Chuck Berry, il leggendario chitarrista Rock’n’Roll, è morto all’età di 90 anni. Le sue canzoni ancora oggi ci sono d’aiuto per imparare a suonare la chitarra…
É morto Chuck Berry, leggenda del Rock’n’Roll che nei primi anni cinquanta rivoluzionò la musica con la sua chitarra, divenendo intramontabile riferimento per la storia della musica fino ad oggi.
Si è spento a 90 anni nella sua casa in Missuri, tutti i suoi fans ne piangono la scomparsa ma anche molti musicisti (dai Rolling Stones fino a Bruce Springsteen) rendono omaggio al chitarrista.
Chuck Berry inventò quel miscuglio di generi che divenne il Rock’n’Roll
Charles Edward Anderson Berry nacque nel 1926 in Missuri, a St.Louis, dove crebbe in un ghetto afroamericano. Proprio il contatto, sin da bambino, con generi musicali come il Blues, il Jazz ed il Gospel hanno avvicinato Chuck alla chitarra. Purtroppo il contesto difficile del ghetto lo portò ad avere un’adolescenza turbolenta, segnata da episodi come l’arresto per furto. Si diplomò e lavorò come barbiere, sposatosi nel 1948 iniziò ad usare la sua chitarra come pretesto per arrotondare le entrate familiari. Si unì, al gruppo chiamato Sir John’s Trio, con il quale fece esperienza e portò avanti la passione per la musica. In quegli anni iniziò a sperimentare le tecniche che lo portarono a rivoluzionare la musica: unendo la cosiddetta musica nera a generi tipici americani come il Country, conobbe un nuovo modo di fare musica con la chitarra suonando contemporaneamente due corde nei suoi assoli. Questo accorgimento gli diede il nome di “Chuck Berry lick” e divenne il metodo più usato per suonare la chitarra nei decenni successivi.
La musica di Chuck Berry divenne il simbolo della nuova generazione di giovani americani, stanchi delle imposizioni della cosiddetta “vecchia generazione” che ai loro occhi sembrava come ingessata in canoni che non gli appartenevano.
Insieme alla sua musica Rock’n’Roll Chuck Berry portava sul palco una presenza scenica prorompente, leggendaria è la camminata detta “Duck Walk” che accompagnava ogni suo assolo.
La fama di Chuck iniziava a raggiungere vette inaspettate e accettò di firmare un contratto con la casa discografica Chess Records. Qui incise grandissimi ed intramontabili successi come Maybellene, Rock and Roll Music e Jonny B. Goode.
Ma il suo successo internazionale fu bruscamente frenato da un’episodio che fece molto scandalo nell’opinione pubblica: Chuck Berry fu accusato di aver avuto rapporti sessuali con una minorenne. L’iniziale pena di cinque anni di prigione, fu ridotta a tre anni ma ormai la sua reputazione era compromessa e le vendite dei suoi dischi subirono un brusco calo.
Quando nel 1963 uscì di prigione, la cosiddetta “invasione di gruppi British” aveva tenuto vivo il ricordo delle sue canzoni proponendone reinterpretazioni, come quella non autorizzata dei Beach Boys del brano Surfin USA, che costò al gruppo circa un milione di dollari di risarcimento.
Pur firmando un contratto con la Mercury Records, le sue canzoni non ebbero un grande successo tra il pubblico e nemmeno il ritorno alla Chess Record riportò Chuck al successo dei suoi esordi. La fine del secondo contratto con la Chess Record fu segnato dall’uscita del disco Chuck Berry, nel 1975. Solo tre anni dopo uscì il disco, registrato con la Atco Record, Rock it.
Dalla fine degli anni settanta, Chuck si dedicò a portare la sua musica nel mondo, facendo concerti internazionali, ma furono anche anni molto duri, segnati da altri processi che lo accusavano di evasione fiscale, possesso di marijuana e, ancora una volta, molestie sessuali.
Il 18 ottobre 2016 l’annuncio di un nuovo disco dedicato alla moglie, dal titolo Chuck, che sarà’ultimo.
Le Canzoni di Chuck Berry, la firma del Rock’n’Roll
Generazioni di musicisti, fino ad oggi, sono state influenzate dalle canzoni di Chuck Berry diventando dei veri e propri “libri” per chi vuole imparare a suonare la chitarra.
Chuck Berry è uno dei padri del Rock’n’Roll, insieme ad Elvis Presley. Le sue canzoni sono state le prime a puntare tutto sulla musica, suonata rigorosamente con la chitarra. Anzitutto, la sua musica non può essere definita con facilità, proprio per il virtuosismo che la caratterizza, proprio per questo le generazioni successive, ancora oggi, studiano le sue canzoni come si fa con dei manuali. Nuove armonie, che per la prima volta hanno la chitarra come strumento principale.
Ma un’altra caratteristica rende unica la musica di Chuck: i suoi testi furono i primi ad introdurre tematiche giovanili, le rivolte contro la società e la morale dell’america dell’inizio degli anni cinquanta. La sua musica è stata la prima a parlare davvero ai giovani, con un linguaggio semplice e diretto, facendosi voce ed interprete delle loro esigenze e dei loro desideri. Fino ad allora, infatti, la musica non offriva nulla ai giovani e al loro mondo, tutto parlava della cosiddetta “vecchia generazione”, così lontana dalle nuove esigenze e dai nuovi ideali dei giovani americani. Chuck Berry con la sua musica, divenne quindi l’espressione di quella generazione, la loro colonna sonora, ma al tempo stesso ha influenzato in maniera forte anche le generazioni successive, degli anni sessanta e settanta, di musicisti come i Rolling Stones e i Beatles.
I testi delle sue canzoni sono dunque “libri” sui quali i chitarristi hanno studiato e studiano ancora oggi per imparare a suonare la chitarra. Vale la pena citare, tra tutti i suoi successi, il brano Johnny B. Goode (1955), la canzone Rock’n’Roll che racconta del cosiddetto “sogno americano”: un giovane ragazzo che diventa una star grazie alla sua chitarra. E la storia di Johnny B. Goode è un po’ anche quella di Chuck Berry e della sua musica immortale.