I foggiani Chroma Drama sono sulle pagine del Blog della Musica per raccontare la loro storia e il loro nuovo EP in questa intervista…
Oggi diamo il benvenuto ai Chroma Drama. Vi presentate ai nostri lettori?
Ciao, siamo una band foggiana di 4 elementi, Valerio alla chitarra, Sara alla voce, Roberto al basso e Alessandro alla batteria. È una formazione nuova di pochi mesi, il gruppo è sempre stato composto da Sara e Valerio che negli anni hanno reclutato diversi batteristi… ora abbiamo finalmente trovato una certa stabilità!
Musica, teatro, arte visiva… Dadaismo, Futurismo, Surrealismo… in parole semplici?
Abbiamo dei riferimenti che vanno oltre la musica e oltre le correnti musicali… da qui l’esigenza di trovare sonorità e strutture nelle nostre canzoni che colpiscano soprattutto nella performance live, e di andare oltre lo scrivere testi che parlino in maniera diretta di qualcosa. Spesso per esempio cerchiamo di usare la parola come strumento musicale ed evocativo di una dimensione onirica e irrazionale… un po’ come le parole in libertà di Marinetti… Il Teatro è evocazione… ecco… noi cerchiamo di fare lo stesso con la musica.
Perché avete scelto di trasferirvi a Londra? Cosa cercavate che l’Italia non poteva offrirvi? L’avete trovato?
Londra era un buon compromesso sia per la lingua, sia perché ci aspettavamo di trovare un buon tessuto underground musicale ricco di sfumature da cui apprendere e contestualmente inserirsi e trovare un riscontro. In realtà è una città che vive di glorie passate, oggigiorno Londra è musicalmente poco produttiva e i musicisti sono tutti molto omologati, non osano più di tanto, seguono la formula ormai trita e ritrita della grossa corrente “Indie” britannica che ha decisamente fatto il suo tempo. Cercavamo un po’ più di visibilità e l’abbiamo avuta, tant’è che attualmente collaboriamo con uno studio di registrazione e produzione per la creazione del nostro prossimo disco.
Contaminazioni e ispirazioni. I Chroma Drama ascoltano molto la musica di… ?
Valerio: ascolto davvero di tutto… in un contesto più rock sono stato ispirato da dei big della scena mondiale attuale come Joshua Homme, Les Claypool e Jack White, ma mi ispira molto anche l’atmosfera di compositori come Danny Elfman.
Sara: idem per me, gusti abbastanza eclettici. Ultimamente preferisco il silenzio, la musica classica o il dubstep.
Roberto: tutta la scena indie inglese ma anche il nuovo cantautorato italiano.
Alessandro: io amo l’Hard Rock anni 70 come i Led Zeppelin ma anche le sonorità psichedeliche dei Pink Floyd.
Ora presentate un EP che porta il vostro nome. Come è nato?
Avevamo una forte esigenza di metterci in gioco e vedere cosa sapevamo fare, se sapevamo essere spontanei, originali e non ultimo essere soddisfatti dei nostri inediti! Nacquero cosi i primi pezzi che sono stati più volte rimaneggiati nel tempo finché non li abbiamo sentiti davvero completi… e per evitare di ritornaci su ancora li abbiamo registrati!
5 brani che parlano di sogni realizzati, della società problematica in cui viviamo, di sottomissione, della mancanza di libertà di pensiero… Qual è il messaggio che volete portare con la vostra musica?
Fondamentalmente cerchiamo di essere più sinceri possibili. Chi fa arte di solito è un po’ il “termometro” della società, dei suoi disagi e sofferenze, e ovviamente questo non puoi non riversarlo in ciò che scrivi nei testi. Spesso proviamo ad avere più livelli di lettura: ad un ascolto più superficiale i testi possono sembrare semplici racconti, chi invece scava un po’ più in profondità ci può trovare significati altri… ci auguriamo di riuscirci con qualcuno. Ma fare musica vuol dire anche e soprattutto divertire, emozionare, farti sentire vivo. E quello è l’aspetto più importante.
Se io potessi ascoltare una sola delle tracce del vostro disco, quale dovrei ascoltare? E perché?
Noi siamo sempre molto affezionati a SHAMEando, è “catchy” come ci dicevano a Londra, che si potrebbe tradurre in accattivante, orecchiabile… e lo è, soprattutto nel ritornello. È una canzone che riassume molto bene quello che è il sound dell’EP.
Prima di salutarci, come sempre chiediamo quali sono i vostri prossimi impegni…
Siamo molto concentrati sulla produzione dei pezzi che finiranno nel nostro prossimo disco. Ci siamo chiusi in sala prove a tirare fuori nuove idee, quindi con i concerti abbiamo un po’ rallentato per adesso.
Grazie ai Chroma Drama per aver dedicato un po’ di tempo al Blog della Musica!
Info: https://www.facebook.com/ChromaDrama/?fref=ts