguiti da moltissime band fotocopia. Batteria in levare, basso a volte distorto a volte no, chitarra elettrica sporca ma non troppo, voce scazzata eccetera. Parlando del fronte italiano, dimenticate le glorie degli anni ’90, Bluvertigo, Verdena, Marlene Kuntz e compagnia bella. Dato che il mercato indipendente ormai assume dimensioni identiche a quello delle cosiddette “major”, è chiaro che determinate regole stilistiche si siano affermate, secondo la logica dell’offerta e della domanda.
L’ITPOP
C’è chi ancora continua a sperimentare, ma chi è approdato in una giostra che funziona non scende più (e nessuno scenderebbe, siamo sinceri)! Questo ha generato tanta confusione negli anni ’10 del Terzo Millennio. Ma finalmente nel 2018, un’importante community Facebook chiamata Diesagiowave ha coniato un termine, che è riuscito a fare chiarezza, ed è uscito dai confini virtuali del social per entrare nelle recensioni degli esperti: itpop.
Dunque oggi non ha più senso domandarsi cosa sia la musica indie oggi, ma cos’è l’itpop. L’itpop è quella musica italiana che suona pop, appare pop, e lo è etimologicamente, perché è diventata popolare. Ma a differenza della “musica italiana” normale, che segue il percorso delle grandi etichette tradizionali (o dei talent show), la sua provenienza è da quell’ambiente indipendente.
La musica indie oggi: In the night!
Nome fondamentale per capire questo fenomeno è ovviamente quello dei Thegiornalisti, capitanati da Tommaso Paradiso, con le loro hit Riccione, Da sola/In the night (prodotta da quei Re Mida della musica di Takagi & Ketra), Felicità puttana e New York. Se ascoltate queste quattro canzoni di fila, noterete che, nonostante siano tutte smaccatamente pop ed orecchiabili, al limite del fastidioso per chi cerca qualcosa di “non corporativo”, non sono tutte uguali.
Riccione e Felicità puttana sono brani estivi con suoni che ricordano gli anni ’90 e un certo cantautorato leggero à la Luca Carboni.
Da sola/in the night invece gioca con la retrowave, quella tendenza nostalgica durata fino a poco tempo fa, che cercava quei suoni di plastica anni ’80. Ed Elisa, come ospite, intona una melodia che sembra davvero scritta nel 1983.
New York infine è un pezzo più autunnale e malinconico, che non porta sonorità di una particolare annata, cercano d’essere “sempreverdi”.
Lo sai che la tachipirina 500…
E con questo termine passiamo all’altro personaggio di successo, Calcutta. Col suo disco Evergreen gioca con le parole e la malinconia, in uno spirito che sta tra il dolceamaro e lo spiritosone. Basti pensare a Paracetamolo: a gennaio, lo YouTuber (e chitarrista di J-Ax) Mark The Hammer aveva pubblicato un video dove derideva le canzoni indie. Diceva che per scrivere un testo indie basta scrivere parole a caso, ad esempio prendendole dai bugiardini della tachipirina. Beh, qualche mese dopo Calcutta esce cantando: “Lo sai che la tachipirina 500 se ne prendi due diventa 1000?”.
E’ chiaro che ha preso la parodia, e l’ha resa una canzone vera. Se non si considera questo retroterra virtuale, non si afferrano certe metacomunicazioni che sembrano senza senso.
Il futuro
Gazzelle, Levante, Coma Cose ed altri tantissimi nomi, sono quelli che si allontanano di più dalle chitarre elettriche. Quello che era indie è qualcosa che cercano tutti di scrollarsi di dosso oggi, perché si è trasformato in un contenitore vuoto. Ad eccezione dei Gomma, che stanno un po’ consolando chi gli mancava quel sound punk melodico.
Dunque, che cos’è la musica indie oggi? Niente, per fortuna. E’ un ricordo del passato, morto e sepolto simbolicamente con l’arrivo dei Lo Stato Sociale a Sanremo 2018. Dico per fortuna, perché non si trattava di un ideale politico, ma una ricerca di libertà estetica che ha finito i propri numeri, che quindi andava finalmente rinnovata. Non resta che attendere il definitivo rinnovo del pop tricolore, con nuove coordinate imprevedibili e per questo attraenti. Qualcuno che si muove su questo terreno c’è, e sono i Pinguini Tattici Nucleari, sui quali personalmente scommetto che saranno il nuovo miracolo italiano.