Abroad è l’EP di debutto della formazione italo-austriaca Elettrotape. Una prima raccolta di brani che mostra uno spaccato del variegato repertorio di questa nuova band. Li abbiamo intervistati…
Ciao Elettrotape! E’ un piacere potervi intervistare! Innanzitutto, raccontateci qualcosa di voi, come siete nati, il vostro background e da dove viene il vostro nome?
Ciao, piacere nostro! Ci siamo conosciuti tramite un misto di vecchie conoscenze ed incontri in vari festival. Veniamo tutti da background musicali molto differenti ma abbiamo trovato un minimo comune multiplo nell’elettronica. Questa spinta verso un sound ispirato dalle macchine ci ha condotto anche nella scelta del nome, che infatti richiama sia il genere della musica che facciamo sia l’italianitá del progetto.
Da poco è uscito il vostro EP di debutto, “Abroad” che a noi è piaciuto molto. Di cosa parla questo disco?
Grazie! Le canzoni parlano di esperienze personali, convinzioni, modi di vedere determinate situazioni; molte espresse tramite metafore, alcune volte dreamy altre trash. Il titolo Abroad infatti nasce come spiegazione della naturale condizione della band, ogni volta che ci incontriamo almeno qualcuno di noi é all’estero (trattandosi di un progetto tra Italia ed Austria). E quando ci si trova all’estero ci si comporta sempre in maniera diversa rispetto al proprio paese, si apprezzano di più le differenze, si é sempre curiosi e ci si lascia finalmente andare perché ogni momento sembra unico.
Ascolta l’album degli Elettrotape: Abroad
Se non sbaglio gli Elettrotape nascono in piena pandemia… cosa vi ha spinto, in un periodo buio e di lontananza da tutto e tutti, a dare vita ad un progetto musicale nuovo, un gruppo?
Come detto in precedenza ci conoscevamo già ma abbiamo deciso di creare il progetto nelle centinaia di videochiamate fatte durante quel periodo. Di certo era estremamente frustrante non potersi vedere di persona e lavorare ad un progetto che ovviamente necessita la presenza per crescere. Ma allo stesso tempo abbiamo trovato soluzioni alternative che ci servono tutt’oggi data la distanza dei due poli del progetto, Bologna-Vienna.
I vostri brani sono molto evocativi, sia per le sonorità che proponete sia per la bellissima voce di Annika che è capace di far viaggiare con la mente. Qual è l’obiettivo principale della vostra musica, quello che avete in mente quando componete?
Venendo da background musicali ed esperienziali così differenti i brani che ne escono sono sempre espressione condivisa del progetto. Quindi cerchiamo sempre di inserire le soluzioni, i suoni che ci fanno emozionare mentre ascoltiamo altra musica sperando che tocchino chi li ascolta a sua volta.
C’è un brano del disco al quale siete particolarmente affezionati? se sì, perché?
Difficile scegliere dopo tutto il lavoro speso dietro ad ogni pezzo, ma forse SLOW é quello che ci attira di più ora come ora. Una sorta di svuotamento della produzione, preferendo pochi suoni ma speciali.
Quali progetti avete per il futuro? potete svelarci qualcosa?
Siamo già partiti con le date di promozione dell’EP e continueremo durante l’inizio dell’estate. Poi chissà che magari non esca altra musica nei prossimi mesi.
Volete ricordarci i prossimi appuntamenti in cui possiamo vedervi dal vivo?
Abbiamo appena finito un bel tour di date e presto riprenderemo.
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