Vaghe supposizioni è il nuovo album di Denis Guerini. Blog della Musica l’ha incontrato per voi e l’ha intervistato
Indagare. Ecco la parola chiave in questa vita, nelle sue mille sfaccettature e nelle sue mille angolazioni. Dal vivere quotidiano accanto alle persone alla improbabile ricerca di una storia dietro gli oggetti incontrati lungo la strada. Il nuovo disco di Denis Guerini fa proprio questo, già dal suo titolo: Vaghe supposizioni. Il viaggio come senso ha il viaggio stesso, la supposizione piuttosto che le risposta, i dubbi da indagare piuttosto che le certezze da tastare con mano. Anche una scarpa incontrata sul ciglio della strada, magari durante una passeggiata notturna in quei rioni cittadini di periferia. Tutto può avere un senso. E nella vita di tutti i giorni, il vero senso da indagare è proprio il nostro modo di vivere e di rapportarci. Facciamo due chiacchiere con Denis Guerini:
Una vita nella musica in diverse facce e attitudini. Oggi la tua strada è sempre più quella del cantautore oppure sta affiorando altro?
No, per ora mi limito a scrivere canzoni. Sono alla ricerca continua di un mio stile e di un mio modo di comunicare.
Come mai tanto noir e luci soffuse? Uno stile che rispecchia qualcosa o ha un preciso significato?
In “Vaghe Supposizioni” ho scoperto un genere letterario che non conoscevo: il noir. E’ un genere che mi rispecchia molto; lento, introspettivo e con pochi colpi di scena rispetto a un “Giallo”. Chissà, forse nella vita precedente ero un lampione opaco di periferia..
La musica d’autore, soprattutto il tuo modo di fare canzone, arriverà mai al grande pubblico? Se nascesse oggi un “Paolo Conte”?
Se per arrivare al grande pubblico devo cambiare il mio modo di scrivere e quindi di essere, ti dico che non ne sarei capace. Preferisco essere libero di sperimentare e di farmi ascoltare da “i pochi ma buoni”. Spero che qualcuno riesca a trovare un proprio stile personale e ci regali quello che ci ha regalato Paolo Conte.
Parlando del tuo singolo “La scarpa”: l’oggetto più strano che hai “incontrato” per strada?
Non è il più strano ma è quello che mi ha ispirato maggiormente. Solitamente incontro copertoni, lavandini e water ma quello che colpisce di più è incontrare ancora qualcuno che fa l’autostop. E’ arte per pochi ormai…
Il tuo disco “Vaghe supposizioni”: ti sta restituendo quello che ti aspettavi?
Per ora sì. Mi sta portando a suonare in nuovi posti e quindi a farmi scoprire da persone che non mi avevano mai ascoltato.
Il tuo disco e il pubblico che incontra: un be cocktail, sicuramente interessante per capire come si sviluppano tantissime cose anche della società moderna. Tu che vedi accadere da un incontro simile?
Devo dire che qualcuno si è rivisto nelle canzoni che ho scritto e questo è un riscontro che mi appaga molto, e mi fa sentire meno solo davanti ai dubbi raccontati nell’album.
Info: https://www.facebook.com/denis.guerini/