INTERVISTA | Davide Paludi ci presenta “Back to Zero” il nuovo disco

Il sound designer Davide Paludi ha pubblicato il suo nuovo lavoro dal titolo Back to Zero dopo 5 anni di stop dal mondo musicale. L’abbiamo incontrato e intervistato per saperne di più…

Davide Paludi, Pescara, dopo aver studiato chitarra classica per un po’, ha scoperto il suo amore per il suono sintetizzato e il rapporto tra suono e immagini, che è stato l’argomento principale dei suoi studi a Roma presso il master in Sonic Art (Sound design – Music Composition for film). Nel frattempo, si è esibito anche come dj in feste private mescolando soundscape e musica elettronica. Gli piace girare i suoi video musicali e dipingere.

Diamo il benvenuto a Davide Paludi su Blog della Musica. In poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?

Ciao a tutti, mi chiamo Davide Paludi e sono un musicista elettronico e sound designer italiano.

Davide Paludi, sound designer
Il musicista e sound designer Davide Paludi

Da chitarrista classico a esperto di suoni sintetizzati e di suoni e immagini… qual è stato il percorso che ti ha portato a spostarti su questo settore?

Il mio è sicuramente un percorso che per molti potrebbe esser definito “non lineare” ma quando ho scoperto i sintetizzatori e il suono come progetto è stata come una rivelazione, per me suonare la chitarra era correlato ad un’esecuzione mentre i synth possono aprirti infinite possibilità di creazione anche involontaria. Lo studio della chitarra è stato fondamentale per aprirmi ad un’autodisciplina compositiva ma sono più legato ad un’esperienza legata al suono, alla psicoacustica. La cosa che mi interessa di più invece, per quanto riguarda il legame che c’è tra suono e immagine è nella lavorazione di quello che si chiama in gergo cinematografico il “controlinguaggio” cioè nell’interpretazione sonora che non vada a tradurre in maniera didascalica l’immagine ma che possa aggiungere qualcosa di non visto al visto.

Contaminazioni e ispirazioni. Davide Paludi ascolta molto la musica di….?

Hildur Guðnadóttir, Bjork, Fennesz, Alva Noto, Depeche Mode, Gianluca Misiti, Stefano Guzzetti, Hauschka, Gabriel Yared, Olivia Block, Pinch, Lucretia Dalt, Hatis Noit, Trentemoller.

Back to Zero è il tuo nuovo lavoro, ce ne parli? Come è nato?

E’ stato un EP che ha richiesto 5 anni di lavorazione, alcune tracce sono state stese prima della pandemia, poi rilavorate e ripensate. Credo che il frutto di un lavoro artistico sia sempre influenzato dalla vita quotidiana, dalle riflessioni che ci poniamo quando ci sono degli accadimenti che possono stravolgere o confermare la tua strada come essere umano. Mi piace coniugare la cassa in 4 ad alcune esperienze sonore che incontro e assimilo come semplice ascoltatore attento e riproporle in un linguaggio mio senza imposizioni intellettuali.

So che è stato registrato in tanti posti diversi. Ti sei avvalso di studi di registrazione, oppure hai fatto tutto in autonomia nel momento in cui arrivava l’ispirazione giusta?

L’Ep è stato pensato in vari posti, tra stanze d’albergo spartane (Parigi, Bristol, Berlino) e home studio (Pescara); ho realizzato tutto in autonomia cercando di lasciarmi ispirare dai posti alcune volte un viaggio fatto con zaino in spalla e pernottamenti di fortuna può aprire qualche porta socchiusa del nostro mondo sonoro, purtroppo non ho ancora avuto la fortuna di avere una sintonia musicale con qualcuno con cui poter collaborare ma mai dire mai!

Ci puoi dire qualcosa sulle sonorità musicali che hai utilizzato?

Come Daw utilizzo Ableton Live e Cubase, mi piace usare molto il laptop perché ti permette una maggiore flessibilità di eseguire e correggere i groove/loop, poi ho suonato una Fender Telecaster, un synth analogico per le parti di basso (Novation Bass Station 2), qualche suono registrato con il mio microfono portatile Zoom H4nPro e tanta attenzione nel mix e mastering (affidato a Max Paparella del Groove Sound Design Studio)

Secondo te come è cambiato il panorama musicale in Italia?

Credo proprio di sì, ci sono tanti nomi che sono apprezzati anche all’estero: ad esempio Lorenzo Senni, Stenny, Caterina Barbieri, Marta Salogni; tutti artisti italiani con un proprio linguaggio nell’elettronica ma con forti radici italiane. In questo momento storico non abbiamo nulla da invidiare agli altri, la musica è comunicazione non prevaricazione.

C’è un messaggio che vuoi far arrivare con la tua musica?

L’unico messaggio è quello di essere autentici sempre, soprattutto con se stessi non cercare scorciatoie per un finto successo ma seguire una strada personale al dì là dei riscontri che ne conseguiranno.

Ora che il disco è uscito, quali sono i tuoi prossimi progetti per il futuro?

Spero di riuscire a portare la mia musica in più posti possibili e di non fermarmi nella produzione.

Grazie Davide Paludi di aver trascorso del tempo insieme a noi.

Ascolta il disco di Davide Paludi

Social, streaming e contatti

  • Apple: https://music.apple.com/it/album/back-to-zero-ep/1663629551
  • Instagram: https://www.instagram.com/davide_paludi/

Tagged with: