INTERVISTA | Elena Ballario: creatività e ricerca del nuovo

Con la direzione artistica di Elena Ballario e Sergio Patria (N.I.S.I.ArteMusica) riparte la rassegna Suoni in movimento che, come recita il titolo, porta la musica nei territori del Biellese. Abbiamo intervistato Elena Ballario per saperne di più…

Il 3 luglio è in programma presso la Chiesa di San Rocco di Pettinengo, in prossimità del Museo dell’Infanzia, Filastrocche, poesie e musiche per l’infanzia: un concerto che vedrà la stessa Elena Ballario al pianoforte e Francesca Sicilia alla voce impegnate in un programma da Rossini a Tosti, da Kabalewsky a Bloch, da Casella a Schumann e Sostakovitch, dall’immancabile Sergio Endrigo a Dvorak e testi di Rodari, Saint Exupery, Maria Rosa Pasini.

In programma anche una Suite scritta dalla stessa Elena Ballario per la figlia Camilla Patria, oggi musicista affermata oltre che membro della Direzione artistica del Festival per la sezione Progetto Giovani

Elena Ballario: musicista, pianista, compositrice, didatta. Ma anche direttrice artistica di uno dei Festival che ancora resistono in questo Paese Italia… Tante cose assieme che ne fanno un personaggio a tutto tondo. Che cosa significa essere compositrice donna oggi e in Italia?

Essere compositrice donna oggi e in Italia significa dal mio punto di vista due risvolti completamente diversi: il primo è sicuramente avere la possibilità di portare un messaggio attraverso la musica con una sensibilità più accentuata o comunque diversa rispetto al corrispettivo maschile prima di cadere nell’oblio come lo è quasi stato per molte analoghe figure della storia della Musica, anche se oggi molte sono le iniziative di colleghe che raccolgono e catalogano le composizioni ad opera di donne compositrici. Il secondo è che in Italia l’argomento passa quasi inosservato rispetto ad altri Paesi, non è tenuto con la dovuta considerazione e genera una sorta di discriminazione che dà vita ad un universo nascosto privo di stimoli e di valorizzazione.

L’avere uno sguardo così poliedrico sulla musica avrà influenzato molte delle scelte della Rassegna Suoni in movimento: quali risentono di più del suo zampino?

Sicuramente la molteplicità dei miei interessi in ambito musicale e la mia attività che si svolge in tal senso porta alla direzione artistica della rassegna idee nuove, forse troppe talvolta. Il mio zampino lo si evidenzia nelle scelte in cui si può intuire alla base la creatività e la ricerca del nuovo, non in senso banale, ma nell’accostamento di aspetti multidisciplinari valutati in termini di una possibile coesistenza non forzata ma utile ad incuriosire e a produrre stimoli attuali, quali “motori” per il futuro.

Musicista ma anche, come spessissimo succede, madre e moglie: nel prossimo concerto al Museo dell’Infanzia verrà eseguita una sua Suite dedicata a sua figlia Camilla, oggi brillante violoncellista. Ce ne vuole parlare?

La Suite che eseguirò consiste in una raccolta di 7 brani che tracciano una “giornata tipo” di Camilla dal risveglio aiutato dai versi degli animali della sua casa in campagna, fino alla sera quando stanca crolla dopo un’intensa giornata di attività varie (la scuola, la lezione di inglese, il litigio con la migliore amica, i compiti, la lezione di danza).

La raccolta si intitola Un giorno con Camilla e si completa con i disegni della stessa Camilla (realizzati appena dodicenne) che ne diventa la vera protagonista auto-illustrandosi sempre sorridente nei vari momenti del quotidiano.

Una famiglia di musicisti: lei pianista, suo marito e sua figlia violoncellisti. Una scelta complessa ma, a quanto pare possibile: cosa si sente di consigliare ai musicisti di domani?

Se c’è la passione per la Musica, la vera passione, diventa una vocazione; consiglio di seguire il proprio istinto senza mai cedere: sarà in realtà la stessa passione a non causare cedimenti. E ovviamente consiglio di non trascorrere nemmeno un giorno senza studiare: in senso lato intendo. Se ci sono dubbi circa la scelta di una vita con la Musica consiglio invece di trasformarla in un hobby, lo spazio per il musicista di domani in Italia è limitatissimo, il settore è trascurato e le prospettive pochissime. Il numero di orchestre stabili è esiguo e i conservatori italiani sfornano laureati in numero ben oltre il necessario, quindi? La concertistica è difficilissima e riservata a pochi, le agenzie spesso privilegiano i nomi stranieri senza motivo qualitativo valido, il riciclo dei docenti di conservatorio è abbastanza stagnante da anni. Traetene voi stessi le conclusioni.

Ci vuole segnalare qualche appuntamento particolare di Suoni in Movimento?

Dalla data di oggi in poi, dopo quindi i primi 6 appuntamenti, segnalerei tutti i restanti appuntamenti. Non vorrei peccare di presunzione, ma ogni concerto è particolare e merita di essere seguito, se proprio devo indicare un consiglio, invito a seguire le date in cui i giovani sono protagonisti ed in particolare i Panorami sonori che a loro volta contengono i Nuovi Percorsi Sonori con 4 brani in Prima assoluta affidati alla composizione di allievi del Dipartimento di Composizione del Conservatorio di Torino con il quale la rassegna condivide questa parte progettuale.

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