È uscito il nuovo album della compositrice Daniela Mastrandrea Duo suonato insieme al contrabbassista Michele Paternoster. Gilberto Ongaro ce ne parla

Parlo forse solo per me, però spesso le idee musicali che i compositori hanno in adolescenza, forse sono le più interessanti, perché ancora spontanee, non troppo filtrate dall’esperienza, che le costringe a rimanere incasellate in percorsi ormai consolidati.
Il nuovo lavoro di Daniela Mastrandrea è dedicato al contrabbassista col quale suona: Michele Paternoster. Per l’occasione, la compositrice e pianista recupera dieci brani scritti da adolescente, e li sistema, esplorando gli stilemi del jazz per scrivere i brani dell’album Duo. Nonostante sia jazz, qui è tutto scritto, anche gli assoli. Ed essendo dedicato a Paternoster, sono presenti diversi momenti che valorizzano il contrabbasso.
Ascolta il disco DUO su Spotify:
“Take it easy” è un tema sereno ed elegante di pianoforte, caloroso e accogliente come una cena di Natale; “Fifth Avenue” ci porta nella famosa strada di New York, forse innevata e ventosa, ma noi siamo riscaldati dal camino musicale. Un croccante giro di contrabbasso apre “Guess who”, dove la pianista procede in un blues sbarazzino. Una leggera malinconia esce da “Them”, mentre un ritmo latino permea e intiepidisce la saudade di “Flying down”. Con eleganza e “Portamento”, il sesto brano procede a passi cadenzati di contrabbasso, che più che essere un walking sembra un movimento coreografico.
Dopo le fantasie a stelle e strisce, ci spostiamo dall’altra parte del mondo, col pensiero in Giappone ascoltando “Midnight Tokyo”. Ma niente scale pentatoniche, anzi, si accenna ad un samba, anche se non troppo marcato. Il brano si basa su una sequenza di due accordi, leggermente variati (cambiando le settime) ma sostanzialmente statici.
“Tough-minded” marca di più il ritmo, però è con la toccante “Elsewhere” che il contrabbasso prende le ali, da protagonista, e con le sue note gravi ed avvolgenti, ci porta in abissi emozionali. Infine, “1022” è come il momento tranquillo dopo un pianto. L’emozione si è sciolta, e si continua a vivere, rialzandosi dal letto e camminando sulla moquette, per ricominciare.
Duo non è una “svolta” jazz di Daniela Mastrandrea: è il frutto di una delle sue tante esplorazioni. Il contrabbasso si era già incontrato in “Solstitium” del 2021, e la pianista più volte non si è limitata al proprio strumento, ma ha coinvolto di volta in volta un flauto, un flicorno, archi, e nel recente singolo “Nel vento”, anche un flauto di pan e un coro. Questa è la sua visione personale del jazz, che diventa un modo diverso, nel suo percorso, per esprimere comunque sentimenti. E speriamo continui a sorprenderci così, a tentare strade per lei inedite, perché è così che si trova l’idea nuova.
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