INTERVISTA | Comelinchiostro: esistono le parole e poi ci sono i suoni

Di che cosa hai paura? è il disco d’esordio di Giorgio Bravi alias Comelinchiostro dove vi troviamo del pop e della canzone d’autore. Per scoprire qualcosa in più Blog della Musica ha intervistato l’Autore…

Che dire di questo disco? Dove dentro troviamo del pop e della canzone d’autore, troviamo i boschi e le antiche scritture, troviamo i disegni ad inchiostro e il rock che appena si accenna? Si intitola Di che cosa hai paura? ed è l’esordio di Giorgio Bravi che qui si fa chiamare COMELINCHIOSTRO, moniker poco consueto e forse non troppo efficace. Ma non è la scena becera e superficiale quel che interessa al nostro. Come questo disco, come le sue scritture, così la sua estetica.

COMELINCHIOSTRO cerca il messaggio e sfida l’attenzione anche con gusto e senza rinunciare alle belle melodie. Si guardi il singolo Facile che abbiamo messo in rotazione questa mattina. Lo guardo. Lo ascolto. E poi ricomincio da capo…

Come di consueto noi diamo spazio ad una intervista dopo aver fatto girare sulle nostre pagine il video di lancio. Ed è da qui che vorrei partire: “Facile”. Mi pare di aver capito che per te sembra facile questo cammino interiore. Non lo trovi invece a dir poco perverso, a tratti solipsistico, disarmante… insomma pericoloso?
Facile non è una canzone che inneggia alla facilità della vita, tutt’altro. È un’esortazione ad affrontare le cose che ci succedono con un atteggiamento positivo. Il cammino interiore non è mai Facile ma positivo deve essere il modo con cui affrontiamo questa “non facilità”

E in generale: cos’è facile per te?
Niente è facile. Ogni aspetto della vita presenta delle difficoltà, ma sta a noi affrontarle senza lasciarci abbattere.

E poi il titolo di questo disco: ad un cantautore non posso non chiedere conto delle parole che usa. Un disco che cuce assieme le fragilità dell’uomo? Dunque posso scegliere al suo interno di cosa aver paura? Scusa se ho fatto camminare in lungo e in largo la mia fantasia, magari la lettura è totalmente diversa…
“Di che cosa hai paura?” è una domanda retorica. Non prevede risposta. È un interrogativo che ognuno di noi deve porre a se stesso, non per avere una risposta, ma per iniziare un percorso di ricerca, di comprensione di se stessi e del mondo. Di che cosa hai paura? è l’inizio di un cammino interiore che prevede di spogliarsi delle paure che ci invadono e dei preconcetti che chiudono le nostre menti per aprirsi al mondo e al rapporto con gli altri.

E dunque questo lavoro io l’ho trovato ricco di umanità ma anche di espressione randagia. Si passa dai suoni acustici di ballate leggere a qualcosa che sfocia al rock con rifiniture anche evidenti di elettronica. Come accade questo passaggio?
Credo sia un passaggio abbastanza naturale nella nostra anima, per questo ho voluto trasformarlo in musica (e vi do una piccola anticipazione: nel secondo disco, a cui sto lavorando, la cosa è molto molto più estrema). La nostra parte più istintiva è passionale, impetuosa, randagia (bella parola che hai scelto) e si intreccia a volte coscientemente e a volte no con la nostra parte più controllata, più sociale, il connubio tra queste due parti così diverse costituiscono l’individuo. È questo connubio a renderci così unici.

Nella scena effimera e direi anche superficiale di oggi, la tua canzone altamente ricca e attenta ai contenuti, come si pone e come dialoga con i nuovi canoni estetici?
Non si pone, credo che ognuno di noi deve trovare il suo posto nel mondo e il suo modo per lasciare un segno, la mia musica è il mio modo di prendere posizione, è il mio personale e limitato punto di vista, e lo metto lì in mezzo, sperando che qualcuno ci si ritrovi. Non sta a me contestualizzarlo.

Dal vivo COMELINCHIOSTRO che vita ha? Ma soprattutto: che vita riesce ad avere?
Il mio spettacolo è un’esperienza globale, di suoni, emozioni, sogni che risalgono dal passato e visioni che ci chiamano dal futuro; il concetto di tempo e la possibilità di fermarlo, sono temi centrali, e la possibilità di ricostruire qualcosa che sembri una società (nel senso di condivisione e non nel senso di servizi) prende forma nel corso del live e magari qualcuno va via dal concerto credendo che è davvero possibile.

Info: https://www.facebook.com/Comelinchiostro/

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