Goodbye Baby è l’EP d’esordio della giovanissima cantautrice indie EB, uscito il 12 marzo 2021 per la B District Music (Bagana) e distribuito su tutte le piattaforme digitali. Abbiamo incontrato l’artista, che al secolo è Elisa Bianchi, e le abbiamo rivolto alcune domande…
Ciao EB, benvenuta sulle pagine del Blog Della Musica! Goodbye Baby è il titolo del tuo EP di debutto, uscita il 12 marzo per Bagana / B District. Come mai questo titolo?
Le registrazioni dell’EP Goodbye Baby sono definitivamente decollate nei miei ultimi sei mesi a Como, la mia città natale. Sei mesi in cui ho cercato di godermi al massimo la mia città, i miei amici, la mia musica. Anche chiusa in casa, durante la quarantena, ho creato, scritto, suonato in pratica senza mai fermarmi. Durante questo processo, questa presa di coscienza, sono andata in studio a registrare. In questo EP si sente una me ingenua, e assolutamente non pronta a partire; poi però lo senti…il tono cambia, le difese si abbassano, e io sono finalmente pronta. Pronta a dire addio, forse. Più probabilmente, però, devo averlo scelto solo perché qualcuno mi ha detto di non farlo.
Passando ai brani di questo lavoro, come sono nati? Come funziona il tuo processo creativo e il tuo songwriting? Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Il processo creativo non si può descrivere, non è una tecnica di scrittura per un saggio o un articolo di giornale. Ogni songwriter ha le proprie regole, che sono personalissime e non condivisibili. Non sono programmate…piuttosto sono innate, spontanee, naturalmente parte del tuo modo di pensare e vedere ciò che ti accade. I pezzi in questo EP sono nati in momenti diversi: Apart from me l’ho scritta a 15 anni, “Barman” a 16, “Winston Blue” a 17… ma non conta. Si sono poi evolute tutte parallelamente insieme a me: suonando live e registrando non fai altro che rianalizzare tutto ciò che sei, che hai creato e che continui a creare. In generale, all’interno dell’EP si sente la me del periodo gennaio-agosto 2020, una sorta di riassunto delle disavventure adolescenziali…che forse sono più guai che disavventure. Guai che mi hanno cambiata, ed anche troppo, a detta di alcuni.
La mia città è meravigliosa, ma io ho solo guai ad aspettarmi lì. Non posso avere pace finché giro per quelle vie. Tuttavia, benedico le stesse vie da cui sono scappata, perché cos’altro può avermi ispirato… se non quei guai, quelle vie, quelle giornate senza senso a pensare che me sarei andata…?
A livello di sound, cosa hai ricercato per Goodbye Baby e quali sono secondo te gli elementi vincenti?
Non ho scelto il sound dell’EP prima di registrarlo. Non decido il mio sound in generale, ed ogni artista come me sa cosa intendo. Tutto ciò che scrivo è solo il risultato delle mie esperienze, del mio specifico modo di viverle ed interpretarle, nient’altro. Il sound è una conseguenza del continuo processo creativo a cui sono sottoposte le canzoni che scrivo. Un processo lungo mesi e mesi, che forse riguarda più la mia persona delle canzoni stesse. Non credo nell’esistenza di elementi vincenti…cosa sono davvero? Io ho solo preso una chitarra e scritto qualche canzone…un giorno, circa 5 anni fa, mia mamma mi ha sentita e mi ha fermata per chiedermi se fosse un mio pezzo, io le ho detto di sì, e non mi ha creduto… forse lei sa dirti meglio quali sono gli elementi vincenti, sì, ma io non l’ho mai capito.
Una carrellata di singoli ha preceduto l’imminente uscita del lavoro, il primo è stato Dance With Me, come mai hai scelto proprio questo brano per anticipare il tuo nuovo album? Qual è la storia dietro questa canzone?
Non ci sono motivi specifici, mi sembrava un buon pezzo, nulla di troppo pretenzioso ecco. La storia dietro questa canzone è la stessa storia che sta dietro gran parte dei pezzi in questo EP: io che ci provo con un barman qualunque…o forse era un’altra?
Winston Blue e l’ultima Apart From Me hanno chiuso il cerchio dei singoli, raccontaci di questi brani..
I miei brani sono l’espressione di tutte quelle parole che non ho il coraggio di pronunciare davanti a delle specifiche persone. Non sono dedicate a nessuno, non in quel senso. Però in effetti io sto parlando a qualcuno. E non importa se quel qualcuno lo sa oppure no: io mi sono liberata, io ho parlato. Non servono reazioni a volte, solo prese di coscienza. Per capire questi pezzi, direi che basta ascoltarli. Io ho detto tutto, ora tocca ascoltare.
Oltre a Goodbye Baby, quali altri progetti hai in vista per questo 2021?
I progetti sono tantissimi, nuovi, giganti. Voglio concentrarmi solo sulla mia musica, nient’altro. E anche se non mi va di svelare nulla ora, direi di stare pronti a qualcosa di definitivamente nuovo. Questa era una presentazione: 5 pezzi per conoscermi, con le mie origini, gli inizi. Ora sono diversa: cambiare città, amici, abitudini… non è roba da niente no? Forse sì, forse non è nulla, però sta di fatto che non sono la stessa. Sono io, ma una versione più vera, più libera. Le barriere sono crollate, ora sono EB al 200%, e non vedo l’ora di uscire allo scoperto. Grazie mille Blog Della Musica!
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