I Cherries on a Swing Set, gruppo vocale di Orvieto, che abbiamo già visto nel video L’Equilibrista, oggi si raccontano e ci parlano della loro musica e dei prossimi progetti. Eccovi l’intervista…
Diamo il benvenuto ai Cherries on a Swing Set. In poche righe vi presentate ai nostri lettori? Chi siete e cosa fate…
Ciao a tutti e grazie dell’attenzione che ci dedicate. Noi siamo un gruppo vocale (un quintetto) a cappella, cioè non usiamo strumenti, ma solo le nostre voci per arrangiare ed eseguire la musica che più ci piace.
Cherries on a Swing Set: il vostro nome ha un significato particolare?
Non proprio… all’inizio della nostra avventura, sette anni fa, cercavamo un nome leggero, poco impegnativo che rappresentasse anche quella parte di ironia che ci caratterizza. Un nostro amico, scherzando, ci disse che ci vedeva come delle “ciliegie che dondolavano su una altalena”… Cherries on a swing set, appunto. Ci è piaciuto e anche se alcuni ci dicono che è un nome un po’ lungo e difficile da pronunciare ci siamo affezionati. La gente, poi, abbrevia e ci chiama direttamente “Cherries”!
Essere parte di un gruppo vocale: cosa significa musicalmente?
E’ sostanzialmente un gioco di forze e di equilibri. Devi essere realmente convinto di mettere a servizio di un progetto comune tutto il tuo talento, le tue capacità umane ed artistiche. Bisogna avere una inclinazione a sapersi fondere ed unire con gli altri, non solo da un punto di vista musicale. Ciò non significa rinunciare alla propria personalità, ma metterla al servizio di un obiettivo comune, nel rispetto della sensibilità di tutti, abbandonando ogni desiderio di primeggiare. Superato questo ostacolo (che non è poco), cantare a cappella è un continuo movimento di ricerca, di studio e di approfondimento. Ricerca soprattutto di un equilibrio sonoro, vocale, di insieme. E’ dall’equilibrio che nasce il sound, l’intonazione ed è su questo che si incastra il ritmo. Quando un equilibrio viene a mancare crolla l’intera casa; anche per quanto riguarda la scrittura degli arrangiamenti, che devono da un lato rendere un buon servizio alla canzone e dall’altro favorire l’esecuzione vocale. Per questo, oltre allo studio, all’affiatamento e all’armonia interna del gruppo è importante anche un lavoro tecnico molto accurato per quanto riguarda l’aspetto della fonica, che durante i concerti è fondamentale per la piena riuscita del lavoro. Non a caso è nato il testo de L’Equilibrista.
Vi siete formati nel 2010 e in pochi anni avete accumulato un bel bagaglio di esperienza. Noto nella vostra storia anche un workshop con i Swingle Singers… ce ne volete parlare?
E’ stata senza dubbio un’esperienza stupenda. Innanzitutto, ogni esperienza di questo tipo ti pone a confronto con altri che stanno facendo il tuo stesso percorso. Dallo scambio e dal confronto si può crescere tantissimo. E poi, trovarsi di fronte a questi mostri sacri del panorama a cappella internazionale è una scuola a prescindere da tutto il resto. Anche solo sentirli cantare insieme, a due metri di distanza… Loro sono un po’ gli “inventori” di questo genere di canto applicato alla musica moderna. Hanno cinquant’anni di storia alla spalle e ricevere da loro anche un semplice consiglio rappresenta un vero e proprio insegnamento. Va detto anche che sono dei ragazzi molto alla mano, spiritosi, ironici e con un approccio umano davvero bello.
Quanto è importante continuare a studiare e a formarsi musicalmente?
E’ fondamentale, anzi VITALE! Nella musica, niente è statico. Fare musica vuol dire operare una ricerca continua, mirata, non solo a migliorarsi personalmente. Nel caso poi di chi lavora in gruppo, come noi, lo studio d’insieme affianca quello personale. Nelle nostro prove settimanali accompagniamo lo studio del repertorio a momenti di approfondimento della vocalità, della teoria musicale, dell’armonia. Altre volte lavoriamo solo sul ritmo… e così via. Ci consideriamo in continuo divenire.
Contaminazioni e ispirazioni. I Cherries on a swing set ascoltano molto la musica di…?
Ognuno di noi, fortunatamente, non è chiuso a nessun genere musicale, benché ciascuno, nel proprio percorso abbia approfondito alcuni aspetti piuttosto che altri. Desideriamo avere una conoscenza più ampia possibile. Tutti conosciamo e abbiamo praticato la polifonia rinascimentale che è, secondo noi, la scuola per eccellenza, per chi desidera approcciarsi al canto a cappella. Da qui in poi tutta la musica ci è utile per arricchire il nostro bagaglio. Dall’opera lirica, ai cantautori italiani, dal jazz alla musica popolare. Siamo davvero molto curiosi. Cerchiamo di cogliere l’essenza di ogni genere musicale e avvolte, appunto, ci capita di contaminare i nostri arrangiamenti. E’ un esperimento che abbiamo fatto con successo nella musica folk, per esempio. Abbiamo ripreso dei canti popolari e li abbiamo arrangiati con delle armonie che strizzavano l’occhio al jazz, utilizzando un’espressività pop. Al pubblico piacque molto.
Dopo aver cantato il repertorio di altri artisti ora finalmente un singolo. Scritto e composto da voi. E’ stata un’esperienza corale o qualcuno ha avuto l’input iniziale?
Volevamo un brano che ci rappresentasse a pieno e che mettesse in luce tutte le emozioni che accompagnano il nostro percorso artistico. Per questo abbiamo deciso di scrivere di nostro pugno questa canzone. È nata quasi di getto, confrontandoci sul difficile tema dell’equilibrio, di cui abbiamo parlato prima.
Il testo de L’Equilibrista di che cosa racconta?
Racconta l’entusiasmo di fare questo lavoro. Un lavoro che si fa sempre con il cuore a mille e quindi accanto alle gioie ci sono anche le ansie e le paure. Innanzitutto la paura di un domani non del tutto certo. Proprio come un equilibrista ogni sera ci si ritrova sotto i riflettori. Un esperienza elettrizzante, ogni volta, ma che si gioca in pochi minuti, percorrendo la più precaria delle strade, un filo. Molti artisti hanno già portato in musica queste sensazioni, ma noi abbiamo voluto farlo a parole nostre e mettendoci quelle che sono le nostre personalissime riflessioni.
E come siete riusciti ad armonizzare un arrangiamento vocale ad hoc per questo testo?
La musica e l’arrangiamento sono di Stefano Benini, il nostro basso e beat boxer. E’ lui che, entusiasmato dal testo che era nato in quella serata, è tornato a casa ed ha scritto di getto tutta la musica.
L’Equilibrista è anche un video. Un bel video… la genesi come è avvenuta?
Per girare il video abbiamo pensato al luogo che più ci appartiene affettivamente, il Teatro Santa Cristina di Porano, oltre ai vicoli della nostra città (Orvieto) e le nostre campagne. Siamo nati praticamente lì: questo teatro è un piccolo gioiellino nel cuore dell’Umbria, nel quale abbiamo debuttato sette anni fa e che spesso è stato anche il riferimento per il nostro studio e le nostre attività. Per questo video non volevamo costruzioni o sovrastrutture che non ci appartenessero. Volevamo rendere al pubblico la parte più autentica di noi. Quindi abbiamo pensato di rappresentare noi, nei vari momenti che accompagnano la realizzazione di uno spettacolo, dall’ingresso in teatro, la preparazione nei camerini, fin sopra il palco. Abbiamo voluto con noi anche degli acrobati e degli artisti del circo per sottolineare maggiormente le nostre parole.
Nel vostro futuro ora che per quanto riguarda la composizione il ghiaccio è stato rotto, con l’Equilibrista… Mi viene da chiedermi (e da sperare) ci sarà un disco?
Si, ci sarà un disco ed uscirà ad ottobre. Ovviamente conterrà L’Equilibrista ed anche un altro inedito in inglese che s’intitola The Hunting (La caccia). Ci saranno inoltre alcune delle nostre migliori cover. Anche se non tutti i brani sono degli inediti, per chi fa musica a cappella, lo stesso arrangiare diventa composizione, perché il brano in questione, riadattandosi ad un organico esclusivamente vocale, viene praticamente smembrato e riscritto.
Prima di lasciarci, raccontate ai nostri lettori quali progetti avete in serbo per i prossimi mesi…
Questa estate abbiamo diverse serate, ma come dicevamo, l’obiettivo principale di questi mesi è la realizzazione del disco in uscita per ottobre. S’intitolerà Across the sky, ma speriamo di avere un’altra occasione per parlare di questo nei dettagli ;).
Sicuramente non mancherà. Ringraziamo i Cherries on a Swing Set per aver trascorso un po’ di tempo con noi.
Info: https://www.facebook.com/Cherries-on-a-Swing-Set-124637897555166