Il nuovo disco Voices rappresenta il secondo capitolo del trio Esperanto, formato dai jazzisti Luca Falomi, Riccardo Barbera e Rodolfo Cervetto. Nove canzoni che dimostrano crescita artistica e soprattutto la voglia di dare spazio allo strumento voce attraverso tanti special guest. Ne parliamo in questa intervista.
Esperanto su Blog della Musica: grazie di essere qua. Voices è un disco ricco di contaminazioni dove la voce è protagonista. Ce ne volete parlare?
Grazie a voi per il graditissimo invito. “Voices” ha preso forma negli ultimi tre anni. Un periodo molto particolare per tutti, durante il quale è stato quanto mai importante fare musica e soprattutto essere uniti e mantenere i contatti e la socialità. In questo arco temporale abbiamo scritto nuovi brani e vivendo nella stessa città siamo riusciti a vederci, fare musica insieme e provare il nuovo materiale. Fortunatamente la nostra attività live è proseguita con una certa continuità, salvo nei periodi fortemente critici per via del covid e il fatto di incontrare la gente bei live e sentire il bisogno di musica ci ha convinti a produrre un nuovo lavoro discografico. La scelta di coinvolgere ospiti vocali (e non solo, perché abbiamo ampliato la nostra tavolozza anche con bravissimi strumentisti) è stata portata avanti per sottolineare la cantabilita di molte composizioni e avvicinare maggiormente la nostra musica al pubblico. La voce è il più arcano tra gli strumenti, quello che in un attimo connette le persone. In un certo senso questo lavoro “corale” ha avuto per noi anche una valenza sociale, un voler condividere il fare musica con tanti amici per esorcizzare il momento storico e cercare di lasciarlo alle spalle.
Come si colloca questo lavoro nella vostra discografia? Come formazione ma anche come singoli artisti.
Voices è il secondo capitolo del nostro progetto. Il nostro primo album dal titolo “Esperanto” è stato pubblicato a giugno 2022 ed è stato il risultato di tre anni di attività live e dunque concepito in trio e registrato completamente in presa diretta per restituire l’autenticità del progetto. Ciascuno di noi ha altri progetti paralleli con vari artisti e formazioni, oltre a progetti solistici e relativi album.
Nella composizione, da dove siete partiti e come avete sviluppato il lavoro?
solitamente ciascuno di noi propone idee o brani già sviluppati che poi vengono testati e spesso modificati a seconda degli input e dei feedback che nascono durante le prove. Il materiale di Voices è nato in modo molto spontaneo, seguendo semplicemente l’ispirazione. Ci sono brani dedicati a luoghi che abbiamo visitato, come “Baia” ispirato dalla bellissima Baia del Silenzio di Sestri Levante, o “Zarbo di mare, dedicato all’omonima località siciliana. Altre composizioni sono semplicemente frutto di viaggi immaginari o suggestioni e pensieri. Abbiamo inserito progressivamente nelle scalette dei nostri concerti il nuovo materiale a cui abbiamo dato forma, fino ad arrivare agli arrangiamenti definitivi che potevano poi essere registrati in studio. Gli ultimi tre anni, periodo per tutti particolarmente travagliato, hanno offerto spunti di riflessione nuovi e diversi. Il risultato musicale di quanto abbiamo vissuto è contenuto all’interno del nuovo album.
Con questo disco fate anche un racconto geografico, mediterraneo, atto ad abbattere i confini. Volendo, un messaggio sociale e politico. ne siete consapevoli?
Nel nostro modo di concepire la musica non ci sono barriere geografiche, nè limiti di sconfinamento tra i generi musicali. La matrice del nostro progetto è di tipo jazzistico, c’è molta improvvisazione e le scelte armoniche e melodiche spesso si rifanno a questo retroterra. Ma il respiro musicale è più ampio, soprattutto a livello sonoro. Ci sono suggestioni di tipo etnico, costruzioni che ricordano la musica classica o d’avanguardia e sonorità world. Il concetto di jazz è sempre stato quello di musica in continua evoluzione, che abbatte le barriere. L’arte in generale dovrebbe favorire il dialogo tra le persone e il fare musica insieme a nostro modo di intendere dovrebbe essere una forma di democrazia e basato sull’ascolto reciproco. La lingua esperanto, alla quale ci siamo ispirati per creare il nostro progetto, era essa stessa un tentativo di creare un ponte e far dialogare i popoli. In questo senso sicuramente ciò che proponiamo offre un messaggio sociale e musicale, anche se, per noi, in modo direi inconsapevole, certamente non studiato a tavolino, ma puramente frutto delle nostre esperienze musicali e di una visione comune.
Come avete interagito con gli altri musicisti che hanno partecipato al lavoro?
tutti gli artisti che hanno partecipato a “Voices” sono stati scelti per le loro particolarità che a nostro avviso potevano sposarsi con i brani che avevamo selezionato. Una sorta di valore aggiunto alle nostre proposte. L’album è stato registrato quasi interamente live in studio e molti ospiti ci hanno mandato i loro contributi successivamente, che sono stati poi inseriti nel mix. Con alcuni di loro, approfittando della vicinanza geografica, è stato possibile lavorare insieme in studio, in modo da gestire e affinare con maggiore facilità il materiale.
Parlando di concerti, come sta andando la presentazione di Voices dal vivo?
Abbiamo presentato a Genova Voices all’interno della rassegna “Jazz’n Breakfast” presso il bellissimo teatro Gustavo Modena che per l’occasione ha visto un pubblico da record che ha sfiorato le 500 persone. Una bellissima esperienza e una dimostrazione di grande affetto nella nostra città. Il 19 maggio saremo a Bolzano e poi da giugno seguirà un tour estivo che verrà annunciato tra non molto.
E nel prossimo futuro, cosa vi aspetta?
Lavoriamo continuamente per portare la nostra musica live. Stiamo anche scrivendo nuovi brani e forse prenderà forma anche un terzo capitolo del nostro progetto a livello discografico. Parallelamente stiamo anche portando avanti vari progetti che coinvolgono la nostra associazione culturale, mirati principalmente a portare la musica in realtà socialmente problematiche. Abbiamo inoltre istituito un fundraising a sostegno sia di questo progetto discografico che in generale delle nostre attività. Sarà possibile partecipare sino alla fine di maggio acquistando album ma non solo: abbiamo creato eventi ad hoc molto particolari e in locations molto suggestive. Consigliamo a tutti quelli che ci seguono di dare un’occhiata alla nostra pagina: https://gofund.me/d8a8c8e4.