I Cinque Uomini sulla Cassa del Morto esordiscono con BLU il primo album dalle sonorità folk rock interamente autoprodotto…
Blu è il primo lavoro discografico dei Cinque Uomini sulla Cassa del Morto. Vi confesso che quando ho letto il nome di questa band, ho sorriso… e questo ha fatto che si che catturassero la mia attenzione.
I Cinque Uomini sulla Cassa del Morto hanno poco più di tre anni di attività sulle spalle. Si sono esibiti in numerose occasioni nella loro regione (Friuli Venezia Giulia) anche come band di apertura di gruppi importanti. Hanno partecipato alle ultime tre edizioni del Ferrara Buskers Festival (tra cui una come gruppo invitato) e nel 2016 sono stati finalisti al Premio Fabrizio de André.
Con la loro musica cercano di unire il cantautorato italiano alle sonorità della musica popolare, in particolare irlandese, con influenze dal folkrock
britannico e dal folk italiano.
Il loro primo disco BLU come spesso accade è stato interamente prodotto, registrato e missato dai membri del gruppo, a loro ha dato prezioso supporto tecnico e artistico l’amico Edoardo Robert Elliot. Si tratta quindi di un lavoro indipendente di un progetto nato indipendente e ancora oggi del tutto autonomo.
Tutto è stato curato nei minimi dettagli, dalla registrazione alla grafica di copertina. I brani sono stati scritti dai membri del gruppo e gli arrangiamenti sono stati affinati in sala prove prima delle registrazioni.
In BLU i Cinque Uomini sulla Cassa del Morto vogliono raccontare un approccio all’esistenza energico ed entusiasta, valorizzare i colori, la compagnia, lo stare insieme ed il gioire della vita. Non per questo vogliamo passare per superficiali, o per chi non sa cogliere le difficoltà e le ombre che li circondano. Al contrario, del tutto consapevoli di tutto ciò desiderano, vogliono portare luce con la loro musica, a tutti coloro che la vorranno ascoltare, cantare o ballare. E ci anticipano che: «Con il prossimo lavoro musicale vorremmo andare ancora più a fondo in certe questioni, sviscerando emozioni e tematiche nuove, in un percorso di crescita sempre vivo».
Il disco è stato registrato un po’ “vecchia maniera” in un capannone per gli attrezzi adibito a sala riprese, utilizzando tappeti, divani e materassi per ridurre l’effetto molto forte dell’acustica sulla stanza. Non hanno badato al tempo necessario per raggiungere il risultato ottimale per far nascere BLU.
Il disco è stato poi affinato nell’home studio di Edoardo Robert Elliot, a Ferrara e poi rifinito ulteriormente dall’ingegnere del suono Brian Lucey (già autore di Mastering a Los Angeles con Black Keys, Artic Monkeys…), che ha fatto raggiungere alla musica dei Cinque Uomini sulla Cassa del Morto il massimo coinvolgimento emotivo possibile.
L’Art Cover è stata realizzata dall’artista friulano Cosimo Miorelli, espatriato a Berlino, già autore di numerose grafiche per diversi gruppi italiani e non, che ha saputo cogliere dalle poche indicazioni date l’essenza e lo spirito di questo disco ispirate dalle parole di Italo Calvino:
Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore
Chi sono i Cinque Uomini sulla Cassa del Morto
Alberto Corredig – Chitarra acustica, banjo, percussioni, voce
Francesco Imbriaco – Chitarra acustica, melodica, tastiere, percussioni,
voce Davide Raciti – Violino, ukulele, metallofono, percussioni, cori
Leonardo Duriavig – Basso, cori
Alberto Marinig – Batteria, Cajon, percussioni
Info: https://www.facebook.com/CinqueUominiSullaCassaDelMorto