La Blogger Maida Cappelletto ci sensibilizza al fare beneficenza proponendoci sei video musicali: sei charity songs che vanno da Hands per Orlando a Elegy for the Artic per Greenpeace…
I recenti video di Hands per Orlando ed Elegy for the Artic per Greenpeace sono testimonianze preziose che sensibilizzano al fare beneficenza.
La storia del music video ci ha regalato molti clip realizzati con lo scopo di amplificare il valore artistico e comunicativo di brani scritti per coinvolgere il mondo in campagne di beneficenza. Il progetto musicale di Do they know it’s Christmas?, pubblicato nel 1984 per aiutare la popolazione etiope colpita dalla carestia, è il capostipite delle charity songs seguito, un anno più tardi, da We are the world.
In queste occasioni speciali il legame tra musica ed immagini diventa ancora più forte sia perché rappresenta una fonte inesauribile di stimoli ed emozioni sia perché è capace di smuovere le coscienze verso la volontà condivisa di un mondo migliore.
Proprio i social media hanno trasformato la condivisione in uno strumento imprescindibile per veicolare il valore del fare beneficenza in modo immediato e costante.
I video di ‘Hands’ per Orlando ed ‘Elegy for the Artic’ per Greenpeace offrono anche lo spunto per scoprire e riscoprire quei clip che hanno avuto un tale impatto visivo sulla comunità internazionale da sensibilizzarla a dare il proprio contributo per cause benefiche.
Hands – A song for Orlando / Artisti vari
Il video di “Hands” è un toccante inno alla vita e all’amore contro la morte e la violenza. I protagonisti sono i sopravvissuti alle stragi accadute ad Orlando, in Florida nel mese scorso.
I palmi delle loro mani riportano il testo delle canzone.
Le mani possono amare tanto quanto uccidere.
Le mani possono distruggere il mondo tanto quanto cambiarlo.
Le mani possono alzare muri tanto quanto demolirli.
Solo con le mani possiamo donare e fare beneficenza.
Music without words / Joe Satriani
Il video di Music without words è descritto dai volti disperati e spaventati dei bambini che vivono quotidianamente il dramma della guerra sulla propria pelle e mente.
Gli assoli del famoso chitarrista accompagnano queste immagini struggenti che culminano con il morphing finale come a testimoniare che tutti i bambini sono uguali. Fare beneficenza per l’infanzia equivale ad investire sul futuro della nostra umanità. Tutti i ricavati del video e della canzone sono destinati a supportare l’ UNICEF.
Working class hero / Green day
Il video di Working class hero risale a quasi un decennio fa ma sembra oggi più attuale di ieri. E’ una commovente raccolta in bianco e nero di brevi testimonianze di sopravvissuti ai conflitti nel Darfur in Sudan intervallate dalla performance della band americana.
I volti disorientati e tristi degli scampati alla morte richiamano subito alla nostra mente il dramma attuale dei migranti in fuga dalla Siria e da altre zone di guerra.
La canzone fa parte di un progetto musicale nato per sostenere la campagna di beneficenza promossa da Amnesty International a favore del Sudan.
Til it happens to you / Lady Gaga
La violenza sulle donne è il filo conduttore di questo video girato in bianco e nero. Si tratta di storie di ragazze che subiscono abusi sessuali nei campus universitari americani, trovando poi il coraggio di denunciarlo grazie all’aiuto di familiari ed amici.
Il video sembra voler gridare al mondo di non chiudere gli occhi di fronte a questo dramma e di impegnarsi a fare beneficenza alle organizzazioni che si occupano delle vittime di violenze sessuali.
Unplayed piano / Damien Rice
Il brano è stato composto ed interpretato da Damien Rice per supportare l’allora campagna di liberazione di Aung San Suu Kyi.
Il titolo della canzone fa riferimento ad un “pianoforte che non può suonare” e sembra essere la metafora ideale per esprimere la voce della diplomatica birmana, soffocata più volte dalla dittatura militare nel suo Paese.
Il video è un invito a promuovere campagne di beneficenza anche a favore della libertà di espressione e pensiero.
Elegy for the Artic / Ludovico Einaudi
Questo itinerario speciale si conclude con le immagini di Ludovico Einaudi che esegue dal vivo al pianoforte Elegy for the Artic nella cornice fluttuante ed incontaminata dell’Artico. Lo scenario polare, tanto fragile quanto spettacolare, intensifica la performance del brano appositamente scritto dal musicista a sostegno della campagna di beneficenza promossa da Greenpeace per la salvaguardia dell’Artico.
a cura di Maida Cappelletto
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