INTERVISTA | Foggy: emozioni forti in “My Day”

My Day è il nuovo brano del musicista e compositore palermitano Francesco Pintaudi in arte Foggy. Blog della Musica l’ha incontrato e intervistato

Spiegaci in poche parole chi e cosa è Foggy e il progetto che ci sta attorno.
Foggy
è semplicemente un soprannome che mi è rimasto nel tempo quindi ho deciso di lasciarlo anche per questo progetto solista.
Dopo aver suonato con varie band ho capito per diversi motivi che forse era il momento di fare qualcosa da solo, in totale libertà artistica. Quindi ho passato tutto lo scorso inverno a registrare nel mio homestudio a Lisbona e successivamente ho sentito l’esigenza di iniziare a suonare anche dal vivo, con un’impronta molto più elettronica rispetto quello che ero abituato a fare.

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto capire che la musica sarebbe diventata parte significativa della tua vita?
Inconsciamente da piccolo iniziavo a ricevere le prime informazioni legate alla musica, i dischi di mia madre, la presenza di un pianoforte a casa e il primo approccio ad una tastiera Casio che adoravo. Successivamente ho capito che la musica era già parte significativa della mia vita quando non passava giorno in cui non suonavo almeno un’ora la chitarra, poi più concretamente il primo tour con Nicolò Carnesi nel 2012, nonostante fosse stato estremamente punk, mi aveva fatto capito che era proprio quello che volevo continuare a fare.

Raccontaci di My Day, come nasce e quale messaggio vuole trasmettere.
My Day
nasce un sabato notte a Lisbona, seguendo il percorso del video.
E’ nata in un periodo particolarmente difficile in cui ho registrato tantissimo, ed è quasi arrivata da sé perchè mi rimbalzava nella testa quella notte ed ho cercato di immortalarla registrandola nei giorni successivi.
Quando la scrissi non ho pensato a un particolare messaggio, probabilmente ognuno può trovarci una libera interpretazione, per me è stata una folgorazione ed ho sentito l’esigenza di realizzarla perchè particolarmente ispirata.
Parla del provare nuove emozioni forti e consapevolmente capire come questo agisce su se stessi.
Per me è una foto che immortala un momento e va vista per quello che è, nei suoi colori chiari e nei suoi colori scuri.

Influenze musicali come hanno caratterizzato il tuo brano, se c’è qualcosa di diverso rispetto al passato e quanto sono state importanti le tue esperienza all’estero.
Sull’aspetto più tecnico ci sono delle differenze grandi a livello sonoro, anche se cerco di rimanere sempre nella mia comfort-zone. Sicuramente le esperienze all’estero sono state una grande influenza, più per quello che sono diventato ora io e i tantissimi episodi vissuti, anche particolarmente forti. E’ stato fondamentale fare quello che ho fatto per arrivare a fare quello che sto facendo adesso, nel bene o nel male.

È uscito un altro singolo in Portogallo, dove adesso risiedi. Qual è la motivazione di questa scelta?
Volevo smuovere le acque, sia dove vivo perchè è il luogo dove principalmente suono, sia in Italia perchè alcuni brani sono in italiano, linguaggio con cui mi sento più a mio agio.
Per un periodo ho suonato tanto in Italia e ne ho grande nostalgia.
Fare uscire due singoli in paesi diversi a Settembre è stata una scelta forse azzardata, ma nella mia testa e nel mio percorso aveva un senso. Complicarmi la vita con quello che realmente amo fare sapevo che mi avrebbe obbligato a tornare sul pianeta terra.
Casualmente, solo dopo mi sono accorto che il video del brano uscito in Italia era ambientato a Lisbona e il video del brano uscito in Portogallo ambientato a Palermo (mia città natale). Strana coincidenza.

Tour e disco, quando sono previsti? Hai già qualche anticipazione?
Il disco arriverà sicuramente perchè ho tantissimo materiale, prima è più probabile però che esca un altro singolo. Nei prossimi mesi suonerò principalmente in Portogallo, ma non escludo che possa saltar fuori qualcosa in Italia magari per l’inverno.

Voglio fare un gioco con te, che mi piace fare con i nostri ospiti. Ipotizziamo di essere in un futuro non troppo lontano. Per qualche motivo strano, l’eredità musicale dell’uomo è nelle vostre mani. E devi scegliere quale disco salvare, uno solo.
Domanda difficilissima. Probabilmente direi Transformer o Berlin di Lou Reed.

Guarda il video di Foggy

Social e Contatti

Fb: www.facebook.com/francescofoggypintaudi
BandCamp: www.foggymusic.bandcamp.com
YT www.youtube.com/channel/UCrt7gfoCyZm9u3QAcAib38A –
IG: www.instagram.com/foggy_fra
Spotify: https://open.spotify.com/artist/3wrlIP2V1d3JC7N2VddT9e

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