Francesca Caccini nel 1625 scrive La liberazione di Ruggiero che viene considerato il primo melodramma composto da una donna. Ecco storia e biografia della Caccini compositrice, musicista e poetessa del periodo barocco
Francesca Caccini, cresciuta alla scuola del padre Giulio Caccini, è una delle prime donne a “fare carriera” nel mondo della musica nel periodo barocco, mondo dove per molto tempo fu vietato alle donne cantanti o musiciste di esibirsi in pubblico e gli unici luoghi dove le donne ricevevano una formazione musicale era nei conventi o nelle famiglie di musicisti
Biografia: Francesca Caccini detta La Cecchina
Francesca Caccini è una compositrice italiana molto importante per la musica del periodo barocco del ‘600. Non ci sono certezze sulla sua precisa data di nascita (così come su quella di morte) ma Francesca Caccini, chiamata anche Francesca Signorini, Francesca Signorini-Malaspina, o Francesca Raffaelli, soprannominata La Cecchina, si presume sia nata il 18 settembre del 1587 a Firenze.
Figlia di Giulio Caccini, importante compositore e membro della Camerata de’ Bardi di Firenze, e di Lucia Gagnolanti che era una cantante definita “valente cantatrice d’ignoto casato”, Francesca vive letteralmente in mezzo alla musica dato che anche la sorella Settimia Caccini era una cantante. Infatti ne Le nuove musiche, Giulio Caccini spiegava come tutti i componenti della sua famiglia, dalla moglie ai figli, fossero dediti all’arte del canto.
Fin da piccola, quindi, Francesca Caccini è stata formata musicalmente dal padre. Francesca ha studiato liuto, chitarra e arpa oltre che letteratura, latino, matematica e greco e ha sempre partecipato attivamente ai concerti organizzati dalla sua famiglia. Nel 1600, all’età di 13 anni, Francesca Caccini ha fatto la sua prima apparizione in pubblico come cantante in un’opera di suo padre L’Euridice, alla grande cerimonia di nozze di Maria de’ Medici ed Enrico IV di Francia. La sua bravura e il suo modo di presentarsi al pubblico hanno catturato l’interesse del Re francese che tempo dopo le ha offerto di diventare musicista alla sua corte. Tuttavia, Francesca non potè accettare per via di una obiezione da parte del Duca di Firenze.
Nel 1607 Francesca Caccini si fidanzò con il musicista Giovanni Battista Signorini e si sposarono il 15 novembre dello stesso anno. Hanno avuto una figlia di nome Margherita, nata nel 1622. Dopo la morte di Giovanni Battista Signorini nel 1626, Francesca Caccini si risposò con il nobile Tomaso Raffaelli e si trasferì con lui a Lucca, sua città natale, e nel 1628 nacque Tommaso. Il suo secondo marito non sopravvisse a lungo e morì nel 1630. Dopo questo fatto, Francesca Caccini tornò a Firenze con i suoi due figli e lavorò come insegnante di musica alla corte dei Medici. A parte la musica, è stata conosciuta anche per essere una valente poetessa e autrice di testi per canzoni.
Non vi è alcuna traccia precisa relativa alla morte di Francesca Caccini. Secondo alcuni documenti, Francesca fu attiva alla Corte fino a maggio del 1637, mentre, altre fonti rivelano che si è dimessa dalla Corte Medicea l’8 maggio 1641. Alcuni invece credono che lei possa aver vissuto a Firenze fino alla sua morte nel 1640. Niente di documentato, l’unica certezza è che l’evidenza della sua la morte si ha in seguito al trasferimento della tutela del figlio nel febbraio 1645 a suo zio Girolamo Raffaelli. Francesca Caccini fu sepolta a San Michele Visdomini vicino alla tomba di suo padre Giulio e della sorella Settimia.
Francesca Caccini musicista
La formazione musicale datale dal padre, musicista di straordinario talento quale era Giulio Caccini, contribuì sicuramente a far diventare Francesca una musicista di notevole successo negli anni successivi. Il periodo più importante della sua carriera musicale iniziò con la composizione, con il testo di Buonarroti, La Stiava nel 1607, eseguita al Carnevale di Firenze, purtroppo questa composizione è andata smarrita. Nel 1608 Francesca ha composto altra musica per la Corte di Firenze insieme a Michelangelo Buonarroti. Il suo talento musicale è stato molto apprezzato da musicisti di spicco di quel periodo. Nel 1610, Claudio Monteverdi, contemporaneo del padre e uno dei fondatori del primo barocco, riconobbe il talento straordinario di Francesca Caccini nel cantare e suonare strumenti musicali come chitarra, liuto e clavicembalo.
Da dove iniziare: le opere essenziali di Francesca Caccini
Poche composizioni musicali sono giunte fino a noi. Siamo a conoscenza che nel 1618 viene pubblicato a Firenze da Zanobi Pignoni Il Primo Libro delle Musiche a una e due voci di Francesca Caccini, una raccolta che contiene 36 pezzi e il frontespizio reca la dedica “All’Illustre e Reverendissimo Cardinale de Medici” e probabilmente rappresenta solo una piccola parte delle canzoni che ha composto sia per essere eseguite in pubblico o come materiale didattico per i suoi studenti. Le composizioni che troviamo in questo libro esprimevano molti sentimenti come gioia, dolore, ingegno e romanticismo.
Francesca Caccini: La liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina
Oltre al Il Primo Libro delle Musiche a una e due voci è giunto a noi anche il melodramma La liberazione di Ruggiero dall’isola d’Alcina su libretto di Ferdinando Saracinelli e Ludovico Ariosto del 1625 composto per il principe ereditario di Polonia, Ladislao Sigismondo. Questa fu una delle opere più importanti di Francesca Caccini che la fece diventare la prima compositrice femminile d’opera oltre che una delle compositrici più prolifiche del suo tempo.
Lo sapevi?
Nel 1614 Francesca Caccini divenne la musicista più pagata alla Corte Medicea.
Nel 1994 le è stato dedicato un cratere meteoritico di 38,1 km di diametro sul pianeta Venere che si trova a queste coordinate: 17°24′N 170°24′E.
Guida all’ascolto di Francesca Caccini
Come primo ascolto per avvicinarci della musica di Francesca Caccini, propongo il brano Non sò se quel sorriso tratto da Il Primo Libro delle Musiche a una e due voci eseguita dalla Soprano Shannon Mercer contenuto nel disco edito da Analekta nel 2010 Francesca Caccini: O Viva Rosa che vi consiglio di ascoltare. Vi propongo anche il libro di Adriano Bassi Guida alle compositrici dal Rinascimento ai giorni nostri
Testo e spartito Non sò se quel sorriso, Francesca Caccini
Non sò se quel sorriso
Mi schernisce o m’affida
Se quel mirami fiso
M’allesta o mi diffida
Già schernito e deriso
Da bella donna infida
Non vorrei piu che ‘l core
Fosse strazio d’amore.Non vò più per dolcezza
D’immaginato bene
Nutriemi d’amarezza
Vivendo sempre in pene,
Nè per nuova bellezza
Portar lacci, e catene,
Nè graver l’alma ancella
Di misenta novella.
Scopri altre opere di Francesca Caccini
Fonti:
-https://planetarynames.wr.usgs.gov/Feature/954
-https://www.britannica.com/biography/Francesca-Caccini
-http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/francesca-caccini/
-http://wikipedia.com
-http://www.thefamouspeople.com/profiles/francesca-caccini-521.php
Nella foto di copertina
Orazio Gentileschi, Suonatrice di Liuto, National Gallery of Art, Washington DC. Orazio fu il padre di Artemisia Gentileschi amica di Francesca Caccini. Purtroppo non ci sono prove che sia lei la ragazza ritratta in questo dipinto.
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