Discharge. Non esistono confini

Dopo aver parlato degli Sonic Youth e di altri gruppi importanti continuiamo a calpestare il confine tra udibile ed inascoltabile con la storia dei Discharge

Finalmente parliamo dei DISCHARGE. Dopo i SONIC YOUTH, SCOTT WALKER, gli EINSTEURZENDE NEUBATEN, i SUNN O))) è possibile continuare a calpestare il confine fra udibile ed inascoltabile. La risposta è si! Ed oggi lo facciamo volgendo il nostro sguardo al passato andando a recuperare i vinili dei DISCHARGE, gruppo inglese nato nel 1977, fra le macerie del punk. Soliti giri di valzer fra componenti più o meno stabili sino a quando il cantante divenne Kelvin Morris, Terry Roberts si piazzò dietro i tamburi, Roy Wainwright scelse la chitarra e Nigel Bamford si dedicò al basso. Con questa formazione pubblicarono nel 1980, per la Clay Records, un EP: REALITY OF WAR e da quel momento si capirono molte cose.

Si comprese che il punk aveva veramente vinto, e chiunque poteva fare dischi. Memori della lezione magistrale di Mark Perry

“Questo è un accordo, questo è un altro accordo, ora compra la chitarra e fonda un gruppo” (dalle colonne di SNIFFIN GLUE)

i DISCHARGE prendono le chitarre, sparano accordi velocissimi, saturano i suoni e il cantante urla – poche – parole.

Si comprese che il terrore della guerra non era passato. Ma si poteva esorcizzarlo. Con composizioni brevi, violente, veloci. Che non lasciavano e non lasciano speranza. Come la guerra, appunto.

Si comprese che la divisione fra punk e metal era un’invenzione. Che se c’era un muro, lo si era abbattuto. E i DISCHARGE erano li, fra la polvere e i mattoni a pezzi, e lì continuavano a suonare affinchè nessuno tentasse di ricostruire quel muro. Insieme a loro i GBH, i MOTORHEAD, I METALLICA, i BLACK FLAG e tanti altri solerti guardiani.

Si comprese che per smuovere le coscienze è opportuno conoscere la materia ma è necessario frequentare i luoghi di confine, laddove si avvertono prima i cambiamenti.

Nello stesso anno escono altri EP, che infondo maggiore consapevolezza ed allargano la platea di quanti sentono l’esigenza di nuova adrenalina. Copertina sempre in bianco nero, minimalista, come minimalista (!?) è il suono, FIGHT BACK e DECONTROL, spianano la strada all’album di esordio: WHY, del 1981.

Si comincia a parlare di hardcore punk ma anche terrorismo sonoro, di inascoltabilità, di limite dell’udibile ma per una volta succede il miracolo. Il secondo LP, nel 1982, intitolato Hear Nothing See Nothing Say Nothing, entra nelle classifiche del Regno Unito. Senza concedere nulla alle mode sonore e/o culturali dell’epoca i DISCHARGE proseguono con la loro proposta fatta di velocità, urla e distorsioni. E vendono, eccome se vendono! E quindi si comprese che c’è un mercato e una vita anche al di fuori del mainstreet, c’è un mercato e una vita anche fuori dai palazzi delle case discografiche che finanziano le radio che in quel periodo ammorbano l’etere con insulse canzonette. Perlomeno c’era un mercato e una vita, tempo fa. C’è ancora, lo scopriremo solo vivendo, declamava uno dei più grandi e fraintesi talenti della musica italiana.

Ci si gode il momento. È un momento di vera vita, anche in Italia, dove la vulgata popolare sostiene che non succede nulla, si avvertono i sintomi di un risveglio. Numerose band, non importa se punk, metal, new wave o disco, si muovono, scalpitano e incidono ottimi dischi (se non vi dicono niente nomi come SKIANTOS, CHRISMA, GAZNEVADA, PANKOW non siete pronti per queste pagine). Un fermento continuo e, anche se oggi appare strano, i dischi si vendono e i concerti si tengono.

Ci si gode il momento abbattendo ulteriori muri. Mentali e fisici. Ci piace pensare che tutto ciò abbia contribuito a far cadere anche quel muro, nel 1989.

Certo la forza d’urto di una musica come questa non poteva far altro, ma non poteva durare in eterno, purtroppo. Seguiranno ottimi prodotti, su tutti l’EP NEVER AGAIN, del 1983, ma fuochi come questi sono destinati a consumarsi piuttosto in fretta.

Ecco quindi che dopo l’ennesimo cambio di formazione esce Warning: Her Majesty’s Government Can Seriously Damage Your Health che molti considerano il punto di transizione dall’hardcore punk al metal.

Da quel momento si traccia un’altra storia, interessante ma molto più canonica. Una storia che non sposta nessun confine. Ma da quanti hanno lavorato per modificare gli attuali limiti sonori non è giusto pretendere di più.

Vittorio

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