Enrico Negro, chitarrista, pubblica il suo secondo disco da solista La memoria dell’acqua dopo dieci anni dal precedente…
A distanza di dieci anni esatti dal precedente Rosso rubino esce il secondo disco solista di Enrico Negro, chitarrista diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Alessandria, La memoria dell’acqua.
Un lasso di tempo in cui molte cose sono accadute: esperienze umane, avventure musicali, incontri, scontri, qualcuno è andato, qualcuno è arrivato; un ricco bagaglio di eventi divenuti parte della mia memoria, che hanno contribuito quotidianamente a plasmarmi e a rendermi chi sono in ogni momento. (E. Negro)
La memoria dell’acqua è anche il terzo titolo pubblicato dall’etichetta Solitunes Records. Un titolo che incarna perfettamente lo spirito dell’etichetta dal punto di vista della realizzazione, della progettazione, dell’esecuzione. La memoria dell’acqua è un disco scritto, pensato, registrato e mixato a casa in completa “solitudine” e solo le fasi finali sono state realizzate con contributi esterni. Il mastering è stato affidato al bravissimo Bruno Sorba e la grafica, opera dell’amico, compagno d’avventure musicali di Enrico Negro ed eccellente grafico Francesco Busso.
12 brani dedicati a Gerardo “Gerry” Savone e Antonella “Nelly” Vinci e a John Renbourn con affetto, stima e gratitudine.
La title track La memoria dell’acqua di Enrico Negro apre il disco a cui seguono due antiche danze di autore anonimo: Ma Maire / La Perugia. La prima è un Rigodon (danza tradizionale del Delfinato francese) tratta dalla raccolta di Julien Tiersot “Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Francaises del 1909″; la seconda è un saltarello rinascimentale; poi troviamo un Rubato / Methi sempre di Enrico Negro e i primi due movimenti dell’omaggio a Manuel De Falla del compositore piemontese Carlo Mosso: Omaggio a Manuel De Falla: Preludio, Canzone di culla.
La tracklist prosegue con un ragtime: Detective Rag del compositore alessandrino Ermenegildo Carosio in arte Oisorac, conosciuto grazie all’amico Bruno Raiteri del “Quartetto Tamborini” e con un altro brano composto da Enrico Negro dal titolo Il lungo inverno. Andando avanti troviamo due brani della tradizione popolare piemontese, cavalli di battaglia del repertorio della mitica Ciapa Rusa e del gruppo erede Tendachent La Fanciulla Rapita / Monferrina Di Cassine; Se… Il Mare (Enrico Negro); Sestrina / Levantina 1 e 2 e una versione chitarristica di Enrico di una composizione di Claudio Monteverdi per 3 voci, 2 violini e basso continuo contenuta nella “Selva morale e spirituale” del 1640 Chi Vol Che M’Innamori . Gli ultimi due brani che completano il disco sono Vento Di Marzo e A Cumba di Fabrizio De André/Fossati.
Siamo acqua che cade, acqua che scorre, fluisce, si infrange, conosce, incontra, sperimenta e …imparando crea…
La preziosa ricerca solistica di Enrico Negro sulla chitarra acustica con corde metalliche mira ad accomunare, in un linguaggio unitario, il fondamentale lavoro di rielaborazione di arie e danze della tradizione popolare dell’arco alpino con le musiche antiche del periodo tra Rinascimento e Barocco, alcune composizioni di autori italiani moderni e contemporanei e, infine, le proprie composizioni originali. In questo lavoro di costruzione di una ‘voce italiana’ del chitarrismo acustico, caratterizzata da elementi contrappuntistici e di transizione dal modale al tonale, Negro va così ad associarsi all’opera di chitarristi come Beppe Gambetta e Franco Morone, rispetto ai quali mette in rilievo il peso della sua più spiccata formazione classica. Da questo punto di vista il suo fingerstyle sembra richiamare in particolare l’insegnamento del grande maestro del British revival chitarristico, John Renbourn, con il suo folk baroque. Sir John, che da poco ci ha tristemente lasciati, avrebbe accolto con grande apprezzamento l’attività di Enrico. E credo che La memoria dell’acqua meriti di essere dedicato alla sua memoria. (A. Carpi)
Info: www.enriconegro.it – www.solitunes.it