Il chitarrista e compositore Daniele Morelli ha pubblicato il nuovo album La valigia dei sogni insieme al batterista Matteo d’Ignazi con 17 temi originali di chitarre e batteria. Ecco la nostra recensione
Va’ dove ti porta la chitarra, è il caso di dirlo. Il compositore e chitarrista di Pontedera (Pisa) Daniele Morelli, dopo aver suonato in Francia, Belgio e Olanda, trova la sua casa fissa in Messico, diventando parte della scena jazz contemporanea messicana. Nel suo album La valigia dei sogni, Daniele collabora a distanza col batterista Matteo D’Ignazi, e insieme creano diciassette musiche in duo, dove le narrazioni sono dirette dalle corde, ma la batteria si prende più volte il proprio spazio da protagonista, come nell’ipnotica Porte aperte, basata su un pedale armonico.
Ma la melodia della titletrack, La valigia dei sogni, gioca sul terzo grado, tra minore e maggiore, dando una sensazione di sospensione. D’Ignazi qui è energico, sia alla batteria che alle percussioni. Molti brani hanno un sapore “notturno”, perché sono delicati e spesso impalpabili, come appunto Profili notturni, con le sue scelte fumose, così come in Cactus e sale.
La scelta per le sospensioni è frequente, anche ne La colonia dell’immaginazione; c’è però il lato progressive, che qua e là riemerge, come Morelli mostrava nella sua prima band, i Milvus. Così, troviamo un tempo di 9/4 in Tochtli, dal suono morbido, e un 9/8 in Calendario effimero, dove le percussioni spiccano vivaci, e ancor di più in Kumantuk, come direbbe Elio un ritmo sbilenco (11/8), dove Matteo si diverte a giocare sugli accenti con il cowbell (campanaccio), e nella sonnacchiosa Quando apro gli occhi si costruisce un 7/8. Quanti tempi dispari!
Il batterista si riposa in Illuminescenze, dove Morelli è solista, ad esplorare progressioni ricercate. I primi due minuti di Kala invece sono affidati al solo batterista, che crea una tessitura ritmica coinvolgente, per poi avviare un arrangiamento percussivo ipnotico, con qualche nota di chitarra elettrica.
Con Gocce di anima, Morelli crea un curioso percorso armonico, mentre in Los Mixes l’elemento che spicca è il tocco: il brano è suonato tutto in staccato, creando un effetto affascinante di mistero, mentre Matteo crea un intricata tessitura percussiva. Intrighi jazzistici in Occhi di puma e un rock ipnotico in Zopilotes chiudono l’album.
La valigia dei sogni contiene sogni musicali, per gli amanti della chitarra nelle sue sfaccettature.
Ascolta il disco La valigia dei sogni di Daniele Morelli su Spotify
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