Fahbro è il producer che sta dietro Addis Zemen, nominato tra i migliori album italiani Dub del 2017. Blog della Musica ha intervistato Fahbro per voi…
Ciao Fahbro, perchè un’attesa cosi lunga per il tuo primo album, vista la tua assidua presenza nella scena reggae e dub italiana?
Ciao a tutti e grazie innanzitutto per questo spazio che mi dedicate. Ho atteso tanto per pubblicare un mio lavoro perché ho passato tanti anni a formarmi, a studiare musica e tutte le sue sfumature tecniche. Ho atteso finché sono arrivato al punto di essere convinto di poter tirar fuori un prodotto completo. Ho aspettato finché non ho sentito il bisogno di avere qualcosa da dire, da comunicare, perché per me, la musica è innanzitutto messaggio, è espressione.
Ci spieghi meglio il significato di Addis Zemen e cosa rappresenta per te?
“Addis Zemen” tradotto dall’amarico, la lingua dell’Etiopia, significa Nuova Era. Per me questo album è un punto di partenza, e non parlo solo di produzione musicale. E’ un punto di espressione, una cartolina di quelli che sono stati gli ultimi due anni per me. In esso ho tradotto tutte le mie emozioni in musica ed ho racchiuso tutti i miei sentimenti provati negli ultimi due anni. Anni che hanno segnato un profondo cambiamento in me.
Addis Zemen è un album ricco di collaborazioni, ci racconti come sono nate le singole tracce?
L’album fin dalle sue origini, è nato con l’idea di creare collaborazioni principalmente con artisti italiani, seppur poi arricchito dalla presenza di un artista internazionale, Kazam Davis, giamaicano. Così, dopo aver concepito le strumentali, ho iniziato a pensare a quelle realtà reggae italiane, a me vicine e/o amiche, che potessero dar parole e colori alle musiche. Mi sono rivolto a tutte le persone che ho incontrato nel lungo percorso musicale della mia vita; ci sono fratelli e sorelle che conosco da lungo tempo e quelli che invece ho incontrato da pochi mesi o anni.
Ma tutti abbiamo lavorato in unione di intenti e soprattutto di mood.
Con questo intedo dire che ho lasciato gli artisti molto liberi di scrivere sulle strumentali, dando loro solo il “main topic” dell’album.
In un certo senso, così facendo, anche loro hanno comunicato ciò che per loro è il nuovo inizio, Addis Zemen appunto.
Abbiamo visto che il tuo album è stato nominato tra i migliori album del genere nel 2017, quanto ti senti soddisfatto dei riconoscimenti ricevuti?
La notizia della “nomination” è sicuramente una dei ‘top ten moment’ di tutto il mio percorso musicale. Ricordo esattamente quell’istante, il messaggio di Julian, amministratore del sito reggaeville.com, ed il momento in cui mi diceva di volermi comunicare una sorpresa.
E infatti è stato proprio così, una notizia inaspettata e quanto mai gradita. E’ un onore trovare il proprio album accanto ai grandi nomi che hai sempre ascoltato fin da piccolo, quali Chronixx, Damian Marley, Queen Ifrica, Lutan Fyah, Talisman. Perciò, a prescindere che siano 1 o 1000 i voti ottenuti, per me è davvero una grande benedizione.
Quali sono i progetti futuri? Nuove collaborazioni, nuove produzioni?
Al momento stiamo cercando di portare in giro Addis Zemen, sperando di fissare qualche data al più presto. Con mio fratello Viktor e il collettivo Psalm stiamo anche programmando le prossime release ed alcuni piccoli investimenti per migliorare il nostro sound system.
Un’ultima curiosità, quanto una città fervida come Bologna influenza la tua musica?
Bologna rientra proprio in quel cambiamento racchiuso in Addis Zemen. E’ una città che fin dall’inizio mi ha dato molto dal punto di vista personale.
Grazie a persone e crew radicate in città che mi hanno accolto a braccia aperte, ho subito potuto toccare con mano una realtà viva, dinamica, vispa e stimolante. Ringrazio, infatti, in primis dj Lugi per avermi accolto nel suo studio, i Mixtaperz per avermi coinvolto subito nelle loro release e Rise and Shine Sound System che mi hanno fatto sentire davvero a casa, in ogni session.
Bene Fahbro, grazie del tempo che ci hai concesso, speriamo di risentirci nuovamente su Blog della Musica per i nuovi progetti, ti salutiamo e a presto.
Spero che spazi musicali come il vostro possano durare a lungo e che tutti i progetti indipendenti abbiano una visibilità dignitosa.
Tanta gratitudine per aver dato voce al mio lavoro e alla mia musica. Pace e Amore.
Info: https://www.facebook.com/psalmcollectivesound