Federica Lorusso è una jazzista italiana ma che da anni vive in Olanda, dove ha anche portato a termine i suoi studi in campo musicale. Debutta con il disco Outside Introspections, per la prestigiosa Abeat Records. Le abbiamo fatto qualche domanda.
Benvenuta Federica Lorusso su Blog della Musica, iniziamo con una domanda precisa: il primo ricordo legato alla musica?
Ciao “Blog della Musica” e grazie per il vostro interesse. Ho un lontano ricordo del provino per lo Zecchino d’Oro a cui mia madre mi accompagnò quando avevo tre anni. Condividevo la passione per il canto con mia sorella maggiore, ho davvero tanti ricordi associati alla musica ed ai pomeriggi passati a cantare con lei.
Come nasce invece la passione per il Jazz?
Ho scoperto il jazz quando ho cominciato a prendere lezioni di musica, intorno ai 12 anni. La vera passione però è nata intorno ai 18 quando ho cominciato a studiarlo profondamente ed a comprenderlo, a conoscerne la storia e quando ho cominciato a suonarlo con altre persone.
Quali sono state le maggiori influenze nella tua formazione?
Le mie prime influenze nel jazz sono state Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Billie Holiday, Carmen McRae. Successivamente ho cominciato ad apprezzare gli strumentisti come Bill Evans, Wynton Kelly, Mulgrew Miller, Kenny Barron, Herbie Hancock, Chick Corea, McCoy Tyner, Shai Maestro, Brad Melhdau. Fra le voci scoperte negli anni di studio ci sono Joni Mitchell, Esperanza Spalding, Aziza Mustafà Zadeh,Daniela Spalletta.
Tra le varie influenze non posso non elencare i miei insegnanti: Monica Caputi, Roberto Manobianco, Serena Fortebraccio, Vito Di Modugno, Juraj Stanik, Yvonne Smeets, WolfertBrederode, HarmenFraanje, Rob Van Bavel, Eric Ineke.
Quando ero più piccola però ascoltavo musica pop italiana e straniera, soul, RnB, Aretha Franklin, Beyoncè, Celine Dion, Whitney Houston, Cyndi Lauper e tanti altri. Immagino che su certi livelli anche i miei ascolti dell’infanzia abbiamo influito sulla mia scrittura.
Parliamo ora di Outside Introspections. Sappiamo che nel lavoro c’è tanto della tua interiorità… in che senso ed in che modo?
Outside Introspections richiama ad emozioni legate al mio trasferimento all’estero, alla nostalgia di casa, all’entusiasmo, all’incertezza, o semplicemente a delle immagini, dei colori. “Into the Distance”, ad esempio, l’ho scritto durante il Covid, che non mi ha permesso di vedere la mia famiglia per quasi un anno. “How The Sea Sings After The Twilight” è dedicato al mare della Puglia, Pensieri di “Una Notte Di Luglio”, “Just go Ahead”, “Take a breath” rappresentano momenti meditativi e intimi.
La parola “Outside”, però,fa riferimento all’importanza che ha per me la condivisione della propria interiorità con l’esterno, al fine di creare qualcosa di autentico. In virtù di questo, ho voluto coinvolgere nel progetto un bravissimo fotografo, Giuseppe De Santis, che, ispirandosi all’ascolto del mio disco, ha realizzato un meraviglioso booklet di fotografie presente all’interno del disco fisico.
Un lavoro genuino, nato più da logiche prettamente artistiche che di mercato. E’ così?
Si, è un lavoro sincero che parte dalla semplice volontà di condividere la mia musica con gli altri, di espandere i miei orizzonti artistici. Sicuramente pubblicare un disco ha anche l’obiettivo di ampliare anche le opportunità professionali, ma sempre al fine di poter continuare a fare musica e di cavalcare palchi che possano dare l’opportunità di far sentire la propria voce e condividere la propria idea di musica.
Sei stata attualmente in tour per promuovere il lavoro. Su quali palchi sei salita?
Abbiamo aperto il tour in un locale di Amsterdam (Duende Cafè) il 17 Novembre, poi siamo stati a Bari il 24 Novembre al Teatro Forma per la rassegna dell’associazione “Nel Gioco Del Jazz”, il 25 a Vignacastrisi per l’associazione culturale “Oltretromba Jazz Club” ed il 26 ad Andria per il “Jazz in Andria”. Il 27 Novembre a Potenza per l’ultima data in Italia, al “Potenza Jazz Club”.
Siamo risaliti in Olanda e abbiamo suonato il 2 Dicembre presso il “Cafè Belcampo”, il 6 Dicembre al Bimhuis Cafè e l’ultima data all’Aia l’11 Dicembre in una biblioteca (Library of Nieuw Waldeck).
E dopo, quali saranno i programmi?
Sicuramente continuare a cercare delle date per il quartetto. Contemporaneamente comincerò a lavorare su nuove idee, per un eventuale prossimo disco.
Ascolta il disco Outside Introspections di Federica Lorusso
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