INTERVISTA | Federica Pacela: tanto altro dietro l’apparire dei social

Sicuramente l’eros e l’estetica, l’immagine e la scena in tal senso sono i veri protagonisti. Ma non solo e anzi c’è assai eleganza e una mostra pudica e rispettosa del corpo, spesso strumentalizzato ai fini del solito riscontro che immaginiamo. La regina dei social Federica Pacela probabilmente scende in campo anche in questo senso, anche prendendo poco sul serio l’immagine estetica in senso stretto e pubblica un tormentone come “Vai col tanga” che è bandiera di un certo modo di essere e di fare.

Tormentone estivo quello di Federica Pacela, che però da più parti vogliamo rileggere in altro modo anche perché, viste le carte in gioco, avrebbe avuto certamente ben altri termini con cui giocarsi la partita delle apparenze. E invece questo video, che ricalca molto la scena californiana e il bel glam internazionale, dimostra come c’è tanto altro dietro la buccia estetica di una bellezza da copertina.

Un tormentone estivo per la rivoluzione di una carriera improntata dentro le trame dei social media. Come accade? Come sei divenuta cantante?
Un po’ per la voglia di fare altro, di sperimentare e mettermi alla prova, e un po’ perché mi è stato offerto e ho colto al volo l’opportunità. Senza pretese, con ironia e autoironia: mi piacciono le sfide.

La vita da influencer… non è per niente soltanto foto e seduzione. Ci racconti di questo mestiere?

No, non è per nulla solo foto e seduzione. Va chiarito, perché chi pensa che sia una passeggiata scopre poi, a sue spese, l’enorme lavoro necessario quando si vuole provare a vivere di questa strana professione. 
Inizio col dire che una buona forma fisica – avrò 35 anni il prossimo 25 agosto… – implica impegno e anche sacrifici costanti e continui. Sudare in palestra nel mio caso non è più solo un modo per sentirmi bene, ma anche una necessità per presentarmi sempre al meglio. È una condizione tassativa, non più una scelta: tre ore al giorno le dedico all’esercizio fisico per lavoro. Lo stesso vale per l’alimentazione: non è solo un modo per mangiare sano e star bene, ma un terreno di battaglia e a volte di “guerra”. Adoro mangiare, sono golosa, ma le eccezioni alla regola per me sono rare va messo sempre nel conto che dovrò “smaltire” gli sgarri. 
Altra cosa: parrucchiere, estetista, massaggi, manicure, ciglia, abbronzatura, trucco eccetera, se sei costretta per lavoro a non avere mai un capello fuori posto, un’unghia rotta o le ciglia di un occhio “spennate”… non sono piacevoli come quando ci vai ogni tanto. Dico sempre e ribadisco che il mio lavoro non è certo come sgobbare in miniera (siamo seri…), ma se si pensa che sia “far niente” o “fare solo cose favolose” per venir “pagate come dive”, meglio disilludersi subito.
C’è chi pensa che io sia sempre in ferie con il mio fidanzato – questo si dedurrebbe dalle storie Instagram… – ma sbaglia di grosso: il mare e la spiaggia ci sono perché vivo la maggior parte dell’anno a Tenerife, ma non sono praticamente mai inattiva. Con Alessio lavoriamo anche in spiaggia sotto l’ombrellone: controlliamo i profili social, rispondiamo alle mail degli sponsor e ne cerchiamo altri perché il lavoro non ti salta addosso solo perché sei belloccia. È pieno il mondo di bellissime donne e di bellissimi uomini: la concorrenza è micidiale. Così a volte il lavoro qualcuno te lo offre, ma tutte le altre volte il lavoro te lo cerchi: altro aspetto del lavoro di influencer che si ignora. Devi sapere come proporti, presentarti, trattare. E non basta una telefonata: devi scrivere, andare sul posto, capire come i clienti vogliano proporre un prodotto, un servizio o un locale e a quale pubblico intendano rivolgersi… E infine vi sono le sessioni di posa con i fotografi, quindi gli spostamenti e i viaggi anche se non stai bene o non ti vedi in forma. 
Si passa una quantità impressionante di ore con il telefonino in mano, facendo la influencer. Spegnerlo è come respirare. 
Insomma, il mio è un vero lavoro. Non il più terribile di sicuro, ma nemmeno il più semplice e riposante.

Oggi vivi a Tenerife… ci sembra però che l’Italia continui ad essere il target del tuo lavoro o sbaglio?

Sembrerebbe, ma lavoro anche all’isola. In modo diverso, perché è una realtà più piccola e circoscritta e soprattutto fortemente vincolata al turismo, unica fonte di reddito delle Canarie.
All’isola promuovo palestre, costumi da bagno, ristoranti, alberghi, professionisti dell’estetica e brand e prodotti locali. Tra non molto sarà on line un mio sito in lingua spagnola e comincerò ad accettare lavori anche in “penisola”, come si dice a Tenerife per indicare la Spagna.

Mentre la tua terra adottiva come risponde? E come ha risposto a questo singolo?
Tenerife risponde bene se ti poni bene, come accade un po’ a chiunque e ovunque. I locali sono persone molto carine e i media sono stati deliziosi con me e hanno mandato con entusiasmo “Vai col tanga” in radio, soprattutto le emittenti italiane nell’arcipelago.

Federica Pacela tornerà a essere “italiana”?
Alt: io sono italiana e sempre sarò fieramente italiana! La mia scelta di trasferirmi non è stata dovuta al disamore per il mio Paese, che anzi amo moltissimo. Cinque anni fa ero in crisi su tutti i fronti: dopo dodici anni il mio lavoro non mi offriva gli stimoli dei quali avevo bisogno, la routine mi deprimeva e sognavo da tempo di vivere al mare, di andar via, di ricominciare tutto… Scoprii Tenerife e il suo clima incredibile – anche sociale – e in tre trasferte capii di stare meglio all’isola, sia fisicamente che psicologicamente. Alessio ora condivide in toto la mia scelta. Si è ambientato presto perché lo stile di vita alle isole è molto semplice e c’è tanto meno stress, però sia chiaro: chi scrive delle Canarie come di un paradiso nel quale ti trasferisci al volo e senza problemi per vivere di poco, è matto. Mi piacerebbe che in qualche intervista mi si chiedesse di parlare delle notizie fasulle che circolano, anche a mezzo stampa, su cosa sia trasferirsi alle Canarie… 
Detto questo, l’Italia non mi manca perché ci torno regolarmente, anche per un paio di mesi filati, come ora. Non ci torno solo per lavoro: con Alessio viviamo tra l’isola e La Spezia. 
È sempre bellissimo tornare in Italia, come è sempre bellissimo tornare a Tenerife. Non ci sembrano più due terre lontane: sono sempre casa.

Guarda il video di Federica Pacela

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